Psicoterapia e follow-up
E dunque Matteo ha terminato la psicoterapia, ha recuperato benessere e ha avuto una piena remissione dei sintomi depressivi che tanto lo hanno messo in difficoltà l’anno precedente.
Ma un filo rosso ancora lo lega alla psicoterapia, è un filo che, ci riflette, lo fa sentire al sicuro e ha proprio senso, visto che la depressione è uno dei disturbi che presenta significativi tassi di ricaduta.
Il terapeuta gli ha spiegato molto bene che dovrà eseguire dei follow-up.
Appuntamenti fissi per monitorare
Ma cosa si intende esattamente con il termine follow-up?
Il follow-up è un monitoraggio, che appunto, segue (“Follow”) la psicoterapia, prosegue dopo la fine della psicoterapia e ha la finalità di verificare che i risultati ottenuti siano mantenuti e rimangano stabili nel tempo e di prevenire le ricadute monitorando tempestivamente eventuali segnali di rischio.
Generalmente il follow-up viene effettuato a 3, 6 e 12 mesi dalla fine della psicoterapia, e può consistere in colloqui che si programmano con il terapeuta, con l’ausilio di questionari specifici che vanno a valutare e misurare ad esempio i sintomi ansioso depressivi, e/o diversi altri aspetti della sintomatologia psichica.
A cosa serve il follow-up?
Grazie al follow-up Matteo argina la paura delle ricadute, prova a stare in modo autonomo e indipendente nella sua quotidianità, ma sente che questi momenti rappresentano un’ottima opportunità per monitorare il suo stato di benessere ed eventualmente intervenire precocemente non appena vengono rilevati segnali di rischio di ricaduta.
Generalmente i pazienti in fase finale di psicoterapia accettano di buon grado i follow-up, poiché consentono un monitoraggio del mantenimento degli esiti della psicoterapia.
E se il follow-up segnala peggioramenti e difficoltà?
A seguito delle valutazioni nei momenti di follow-up, il clinico proporrà al paziente eventuali follow-up successivi, la conclusione del percorso e dei monitoraggi oppure in alcuni casi può suggerire la ripresa del percorso di psicoterapia ove lo so ritenga necessario, come sempre definendo gli obiettivi propri di questa nuova fase.
L’eventuale ripresa delle sedute di psicoterapia a seguito dei follow-up può essere accompagnata da vissuti di frustrazione e sensazioni di fallimento: “Ho ancora bisogno di terapia, credevo di essere ormai guarito e invece non è così, sono ricaduto e ritornato al punto di partenza…”. In questi casi, il terapeuta aiuterà il paziente a elaborare pensieri ed emozioni più funzionali riguardo l’eventuale ricaduta, la comprensione dei fattori che possono avere contribuito a una recidiva dei sintomi e a una diminuzione del benessere e la necessità di ulteriore stabilizzazione e generalizzazione dei risultati ottenuti.