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Rimanere in contatto. L’importanza del contatto fisico durante lo sviluppo

Come si può educare al contatto fisico nell’ambiente scolastico e come si possono istruire i bambini sul tema dei confini?

Di Alessio Mantovani

Pubblicato il 26 Feb. 2024

Quanto è rilevante il contatto fisico?

Tra 50 anni, l’umanità avrà ancora il desiderio di contatto fisico? Una domanda volutamente provocatoria, ma che nasce da una semplice osservazione sulla realtà circostante nella quale è possibile sentire persone senza doversi per forza incontrare fisicamente, fare la spesa comodamente da casa senza dover interagire con altre persone, condividere esperienze con amici/amiche all’interno di spazi digitali e molto altro. 

Magari il film d’animazione targato Disney, Wall-E, non è poi così distante da quella che potrebbe essere la società, anche vista la recente popolarità e curiosità che il visore di realtà aumentata Apple sta attirando a sé. 

Tuttavia, l’interesse del seguente articolo è quello di comprendere l’importanza del contatto fisico tra pari ma anche l’importanza di rispettare i confini e l’altro. 

Le sfaccettature del contatto fisico

Il tatto fa parte dei sensi dell’individuo e, fin da bambini, serve per interfacciarsi anche con “l’altro”; Il tocco diventa infatti una modalità percettiva ed esperienziale del mondo, di sé stessi e degli altri (Keränen et al., 2021; Merleau-Ponty, 1982)). 

Nel rapporto tra pari, il contatto risulta essere una modalità comunicativa non verbale mediante la quale è possibile mostrare affetto e creare un senso di partecipazione collettiva tramite livelli differenti di vicinanza fisica (Karvonen et al., 2023). 

Tuttavia, il contatto, oltre a dar vita e mantenere i legami tra pari, alle volte può anche creare situazioni indesiderate ed essere percepito come una forma di invasione da parte di chi si trova a riceverlo (Karvonen et al., 2023).  

Insegnare ai bambini i confini e le proprietà del contatto fisico

Da un lato il contatto fisico, in età prescolare e scolare, è una risorsa che il bambino/a può utilizzare per esplorare ciò che lo/a circonda, dall’altro lato, può acquisire una connotazione negativa, nel momento in cui non vengono rispettati i confini.

Come un genitore o un insegnante possono intervenire o accompagnare il bambino nell’educazione ai confini relazionali in merito ai contatti fisici?  

Psychology Today, in un articolo scritto da una dottoranda in psicologia (Schmalor A., 2024), propone alcuni suggerimenti che possono essere utili per supportare i bambini nel capire come entrare in contatto fisico con i loro pari, cercando di aiutarli a imparare l’importanza di chiedere e dare il consenso e il permesso a interazioni che implicano il contatto fisico con l’altro:

  • Spiegare al bambino di evitare i contatti “negativi”, come può essere afferrare con forza o colpire con aggressività un altro bambino;
  • Cercare di esser presenti e osservare quelle che possono essere le reazioni del bambino al contatto fisico con i pari;
  • Invece di attuare un intervento immediato per fermare l’interazione tra pari caratterizzata dal contatto fisico, può essere d’aiuto esplorare le loro emozioni e farle riconoscere ed esprimere verbalmente, sia a sé stesso che nei confronti dell’altro;
  • Una prima linea di intervento potrebbe essere anche quella di rispettare in primis, da adulto, i segnali che provengono dal bambino. Non forzando un contatto che viene rifiutato, modellando così il rispetto dei confini interpersonali;
  • Cercare, secondo i propri limiti e possibilità, di condividere con i bambini contatti fisici affettuosi, attenzione e condivisione fisica nei momenti di gioco. 
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