Da domani, dieta!
Sebbene “Da domani, dieta!” sia uno dei propositi più disattesi di sempre, più del 40% degli adulti nel corso della sua vita ci ha provato (Santos et Al., 2017), sebbene con scarsi risultati: il 43% degli adulti sopra i 18 anni (2,5 miliardi di adulti) risulta sovrappeso, di cui il 16% (890 milioni) obeso (OMS, 2024).
Dato che l’unico modo per dimagrire è creare un deficit calorico (cioè consumare più calorie di quelle introdotte), per perdere peso è necessario seguire una dieta ipocalorica o aumentare il consumo energetico attraverso l’esercizio fisico e l’attività non fisica (il cosiddetto NEAT, come per esempio fare le scale anziché l’ascensore, fare la strada a piedi anziché prendere l’autobus).
Per chi non metterebbe piede in palestra nemmeno sotto tortura, l’unica alternativa è quindi la dieta. Come si comportano le persone quando devono mettersi a dieta?
Giacone e colleghi (2024) hanno condotto uno studio sperimentale che ha coinvolto 111 partecipanti con l’obiettivo di analizzare le diverse strategie dietetiche adottate quando si deve scegliere cosa mangiare in un giorno di dieta rispetto a un giorno normale e le motivazioni che spingono a selezionare determinati alimenti piuttosto che altri.
Le strategie dietetiche
Quando le persone decidono di mettersi a dieta, adottano strategie diverse: la più comune è la restrizione calorica.
Altre strategie sono:
- aumentare il consumo di cibi che contengono fibre;
- eliminare intere categorie di alimenti (es. alcol, dolci, fritti), in particolare i grassi e gli alimenti densamente energetici;
- aumentare l’assunzione di determinati gruppi di alimenti, specialmente di frutta e verdura (che hanno una bassa densità energetica, contengono vitamine, minerali, fibre e acqua);
- modificare la composizione dei macronutrienti della dieta (es.dieta low carb, dieta low fat…);
- sostituire le bevande che contengono zucchero con le rispettive versioni zero. (LINKARE AD ARTICOLO SULLE BEVANDE LIGHT]
Inoltre alcuni saltano pasti interi, altri bevono litri di acqua per gestire i morsi della fame.
La restrizione dietetica
Dallo studio di Giacone è emerso che, in generale, siamo piuttosto bravi a rispettare il nostro fabbisogno calorico quotidiano nei giorni “normali” e quindi, pur non conoscendo il valore calorico dei singoli alimenti, tendenzialmente scegliamo cibi che ci permettono di mantenere il nostro peso attuale. Quando invece dobbiamo decidere cosa mangiare per perdere peso, restringiamo troppo rispetto a quella che dovrebbe essere una restrizione calorica sostenibile.
Infatti per un dimagrimento e una perdita di peso graduale è consigliato un deficit calorico di 350-500 kcal al giorno. I soggetti dell’esperimento, invece, arrivavano a ottenere un deficit calorico in media di 768 kcal (donne) e 1166 kcal (uomini). Un deficit calorico così importante è molto difficile da mantenere nel lungo termine e dopo poco tempo la dieta verrà verosimilmente abbandonata.
Scelte alimentari: una questione di gusto?
Quando dobbiamo scegliere cosa mangiare, di solito il primo aspetto a guidarci è il gusto, in linea con l’idea che mangiare non debba essere solo una necessità, ma anche un piacere; seguono il costo, i valori nutrizionali e infine la convenienza.
In chi, invece, deve dimagrire o lotta per mantenere il peso raggiunto, contano di più il basso contenuto di calorie e quanto l’alimento sia salutare: le informazioni nutrizionali (calorie e composizione nutrizionale: carboidrati, proteine e grassi) sembrano giocare un ruolo importante nella scelta degli alimenti per mantenere un bilancio energetico negativo.
Il gusto, invece, viene sacrificato ai fini della perdita di peso e questo è un problema. I cibi “dietetici” vengono infatti percepiti come meno appetibili e difficilmente si riuscirà a portare avanti a lungo termine una dieta non gustosa a base di insalata scondita e pollo alla piastra.
Conoscere le strategie dietetiche che le persone adottano quando decidono di mettersi a dieta e le motivazioni che determinano le scelte alimentari è un aspetto decisivo per elaborare interventi di educazione alimentare e campagne per fornire strategie utili a mantenere il regime dietetico fino al raggiungimento dell’obiettivo stabilito e che promuovano l’adozione di uno stile alimentare salutare e sostenibile nel lungo tempo, per evitare che la dieta, una volta interrotta, venga procrastinata a un nuovo domani che non arriverà mai.