expand_lessAPRI WIDGET

Flow: il segreto per raggiungere la massima concentrazione e prestazioni ottimali

Il flow è uno stato psicologico di profonda immersione in un’attività, in cui si perde la percezione del tempo e si sperimenta un equilibrio tra sfida e abilità

Di Caterina Borgese

Pubblicato il 13 Dic. 2024

Che cos’è il flow?

Il flow è uno stato psicologico soggettivo in cui le persone si sentono talmente immerse in un’attività da perdere la percezione del tempo e dell’ambiente circostante, focalizzandosi esclusivamente su ciò che stanno facendo (Ottiger et al., 2021).  La teoria del flow, sviluppata nell’ambito della psicologia positiva, è stata introdotta da Csikszentmihalyi (1990) che ha descritto il flow come uno stato di attivazione ottimale in cui gli individui sono completamente immersi nell’attività che stanno svolgendo, sperimentando un’esperienza di unione o fusione con essa.  L’esperienza del flow ha molte conseguenze benefiche per il benessere delle persone, in quanto è associato a un’esperienza positiva che porta a un grande piacere nello svolgere una determinata attività (Csikszentmihalyi, 1990).

La teoria del flow secondo Csikszentmihalyi

Il flow è composto da fattori cognitivi, fisiologici e affettivi. Secondo Csikszentmihalyi (1990), l’esperienza del flow può essere caratterizzata dalle seguenti nove dimensioni: (1) un equilibrio tra sfida e abilità personali, utile per sentirsi coinvolti ma non sopraffatti; (2) obiettivi chiari che consentano di concentrarsi sul compito e di sapere cosa accadrà dopo, riducendo al contempo le distrazioni e lo stress; (3) una fusione azione-consapevolezza, il che significa che la persona è completamente assorbita dalla situazione;

Continua la lettura dell’articolo >> CLICCA QUI

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Caterina Borgese
Caterina Borgese

Redattrice di State of Mind

Tutti gli articoli
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Ottiger, B., Van Wegen, E., Keller, K., Nef, T., Nyffeler, T., Kwakkel, G., & Vanbellingen, T. (2021). Getting into a “Flow” state: a systematic review of flow experience in neurological diseases. Journal of neuroengineering and rehabilitation, 18(1), 65.
  • Csikszentmihalyi M. (1990). Flow: The Psychology of Optimal Experience. New York, NY: Harper and Row.
  • Harris D. J., Vine S. J., Wilson M. R. (2017). Neurocognitive mechanisms of the flow state. Prog. Brain Res. 234, 221–243.
  • Csikszentmihalyi M., Nakamura J. (2002). “The concept of flow,” in The Oxford Handbook of Positive Psychology. 2nd Edn. eds. Snyder C. R., Lopez S. J. (New York, NY: Oxford University Press; ), 195–206.
  • Biasutti M. (2017). Teaching improvisation through processes. Applications in music education and implications for general education. Front. Psychol. 8:911.
  • Antonini Philippe, R., Singer, S. M., Jaeger, J. E. E., Biasutti, M., & Sinnett, S. (2022). Achieving Flow: An Exploratory Investigation of Elite College Athletes and Musicians. Frontiers in psychology, 13, 831508.
  • Cohen S., Bodner E. (2019). The relationship between flow and music performance anxiety amongst professional classical orchestral musicians. Psychol. Music 47, 420–435.
  • Chirico A., Serino S., Cipresso P., Gaggioli A., Riva G. (2015). When music “flows”. State and trait in musical performance, composition and listening: a systematic review. Front. Psychol. 6:906.
  • Kirchner J. M. (2011). Incorporating flow into practice and performance. Work 40, 289–296.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Il segreto del grande musicista: la pratica, il flow e imparare a “lasciare andare”

Una recente ricerca ha esplorato gli aspetti neurobiologici del flow in un gruppo di jazzisti durante la fase di improvvisazione

ARTICOLI CORRELATI
cancel