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Plagio, suggestione e manipolazione psicologica

Manipolazione, plagio e suggestione indicano l’influenza che uno o più individui possono esercitare su una persona, ma presentano rilevanti differenze

Di Redazione

Pubblicato il 15 Feb. 2024

Plagio, suggestione e manipolazione

In ambito psicologico i termini e i concetti di plagio, suggestione e manipolazione richiamano a processi di influenza psicologica che si possono esercitare su credenze, pensieri, comportamenti; in tal senso presentano un terreno comune, appunto l’influenza che uno o più individui possono esercitare sulla persona, ma presentano anche rilevanti differenze. 

Il concetto di plagio psicologico

Quando sentiamo parlare di “plagio” in ambito psicologico, seppur tale termine sia usato in modo controverso e arbitrario in molti contesti, con molta probabilità si sta facendo riferimento al fenomeno che in inglese viene definito “brainwashing”.

Con tale termine si intende, secondo l’American Psychological Association, un’ampia classe di tattiche psicologiche spesso coercitive finalizzate a produrre profondi cambiamenti negli atteggiamenti, credenze ed emozioni dell’individuo. I target di questi fenomeni sono e sono stati generalmente, ma non solo, i prigionieri di guerra e i membri di determinati culti religiosi. Lo scopo è la deprivazione del funzionamento libero della persona e l’esercizio di una sorta di totale controllo psicologico dell’altro, sia esso un individuo o un gruppo di individui. 

Philip Zimbardo ha definito il “controllo mentale” dell’altro come il processo attraverso cui la libertà individuale o collettiva di scelta e azione è compromessa da agenti che modificano e distorcono la percezione, le motivazioni, le emozioni, le credenze e i comportamenti (Zimbardo, 2002). 

Quindi nel fenomeno che in taluni casi viene appunto definito plagio psicologico si verifica un intenso processo di influenza con esiti molto impattanti per la persona che ne viene coinvolta. In particolare, un soggetto influente (che può essere un singolo individuo o un gruppo di individui) esercita un controllo e un’influenza completa o quasi completa su un altro soggetto, influenzando in modo rilevante identità, credenze e comportamenti. Spesso il soggetto influente può mettere in atto tecniche psicologiche di persuasione coercitiva e di influenza psicologica ingannevole, al punto che la persona vittima di tali fenomeni inizia a perdere la capacità di pensare criticamente e in modo indipendente, modificando le proprie credenze, valori, atteggiamenti e comportamenti.

Si può tradurre in una totale dipendenza, coercizione e sudditanza del soggetto vittima di plagio, che diviene privo di spirito critico, indipendenza e autonomia. Il plagio si configura quindi come un fenomeno di influenza psicologica altamente coercitivo, mira a cambiare in modo radicale le credenze, i valori, i comportamenti, gli atteggiamenti e l’identità della persona, implicando un controllo estremo sulla vittima, posta quindi in una condizione di dipendenza acritica. 

Come si differenzia il plagio dalla suggestione?

Quando sentiamo parlare di suggestione in ambito psicologico il termine fa riferimento a un processo psichico tale per cui si influenzano in qualche misura pensieri, credenze e comportamenti di un altro individuo, spesso utilizzando modalità che agiscono a livello indiretto, semi-cosciente, quasi impercettibile piuttosto che a livello esplicito e totalmente consapevole. Con il concetto di autosuggestione si intende il processo per cui la persona arriva a crearsi suggestioni auto-indotte, spesso per scopi positivi per il sé come auto-incoraggiamento o per indurre uno stato di rilassamento. 

In generale, la suggestione può essere meno diretta, più implicita e soprattutto meno estrema rispetto al plagio che invece mira a ottenere un controllo coercitivo totale dell’altro, generalmente con intenzioni malevole e tecniche persuasive ingannevoli. A differenza del plagio, la suggestione non implica cambiamenti estremi e radicali in termini di credenze, valori e identità, e può essere caratterizzata da intenzioni benevole e positive.

Va evidenziato che la suggestione in ambito di ipnosi-terapia ovviamente è un costrutto scientifico ben definito che si differenzia nettamente da fenomeni di plagio; inoltre, in ambito terapeutico chiaramente vi sono scopi terapeutici condivisi con il paziente, e aspetti etico-deontologici fondamentali che vengono osservati. Per un approfondimento si veda: Ipnosi (stateofmind.it) 

E cosa si intende per manipolazione?

Anche quando si parla di manipolazione a livello psicologico è insito il concetto di influenza sull’altro, generalmente per raggiungere scopi e vantaggi propri. Gli intenti dell’agente della manipolazione sono dunque egoistici; si può pensare quindi a una manipolazione maligna ai danni dell’altro per ottenere vantaggi personali. 

L’American Psychological Association definisce la manipolazione come “uno o più comportamenti messi in atto allo scopo di sfruttare, controllare e/o in qualche misura influenzare gli altri per un proprio personale vantaggio”

Spesso la manipolazione implica tecniche di persuasione ingannevoli, modalità disoneste di influenza su credenze, pensieri e opinioni dell’altro, ed anche comportamenti coercitivi, risultanti in una possibile condizione di sottomissione. Si può riscontrare, ma non solo, come forma di influenza psicologica maligna esercitata da persone con tratti di personalità del Cluster B (o veri e propri disturbi), ad esempio narcisistici, antisociali, istrionici con elevati tratti di machiavellismo. Anche nel disturbo borderline di personalità possono verificarsi tali fenomeni di manipolazione (anche come vittima), spesso in risposta all’estremo bisogno di evitare l’abbandono e di controllo della relazione.   

Quando si parla di manipolazione, spesso si cita il termine gaslighting. L’American Psychological Association definisce il gaslighting come una forma di manipolazione e, in particolare, l’azione di manipolare un’altra persona mettendo in dubbio in modo intenzionalmente ingannevole le sue percezioni, esperienze e modalità di comprensione degli eventi e delle situazioni. Generalmente è un’espressione utilizzata in modo colloquiale e generalista, anche se a volte si può ritrovare nella letteratura clinico-psicologica, come esempio di tattica di manipolazione psicologica dell’altro presente in alcuni disturbi. L’espressione deriva da una pièce teatrale “Gaslight” del 1938, in seguito adattata a film, in cui una donna viene letteralmente portata alla follia dalle ingannevoli manipolazioni del marito. 

A differenza dei fenomeni di persuasione e influenza sociale, che non sono caratterizzati di per sé unicamente e necessariamente da esiti dannosi per l’individuo, la manipolazione psicologica ha esiti negativi per la persona che ne è vittima, e origina da intenzioni egoistiche/malevole verso l’altro per ottenere un proprio vantaggio emotivo e/o materiale da parte di chi la esercita. La manipolazione va ad agire e sfrutta alcune vulnerabilità tipiche che si riscontrano in chi ne è vittima, tra cui, ad esempio, un elevato livello di ingenuità, scarsa autostima e tendenza a sviluppare dipendenza affettiva

In conclusione, questi termini possono a tratti sovrapporsi, presentare similarità, ma anche differenze e peculiarità, in relazione a diverse modalità e livelli di intensità di influenza sociale e psicologica, intenti di partenza ed esiti possibili sull’individuo o sul gruppo. 

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