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Le funzioni esecutive

Grazie alle funzioni esecutive è possibile assegnare priorità alle azioni, stabilire obiettivi muovendosi per raggiungerli e regolare le emozioni

Di Anna Boccaccio

Pubblicato il 18 Apr. 2024

Aggiornato il 05 Lug. 2024 10:32

Una definizione di funzioni esecutive

Le funzioni esecutive sono processi cognitivi che permettono di pianificare e controllare il comportamento da attuare in vista di un obiettivo. Si tratta di processi top-down (dall’alto verso il basso) di tipo consapevole e volontario, che consentono di controllare coscientemente pensiero, emozione e comportamento. Intervengono quando occorre concentrarsi e focalizzare l’attenzione, ovvero nei casi in cui le risposte automatiche e l’intuizione siano insufficienti o impossibili da attuare.

Così come la torre di controllo all’interno di un aeroporto regola le partenze e gli arrivi del traffico aereo, allo stesso modo il cervello utilizza le funzioni esecutive per disattivare il “pilota automatico” e processare le informazioni in modo deliberato e intenzionale: grazie a esse è possibile infatti assegnare priorità e ordine alle azioni, stabilire obiettivi, finalizzare il comportamento per il loro raggiungimento e regolare le emozioni.

La classificazione delle funzioni esecutive

Secondo un modello proposto da Miyake et al. (2000), esistono tre funzioni esecutive fondamentali

  • inibizione
  • memoria di lavoro 
  • flessibilità cognitiva. 

La teorizzazione di Diamond (2013) ha aggiunto tre ulteriori funzioni esecutive definite di ordine superiore, in quanto derivate da quelle fondamentali. Appartengono ad un unico costrutto, l’intelligenza fluida e sono le seguenti

  • ragionamento 
  • risoluzione dei problemi 
  • pianificazione. 

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Anna Boccaccio
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Redattrice di State of Mind

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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