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Aiutare i propri figli a capire la discriminazione e i pregiudizi

In che modo i bambini sperimentano le situazioni di discriminazione e pregiudizi e come possono essere aiutati ad apprezzare il diverso da sé?

Di Fiamma Fenili

Pubblicato il 08 Feb. 2024

Aggiornato il 09 Feb. 2024 14:26

Anche i bambini possono avere pregiudizi?

I bambini possono essere vittime di pregiudizi o possono averne fin dalla più tenera età. I più piccoli, infatti, possono rendersi conto delle differenze tra le persone e, quando queste differenze sono temute o percepite e comunicate negativamente, portano a una maggiore discriminazione e insensibilità verso “il diverso”.

Durante la crescita dei figli è probabile che arrivi un momento in cui questi ultimi vengano a parlarvi comunicandovi un disagio emotivo che hanno provato in situazioni sociali, nelle quali si sono sentiti ad esempio feriti. Può anche succedere che vi raccontino di come viene trattato un loro amico o che voi veniate a conoscenza che vostro figlio sta ferendo un altro bambino prendendolo in giro perché è – suo dire – diverso.

Sin dalla prima infanzia i bambini cominciano a riconoscere i comportamenti offensivi o le ingiustizie, ma anche le differenze; e in alcune situazioni potrebbero essere confusi riguardo ai sentimenti che provano e su come comportarsi.

In tutte queste situazioni il ruolo del genitore è quello di aiutare il bambino a capire che cosa sta accadendo e cosa c’è alla base del comportamento offensivo o ingiusto, spiegandogli che maltrattare qualcuno sulla base di qualcosa che viene percepito come diverso da lui è sbagliato. 

I bambini possono percepire come differenze anche solo un nome sconosciuto, un accento diverso dal proprio, un abbigliamento inusuale o anche l’aspetto fisico.

Quando i bambini notano queste differenze, possono reagire in diverse maniere e ci possono essere bambini che reagiscono iniziando a prendere in giro l’altro, oppure allontanandosene (Lister, 2024).

Supportare i propri figli nei casi di pregiudizi e discriminazione

È importante, nel momento in cui decidiate di aiutare vostro figlio su questo tema, ricordarsi quali sono le proprie posizioni nei confronti dei pregiudizi e della discriminazione, sia su ciò che pensate intellettualmente sia su ciò che sentite dentro di voi. Vi sentite o siete state delle vittime oppure dei carnefici? Come sono stati a riguardo i vostri genitori o i vostri nonni?

Interrogatevi su quando avete capito per la prima volta cosa fosse la discriminazione e su come era a riguardo l’ambiente in cui siete cresciuti. Era un ambiente in cui il pregiudizio e la discriminazione erano accettabili oppure erano visti come un’offesa?

Successivamente, potrete focalizzarvi su cosa sta provando in quel momento vostro figlio, in modo da poterlo ascoltare e aiutare (Lister, 2024).

L’obiettivo sarà quello di elaborare un modo efficace per spiegare il concetto di discriminazione e di pregiudizio, in modo che il bambino possa comprenderlo a fondo. Per farlo sarà utile utilizzare un linguaggio facilmente comprensibile per l’età del bambino e fornire esempi che possano essergli familiari, utilizzando uno stile comunicativo empatico anche a livello non verbale.

Si può iniziare ponendo al bambino domande semplici per chiarire la dinamica, ad esempio “Cosa è successo con il tuo amico? Perché pensi che gli altri bambini si siano comportati così con lui? È mai successo prima?”, chiedendo che cosa lo ha messo a disagio e cosa lui vorrebbe fare o cosa pensa che lo trattenga dal farlo (Lister, 2024).

È importante riconoscere e validare i suoi sentimenti e spiegare che è normale non sapere cosa fare quando si è in situazioni di disagio o quando si è spaventati.

I bambini possono sentirsi confusi anche da piccole cose, come una compagna di classe che indossa il velo oppure che per merenda mangia del cibo diverso dal loro. L’importante è che le differenze vengano riconosciute senza arrecare paura. Per fare in modo che ciò avvenga, può bastare una spiegazione delle differenze, oppure in altri casi interventi che promuovano l’empatia (Lister, 2024).

Gli interventi su pregiudizi e discriminazione in età evolutiva

In determinate situazioni, come nel caso in cui più bambini sono coinvolti in condotte discriminatorie, può essere particolarmente necessario l’aiuto delle insegnanti per attuare un intervento sul gruppo. Grazie all’aiuto dei docenti si può promuovere la comprensione del pregiudizio e l’empatia a livello di gruppo, sensibilizzando sul fatto che il pregiudizio è dannoso, ingiusto e inaccettabile.

Un intervento tempestivo permetterà ai bambini di capire più facilmente quanto sia sbagliato trattare male qualcuno sulla base di differenze (Lister, 2024).

Risulta necessario adottare questi tipi di interventi poiché lo sviluppo di discriminazione e pregiudizio nei bambini può avere un’influenza negativa a breve e lungo termine sul benessere psicologico del bambino; questo sia che il bambino sia vittima, testimone o istigatore (bullo). È quindi molto importante che i genitori collaborino direttamente con la scuola per affrontare problemi inerenti questi temi il prima possibile (Lister, 2024).

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