Pier Francesco Galli: uno dei massimi esponenti della psicoanalisi in Italia
È scomparso Pier Francesco Galli, medico e psicologo clinico, uno dei massimi esponenti della psicoanalisi in Italia. Conosciuto e apprezzato anche dal grande pubblico, è noto anche per la sua attività editoriale che ha dato un grande contributo alla psicologia, alla psicoterapia e alla psichiatria.
Il contributo maggiore di Pierfrancesco Galli è consistito nell’aprire ponti tra psicologia, psichiatria, psicoanalisi, sociologia, e antropologia, tutte discipline che non avevano avuto spazio sia nella cultura idealistica delle scienze umane che nel campo della psicoanalisi ortodossa, promuovendo un’idea interdisciplinare e non specialistica della psicoanalisi che fosse aperta alle forme non psicoanalitiche di psicoterapia. Queste idee non erano solo sue ma appartenevano al “Gruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia” fondato da Galli in collaborazione con Bertha Neumann, Mara Palazzoli Selvini ed Enzo Spaltro.
Galli cercava di superare le idee professate nell’ortodossia teorica per far emergere una storia clandestina trasmessa attraverso canali informali come cultura orale, che mostra come gli assunti teorici non siano sovrapponibili alla realtà dei comportamenti nella pratica clinica. Secondo Galli, le cosiddette svolte teoriche di cui è ricca la psicoanalisi non sono state cambi di paradigma epocale ma adeguamenti a questo sapere clinico clandestino, chiusure della forbice tra quello che si poteva dire sul piano teorico, quello che si poteva dire di aver fatto e quello che accadeva nella realtà dei trattamenti.
Queste idee presero vita in numerose iniziative culturali ed editoriali: come la collana curata per Feltrinelli dal 1961 “Biblioteca di Psichiatria e di Psicologia Clinica” con Gaetano Benedetti; la collana edita nel 1964 per Bollati Boringhieri “Programma di Psicologia, Psichiatria, Psicoterapia” e l’autorevole e storica rivista a carattere interdisciplinare “Psicoterapia e Scienze Umane”, edita dal 1967 per Franco Angeli, sempre con la collaborazione del “Gruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia” già citato.
Le due collane e la rivista servirono a introdurre la cultura psicoterapeutica in Italia in un periodo storico in cui psichiatria e neurologia non erano ancora due discipline separate e l’Università italiana era ancora impreparata; basti pensare che la facoltà di Psicologia ancora non esisteva. L’attività editoriale di Pier Francesco Galli contribuì alla formazione di numerosi operatori nel campo della salute mentale.
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