expand_lessAPRI WIDGET

L’importanza dell’intervento precoce. Conversazione con la Prof. Paola Rocca.

Congresso SOPSI 2024 - Conversazione con la Professoressa Paola Rocca, Ordinaria di Psichiatria presso l’Università degli Studi di Torino

Di Elena Caterina Ponzio

Pubblicato il 27 Feb. 2024

Durante il congresso nazionale SOPSI 2024, abbiamo avuto il piacere di incontrare la Professoressa Paola Rocca, Ordinaria di Psichiatria presso l’Università degli Studi di Torino, che ha gentilmente risposto ad alcune brevi domande.

 

-Professoressa, lei ha una grandissima esperienza di insegnamento universitario, cosa consiglierebbe oggi ai nuovi psichiatri in formazione?

Indubbiamente lo studio è fondamentale, prima di tutto la conoscenza approfondita della psicopatologia e poi il costante aggiornamento sia sul versante dei progressi e dei cambiamenti delle terapie farmacologiche e della riabilitazione, sia sugli esiti delle ricerche, sia sulle molte ramificazioni dei trattamenti integrati.

-Di cosa dovrebbe occuparsi oggi uno psichiatra? C’è dibattito tra psichiatria e salute mentale..

L’OMS definisce molto chiaramente cosa sia la salute mentale e al suo raggiungimento concorrono molte agenzie della società, non è appannaggio esclusivo della psichiatria che è una branca medica. Allo psichiatra compete la valutazione del soggetto e, se presente un disturbo psichiatrico, la realizzazione di un progetto terapeutico, centrato sulla persona. Anche la psichiatria concorre a creare la salute mentale affrontando aspetti sanitari con scientificità. Ma la salute mentale dipende dalla società: l’ambiente, l’ecologia, le relazioni, il welfare, l’istruzione etc

-Spesso al servizio psichiatrico viene richiesto di spingersi oltre l’intervento sanitario, quasi come se si dovesse far carico della realizzazione, della felicità delle persone. Cosa ne pensa?

La realizzazione, ovvero di fatto la possibilità di godere di salute mentale, coinvolge molte agenzie della società. La psichiatria a sua volta si avvale di figure come gli assistenti sociali o altri enti ma con l’obiettivo di sostenere nella specifica fragilità i pazienti gravi, non sostituendosi alle istituzioni deputate al sostegno degli individui.

-Infine, vista la sua grande esperienza di cura e di ricerca sugli esordi di gravi psicopatologie e psicosi, cosa consiglierebbe ai servizi territoriali per migliorare nella cura dei giovani?

I servizi sono già bravi! Ma siamo sempre in ritardo. Tutti gli studi indicano che più è precoce l’intervento più efficace è la cura e migliore è la prognosi. Ma come fare ad intercettare la patologia laddove inizia a manifestarsi in modo poco definito, non costante, con fattori confondenti legati all’uso di sostanze anche poco conosciute? Il confine tra il disagio, le manifestazioni problematiche post adolescenziali e la comparsa di sintomi prodromici è molto sottile e a volte indefinito. il momento in cui intervenire sarebbe ancora prima della comparsa di sintomi conclamati.
Le famiglie chiedono aiuto quando colgono dei segnali che identificano come preoccupanti ma è difficile intercettare questi segnali e queste richieste. Stanno nascendo ora i centri per i cosiddetti “help seeking”. Noi stessi in Clinica Universitaria abbiamo aperto un ambulatorio specifico. Si tratta di centri con lo scopo di accogliere la segnalazione aspecifica di disagio giovanile così come emerge nelle scuole, nelle famiglie, nello sport, con il compito di individuare la possibile presenza di elementi prodromici, di sintomi che, se trattati tempestivamente con psicoterapie adeguate o farmaci, potrebbero prevenire lo sviluppo di quadri patologici conclamati.
Questo dovremmo fare per recuperare terreno, per non arrivare in ritardo nel cogliere l’esordio della patologia psichiatrica grave e trattarla tempestivamente ancora prima che si manifesti nella sua completezza sintomatologica. Sarebbe necessario creare dei centri al di fuori dei DSM.

È necessaria tanta formazione, tanta condivisione nella società stessa all’interno della quale i giovani si muovono e si ammalano, scuole, servizi di base, famiglie.. senza generare panico, senza stigmatizzare, ma concorrendo a costruire una cultura della salute anche a questo livello.

Si parla di:
Categorie
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
SOPSI 2024
Il Congresso nazionale SOPSI 2024

Empatia, Socialità, Regolazione Emotiva. Report dal XXVIII CONGRESSO NAZIONALE SOPSI di Roma del 21-23 Febbraio 2024.

Servizi di salute mentale, farmaci e psicoterapia - Lettera della Dr.ssa Rebecchi
La Dott.ssa Daniela Rebecchi su servizi di salute mentale, farmaci e psicoterapia

La dott.ssa Daniela Rebecchi invita a riflettere sull'ancora scarso investimento, da parte dei servizi di salute mentale, nei percorsi di psicoterapia

ARTICOLI CORRELATI
SOPSI 2024
Il Congresso nazionale SOPSI 2024

Empatia, Socialità, Regolazione Emotiva. Report dal XXVIII CONGRESSO NAZIONALE SOPSI di Roma del 21-23 Febbraio 2024.

Che cos’è una revisione sistematica. Il metodo PRISMA

Cosa sono le revisioni sistematiche e perché sono importanti per la ricerca scientifica e per la nostra società

cancel