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Lo Stress come causa dei disturbi dell’umore

I risultati di una nuova ricerca, condotta su un campione di roditori, offrono una nuova spiegazione di come lo stress possa portare a disturbi dell'umore.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 13 Set. 2013

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

I risultati di una nuova ricerca, condotta su un campione di roditori, offrono una nuova spiegazione di come lo stress possa portare a disturbi dell’umore.

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Sembra infatti che, nell’interazione dinamica tra mente e corpo, durante l’interpretazione di stress prolungato, le cellule del sistema immunitario – i monociti – siano richiamati al cervello, favorendo l’insorgenza di sintomi ansiosi.

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A differenza di una infezione, traumi o altri problemi che attraggono le cellule immunitarie al corpo, questo reclutamento di monociti non danneggia il tessuto del cervello, ma induce sintomi di ansia. I monociti potrebbero quindi diventare bersaglio di farmaci per il trattamento di disturbi dell’umore.

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La ricerca, condotta alla Ohio State University, ha mostrato che il cervello, sotto stress prolungato, invia segnali al midollo osseo, richiamando monociti. Le cellule migrano in regioni specifiche del cervello – in diverse aree legate alla paura e all’ansia, tra cui la corteccia prefrontale, l’amigdala e l’ippocampo – generando l’infiammazione che causa sintomi ansiosi.

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Nei roditori è stato indotto uno stato di stress simile a quello che le persone provano in risposta a fattori stressanti della vita quotidiana. Ai topi maschi che vivono insieme è stato dato il tempo di stabilire una gerarchia, poi un maschio aggressivo è stato aggiunto al gruppo per due ore. Questo cambiamento ha provocato nei topi una risposta del tipo “fight or flight”, come se venissero ripetutamente sconfitti.

L’esperienza della sconfitta sociale porta a comportamenti di sottomissione e allo sviluppo di sintomi ansiosi. L’esperienza della sconfitta sociale veniva ripetuta ciclicamente, una, tre sei volte, e ogni volta il campione veniva testato per i sintomi ansiosi.

Come previsto più cicli di sconfitta sociale elicitano maggiori sintomi ansiosi, che a loro volta corrispondono a livelli più alti di monociti migrati al cervello degli animali attraverso il sangue. Ulteriori esperimenti hanno mostrato che queste cellule non hanno origine nel cervello, ma migrano dal midollo osseo. In studi precedenti, questo stesso gruppo di ricerca ha dimostrato che le cellule del cervello chiamate microglie, la prima linea di difesa immunitaria del cervello, sono attivate ​​da stress prolungato e sono in parte responsabili dei segnali che richiamano i monociti dal midollo osseo.

Esattamente quello che succede a questo punto nel cervello non si sa, ma la ricerca offre degli indizi. I monociti che migrano al cervello non rispondono agli steroidi antinfiammatori naturali del corpo e hanno caratteristiche peculiari quando sono in uno stato infiammatorio. Questi risultati indicano che l’espressione genica infiammatoria si verifica nel cervello in risposta al fattore di stress.

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Questi risultati non sono applicabili a tutte le forme di ansia, dicono i ricercatori, ma sono rivoluzionari nel campo della ricerca sui disturbi dell’umore legati allo stress.

I nostri dati alterano l’idea della neurobiologia dei disturbi dell’umore“, ha detto Eric Wohleb, primo autore dello studio, “e indicano che un sistema bidirezionale, piuttosto che le vie tradizionali del neurotrasmettitore, può modulare alcune forme di reazioni ansiose: qualcosa al di fuori del sistema nervoso centrale, qualcosa nel sistema immunitario, ha un profondo effetto sul comportamento“.

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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