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Arrivare in ritardo o annullare una seduta: solo un imprevisto? – Inside Therapy

La rubrica Inside Therapy esplora le ragioni comuni dietro la tentazione di annullare o saltare le sedute di psicoterapia

Di Anna Boccaccio

Pubblicato il 23 Giu. 2025

Sedute saltate e paure nascoste: cosa si cela dietro le assenze in psicoterapia

È lunedì mattina e Paola si è svegliata con una voglia matta di annullare la seduta prevista per quella stessa giornata. Che gli dico al terapeuta? Vediamo: Devo andare dal dentista … Ho scordato di avere già un altro impegno … Sa, ho avuto spese impreviste … Ricorda che la prossima settimana vado in vacanza? Magari riprendiamo quando torno

Svegliarsi con la febbre, restare imbottigliati nel traffico, dover accudire un familiare ammalato … Ritardi e cancellazioni delle sedute sono – per così dire – un grande classico in un percorso di psicoterapia. Sono avvenimenti possibili, fisiologici, talvolta persino necessari, ma non sempre dipendono dagli imprevisti. Ecco alcuni motivi comuni per cui potremmo essere tentati di annullare la seduta della settimana e come affrontarli.

Non ho niente di cui parlare

Per Paola, questo è un periodo di calma. Quindi, se non c’è niente che non va, di cosa dovrei parlare per un’ora intera? Durante i periodi di maggiore stabilità, saltare un appuntamento col terapeuta potrebbe sembrare allettante. Una similitudine: lavorare sulla salute mentale è come riparare le perdite sul tetto di una casa. Se il tempo è caldo e soleggiato, è facile ignorarle. Quando, invece, arriva un forte temporale e la pioggia penetra attraverso il soffitto, riparare le perdite può risultare più difficile. La psicoterapia può entrare in gioco anche nei “periodi di sole”. Spetta a noi continuare a ignorare le perdite o impegnarci per il nostro benessere mentale.

Oggi mi sento esausta

Anche Paola ci è passata. Dopo una lunga settimana, trovare le energie per andare in terapia può sembrare una strada in salita. La psicoterapia è un processo che coinvolge attivamente la persona che la intraprende, sia durante la seduta che a seduta conclusa. Per questo, può essere stancante. Parlarne col terapeuta rappresenta una buona strategia per mettere a punto un piano di emergenza che ci consenta di essere a nostro agio durante la seduta, magari svolgendo alcuni esercizi di rilassamento o terminando l’appuntamento prima del solito. 

Mi sento sopraffatto dalla psicoterapia

Alcune persone possono sentirsi sopraffatte dall’intensità emotiva del lavoro svolto in psicoterapia. In tali casi, la cosiddetta l’alleanza terapeutica può giocare un ruolo fondamentale. L’alleanza terapeutica, infatti, si riferisce alla particolare relazione che si instaura tra paziente e terapeuta, basata su elementi di fiducia reciproca, comunicazione sincera e sensazione di sicurezza. Il confronto con il terapeuta può aiutare la persona a sentirsi capita, a comprendere il perché delle proprie reazioni emotive e a trovare un ritmo più confortevole durante le sedute, senza avvertire la necessità di saltarne alcune o di arrivare in ritardo.  

Ho paura di ciò che scoprirò con la psicoterapia

In alcuni casi, si evita la psicoterapia per paura di scoprire se stessi, o rivivere antichi traumi e vecchie sofferenze. Confrontandosi col terapeuta, Paola comprende che la psicoterapia non intende ri-traumatizzarla, ma aumentare la sua consapevolezza su come di solito affronta i problemi, aiutandola a cercare nuove modalità per fronteggiare le situazioni. Con la psicoterapia, inoltre, Paola potrà imparare a guardare a se stessa, ai propri punti di forza e di debolezza con un atteggiamento di accettazione, auto-compassione, privo di recriminazioni e sensi di colpa.

Mi dispiace … Sono fatto così!

Per alcune persone, impegnarsi con costanza, perseveranza e puntualità in una psicoterapia può risultare un’impresa ardua, a causa della loro particolare struttura di personalità e dei loro tortuosi percorsi di vita. 

Presentarsi a una seduta di 50 minuti con 40 minuti di ritardo, mancare a un incontro sostenendo di non avere appuntamenti, possono essere comportamenti – talvolta inconsapevoli – in grado di interferire con la terapia e con la costruzione dell’alleanza terapeutica. Si tratta di comportamenti dettati non da imprevisti del momento, ma da esperienze di vita complesse e schemi di pensiero dannosi che meritano il giusto spazio di riflessione in una psicoterapia, al fine di ampliare la consapevolezza della persona e favorire così il cambiamento.

Imprevisti e policy per le cancellazioni

Alcuni terapeuti possono adottare particolari policy per ritardi e cancellazioni degli appuntamenti, ad esempio riservandosi la possibilità di fatturare comunque le sedute annullate senza un preavviso di almeno 24 ore. Di solito, tali prassi sono oggetto di discussione durante la fase di lettura e compilazione del contratto terapeutico rappresentano non una forma di sanzione per chi si rivolge a un terapeuta, ma una forma di tutela professionale per il clinico.

In una psicoterapia, il cambiamento avviene nella relazione.  Il rapporto tra ogni persona e il suo terapeuta è una relazione autentica e di cura. Impegnarsi nel processo è una parte importante del recupero, della  guarigione, del cambiamento e della propria crescita personale. Alcune sedute potranno essere più produttive di altre, alcune più dolorose di altre: fa tutto parte del percorso. Rinunciare alle sedute significa perdersi inevitabilmente qualcosa.

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