Che cos’è il flow?
Il flow è uno stato psicologico soggettivo in cui le persone si sentono talmente immerse in un’attività da perdere la percezione del tempo e dell’ambiente circostante, focalizzandosi esclusivamente su ciò che stanno facendo (Ottiger et al., 2021). La teoria del flow, sviluppata nell’ambito della psicologia positiva, è stata introdotta da Csikszentmihalyi (1990) che ha descritto il flow come uno stato di attivazione ottimale in cui gli individui sono completamente immersi nell’attività che stanno svolgendo, sperimentando un’esperienza di unione o fusione con essa. L’esperienza del flow ha molte conseguenze benefiche per il benessere delle persone, in quanto è associato a un’esperienza positiva che porta a un grande piacere nello svolgere una determinata attività (Csikszentmihalyi, 1990).
La teoria del flow secondo Csikszentmihalyi
Il flow è composto da fattori cognitivi, fisiologici e affettivi. Secondo Csikszentmihalyi (1990), l’esperienza del flow può essere caratterizzata dalle seguenti nove dimensioni: (1) un equilibrio tra sfida e abilità personali, utile per sentirsi coinvolti ma non sopraffatti; (2) obiettivi chiari che consentano di concentrarsi sul compito e di sapere cosa accadrà dopo, riducendo al contempo le distrazioni e lo stress; (3) una fusione azione-consapevolezza, il che significa che la persona è completamente assorbita dalla situazione;
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