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Il controverso utilizzo del packing come strumento terapeutico

Ad oggi il packing, una forma di contenimento fisico, è considerato una pratica non più accettabile all’interno del trattamento per l’autismo

Di Marta Rebecca Farsi

Pubblicato il 09 Gen. 2024

Cos’è il packing?

Con il termine packing si indica un mezzo di contenimento utilizzato in America, a partire dal XIX secolo, per la cura dei disturbi psicotici, al fine specifico di diminuire l’iperattivazione del sistema simpatico, l’eccessiva attività motoria e gli elevati livelli di arousal agli stessi associati. 

L’effetto viene ottenuto attraverso l’avvolgimento del paziente –nudo o vestito della sola biancheria– all’interno di lenzuola precedentemente bagnate in acqua ad una temperatura non superiore ai 10-15 gradi Celsius. Grazie a questo abbassamento termico si verifica un’immediata attivazione del parasimpatico e, con essa, della funzione ventrovagale che inibisce il simpatico e favorisce uno stato emotivo più rilassato. 

Collocato in una posizione orizzontale, il paziente viene a questo punto invitato ad esprimere il proprio vissuto percettivo ed emotivo in una seduta terapeutica della durata di 45 minuti, durante la quale il personale sanitario cerca di cogliere i cambiamenti cognitivi, emotivi e comportamentali provocati dal raffreddamento (Anzieu, 1975). 

Attorno al paziente viene dunque a costituirsi un “doppio involucro”: uno termico, dovuto all’abbassamento di temperatura, e uno tattile, dato dalle lenzuola avvolte attorno al corpo. Grazie alla presenza congiunta di questi due elementi sarebbe possibile elicitare un ritorno a quel Sé arcaico nel quale si è verificato l’evento traumatico che ha condotto alla psicosi, e da qui riuscire ad imbastire un programma terapeutico di impostazione retrospettiva. 

Il packing nell’autismo: tra presunti effetti positivi….

Lo psichiatra americano Woodbury, a partire dagli anni ’60 inserì il packing all’interno dei programmi terapeutici francesi previsti per l’autismo, asserendo i seguenti effetti positivi (Anzieu, 1975):  

  • La diminuzione degli stati dissociativi, che favorisce l’integrazione somatopsichica accrescendo i livelli di propriocezione: l’inconsapevolezza del Sé corporeo e psichico, che costituisce uno dei principali nuclei patologici dell’autismo, risulta notevolmente attenuata grazie all’impatto della temperatura fredda che, attivando il parasimpatico, consente di sperimentare una crescente sensazione di calma; 
  • La messa a nudo, nel senso più letterale del termine, che indebolisce i meccanismi difensivi tipici dell’autismo –quali isolamento, incapsulamento, ritiro fantasmatico–  favorendo uno stato emotivo che rende più facile la tolleranza della prossimità fisica; 
  • La regressione ad una dimensione arcaica, fatta di sensazioni somatiche grazie alle quali è possibile entrare in contatto con il nucleo prelogico del Sé;  
  • La riemersione di quel materiale traumatico che ha impedito la formazione del nucleo ipseico e di una dimensione egoica adattiva; 
  • Un maggior contatto col Sé corporeo, che aumenta la consapevolezza ambientale, consentendo il ripristino del legame con la realtà.  

…e inevitabili critiche

L’impiego di un contenimento fisico all’interno di un programma terapeutico non è ovviamente stato esente da critiche. In particolare, da più parti sono state evidenziate le caratteristiche di crudeltà, arcaicità e disumanità del packing, la cui efficacia terapeutica resta peraltro ancora tutta da provare (Spinney, 2007). 

Molte associazioni si sono battute per impedirne la pratica, definita barbara e crudele, oltre che assolutamente inadeguata per il trattamento della patologia dello spettro dell’autismo: in particolare l’ANESM, Agenzia Responsabile per la Valutazione della Qualità degli Ospedali e dei Servizi Sociali e Sanitario-sociali, ha escluso esplicitamente la possibilità di applicazione del packing in qualsiasi piano terapeutico. La DRI (Disability Right International) lo ha definito un’inaccettabile forma di maltrattamento, crudele e degradante, in chiara violazione con le Convenzione dei Diritti Umani dell’uomo. La stessa comunità scientifica, come evidenziato da Donata Vivanti presidente di F.A.N.T.A.S.I.A (Federazione delle Associazioni Nazionali a tutela della persone con autismo e sindrome di Asperger), nel 2011  ha condannato il metodo disconoscendone l’utilizzo all’interno della nota rivista Journal of the American Academy of Child & Adolescent Psychiatry (Pianca, 2012). 

Nessun paese europeo, fatta eccezione per la Francia, prevede attualmente l’applicazione del packing: la Spagna ha deciso di formalizzare la propria contrarietà all’interno delle Linee Guida per l’Autismo emanate nel 2006, dove definisce l’applicazione inadeguata del packing e ne impedisce di fatto l’impiego. Hanno fatto seguito Gran Bretagna e Germania (La Gatta, 2012). 

L’Italia, attraverso le Linee Guida 21 per l’Autismo emanate nel 2011, si è allineata su una prospettiva terapeutica che ammette l’esclusivo utilizzo di tecniche educative evidence based (ABA e Teach su tutti, ma anche DENVER, interventi comunicativi aumentativi, programmi educativi mediati dai genitori, terapie farmacologiche mirate) in grado di coinvolgere non soltanto il bambino, ma l’intero contesto evolutivo di riferimento (da quello familiare a quello scolastico), per garantire un adattamento quanto più possibile funzionale dei comportamenti patologici, e con esso un generale miglioramento della qualità della vita. 

Nel 2016, su pressione di associazioni di genitori di bambini e adolescenti autistici, anche la Francia ha bandito la pratica del packing.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Anzieu, D. ( 1975) L’Io Pelle, Raffaello Cortina, Milano, 2017; 
  • La Gatta, W. (2012) Autismo, psicoanalisi e packing, consultato qui in data 12 ottobre 2023;
  • Pianca, B. ( 2012) Autismo e PACKING: una tortura celata dietro al nome di “trattamento”, consultato qui in data 13 ottobre 2023; 
  • Spinney, L., (2007) Therapy for autistic children causes outcry in France, The Lancet, 370, (9588), pp. 645-646; 
  • Vivanti, ( 2021) La mente autistica. Le risposte della ricerca scientifica all’enigma dell’autismo, Hogrefe, Firenze. 
  • Ministero della salute. Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti.
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