Gli scritti ritrovati di Roberto Lorenzini
… un invito a prendersi un secchiello di pop corn e una Coca-Cola e godersi lo spettacolo, liberi dalle responsabilità del regista, con distaccata empatia verso il protagonista e, soprattutto, tanta curiosità per le impreviste vicende e gli inaspettati cambi di scena … (R. Lorenzini)
A tre anni dalla sua scomparsa, pubblichiamo Gli scritti ritrovati, una raccolta di racconti di Roberto Lorenzini a cura di Pierangelo D’Ambra. Alcuni racconti sono inediti, altri già pubblicati su State of Mind ma successivamente revisionati dall’autore. In ogni tema, in ogni riga, in ogni parola affiorano a tratti prepotenti, a tratti delicati il suo estro e tutta la sua creatività. Una lettura per riscoprire i tortuosi ma anche prevedibili labirinti della mente accompagnati da Roberto che, proprio come il buon terapeuta e il buon supervisore che è sempre stato, continua ad essere una guida fondamentale nella comprensione di noi stessi, anche dopo averci lasciato. Buona lettura.
La redazione di State of Mind
Cogli l’attimo
Andrea, consapevole della sua inadeguatezza al mondo, si era ritirato nel labirinto etereo delle idee, soprattutto da quando l’adolescenza, con tutte le sue conseguenze, aveva provato a strapparlo alla modesta famiglia dove, se non altro, l’accettazione inesigente era data per scontata, per precipitarlo in un mondo dove bisognava essere all’altezza, mostrarsi, valere, addirittura competere. Non era cosa per lui.
Seguì la previsione della madre iscrivendosi a psicologia perché voleva capire come funzionassero gli esseri umani, cosa che non gli appariva affatto ovvia. Neppure il padre sarebbe stato deluso, perché in fondo anche gli psicologi sono un po’ scienziati, seppure il loro oggetto di studio sia autoreferenziale, con tutti i problemi che ciò comporta di confusione tra osservatore e osservato.
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