Quanto tempo davanti allo schermo possono passare i bambini?
Il tempo trascorso davanti agli schermi (screen time) è diventato un elemento centrale quando si parla della salute dei bambini dal momento che smartphone, TV, tablet e pc sono parte della vita quotidiana. Da una parte questi strumenti offrono opportunità di apprendimento, intrattenimento e socializzazione, dall’altra, un loro uso eccessivo può avere effetti negativi sul benessere fisico, emotivo e cognitivo.
Per capire qual è il limite da porre allo screen time per i più piccoli, ci viene in aiuto l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2019) sul tempo trascorso davanti allo schermo affermano che per i bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni il tempo davanti agli schermi non dovrebbe superare un’ora al giorno.
Più studi hanno già messo in luce come ci sia un collegamento tra il tempo passato davanti allo schermo e diversi aspetti dello sviluppo cognitivo, dell’apprendimento e del benessere (per i dati a riguardo si può fare riferimento a: Xie et al., 2018; McArthur et al., 2021; Zhang et al., 2022).
Gli effetti dello screen time
Lo studio di Tulviste e Tulviste (2024) ha analizzato gli effetti dell’esposizione agli schermi sullo sviluppo del linguaggio. Per fare questo hanno raccolto informazioni sul tempo passato davanti agli schermi sia dal bambino che dai genitori e hanno raccolto le informazioni riferite dai genitori sulle abilità di linguaggio del bambino (Tulviste e Tulviste, 2024).
I risultati hanno mostrato che il tempo totale trascorso davanti allo schermo dai bambini era collegato ad un vocabolario e ad abilità grammaticali più scadenti. Nessuna delle attività che prevedevano l’uso di schermi sembrano essere correlate positivamente con le abilità di linguaggio, inclusa la visione congiunta di materiale tra bambino e genitori (Tulviste e Tulviste, 2024).
E’ emerso inoltre che maggiore era l’uso di schermi da parte dei genitori, maggiore era l’uso di schermi da parte del bambino. Questo studio mette quindi in luce un dato interessante su cui forse non ci si concentra abbastanza: l’uso degli schermi da parte dei genitori. Di solito infatti ci si focalizza sul tempo che il bambino passa davanti agli schermi senza considerare ciò che gli altri membri della famiglia fanno, che ha invece un grosso impatto sul bambino (Tulviste e Tulviste, 2024).
Cosa possiamo concludere sul tempo passato davanti agli schermi?
I risultati forniscono informazioni utili per meglio comprendere le differenze individuali nello sviluppo del linguaggio offrendo anche spunti per interventi educativi e clinici, allo scopo di ridurre il tempo davanti agli schermi e promuovere lo sviluppo sano del bambino. Poiché il tempo passato davanti agli schermi dai genitori e dal bambino sembrano correlati tra loro, i risultati rinforzano l’importanza di interventi che coinvolgano l’intera famiglia (Tulviste e Tulviste, 2024).
Il tempo passato davanti agli schermi in famiglia è un comportamento modificabile nonostante possa essere difficile per i genitori cambiare le loro abitudini; è utile quindi raccomandare a tutti i membri della famiglia di ridurre l’uso di schermi per un miglioramento delle abilità di linguaggio nei bambini e per un complessivo sano sviluppo.