Asessualità, un termine ombrello
L’asessualità è stata oggetto di ricerca nell’ambito accademico negli ultimi decenni e ad oggi viene generalmente considerata parte dell’orientamento sessuale o un aspetto dell’identità di una persona (Kelleher et al., 2022).
Sebbene l’asessualità possa essere definita come una mancanza di attrazione sessuale o un disinteresse verso l’attività sessuale (Bogaert, 2015), in realtà all’interno della comunità asessuale esiste un ampio spettro di modalità con cui le persone si identificano (McQuillan, 2024). Attualmente, la comunità asessuale include uno spettro di identità, tra cui l’asessualità grigia (“graysexuality”, ) e la demisessualità (“demisuxuality”).
Cosa sono e a cosa servono tutte queste etichette? Come anche l’eterossesualità e l’omosessualità sono uno spettro con diverse sfaccettature uniche e termini propri, anche per gli individui asessuali non esiste una sola definizione. Il linguaggio si evolve per includere nuovi vocaboli e concetti in modo tale da essere riconosciuti e per consentire una chiara comunicazione, così che le persone possano imparare l’una dall’altra le diverse esperienze e prospettive umane (McQuillan, 2024).
Il primo articolo scientifico a concentrarsi su quella che oggi viene definita asessualità risale al 1977 (Johnson, 1977). Ad oggi, l’asessualità viene considerata come l’assenza di attrazione sessuale verso qualsiasi genere; pertanto, le persone asessuali non manifestano alcun interesse nei confronti degli aspetti sessuali della vita.
Una recente revisione sistematica (Hille, 2023) ha indagato i risultati di 28 studi scientifici suggerendo che l’asessualità e le identità ad essa correlate, come la graysessualità e la demissessualità, debbano essere considerati orientamenti sessuali e vadano supportati piuttosto che patologizzati.
Cosa significa quindi essere graysessuale o demisessuale?
La graysessualità si riferisce a quegli individui che raramente provano attrazione sessuale o romantica verso qualcuno e, quando accade, spesso si tratta di un’attrazione debole.
La demisessualità, invece, riguarda gli individui che riescono a provare attrazione sessuale nei confronti di qualcuno solo dopo aver instaurato un profondo legame emotivo e/o romantico.
In realtà, i termini per descrivere le sfumature dell’asessualità non finiscono qui! Sono sempre più le parole che cercano spazio all’interno della comunità asessuale – e non solo – lottando tra stereotipi e pregiudizi. Di seguito alcuni esempi (McQuillan, 2024):
- Quoisessuale o Quoiromantico è l’individuo che è confuso o insicuro sul fatto che stia sperimentando un’attrazione sessuale o meno, e se la sua relazione con l’altro sia platonica, sessuale o romantica;
- Cupioromantico o Cupiosessuale è la persona che vuole una relazione romantica o sessuale ma non prova attrazione romantica o sessuale;
- Apotisessuale o Apotisessualità è una persona che oltre a essere asessuale prova anche repulsione all’idea di un rapporto sessuale.
Alcune riflessioni sull’asessualità
Le molteplici etichette e identità all’interno della comunità asessuale offrono un vocabolario ricco e preciso, permettendo un dialogo più chiaro e inclusivo. L’accettazione dell’asessualità come un orientamento sessuale legittimo e la resistenza alla patologizzazione sono progressi significativi.
La diversità di esperienze, rappresentata da concetti come graysessualità e demisessualità, sottolinea l’importanza di evitare generalizzazioni e di abbracciare la complessità dell’identità sessuale. La continua evoluzione del linguaggio evidenzia la necessità di riconoscere e comprendere le molteplici sfumature delle esperienze umane, contribuendo così a una maggiore consapevolezza e rispetto reciproco.
Infine, le nuove parole e concetti introdotti nella comunità asessuale non solo riflettono la varietà di esperienze, ma anche la lotta contro stereotipi e pregiudizi. Questa lotta non è solo un aspetto interno alla comunità asessuale, ma una parte più ampia di un dibattito globale sulla diversità e sull’inclusività.