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Diversi e uguali (2023) di Carla Coppola – Recensione

L'autrice di "Diversi e uguali", con dolcezza e senza nessuna pretesa di saggezza pedagogica, priva di alterigia, ci dona una bella lezione di vita

Di Alberto Vito

Pubblicato il 15 Gen. 2024

Chi è l’autrice di “Diversi e uguali”

Consiglio a tutti la lettura di “Diversi e uguali”, un libricino autobiografico di quasi cento pagine, scritto in modo scorrevole e chiaro.

L’autrice si chiama Carla Coppola, nata a Napoli nel 1991. Ha vissuto a Napoli, Roma e Milano. Si è laureata in Economia prima presso la Federico II e poi alla LUISS. Successivamente, ha conseguito un master in Finanza presso la Luiss Business School ed attualmente lavora in un importante gruppo bancario internazionale. Si tratta del suo esordio letterario. Fin qui, buoni studi, ma niente di eccezionale. Il punto è che Carla è disabile dalla nascita, precisamente affetta da agenesia lombosacrale ed arti gripposi. Si tratta di una malformazione congenita rara dei segmenti spinali inferiori, associata ad un mancato o incompleto sviluppo del sacro e della colonna lombare. La prevalenza è stimata tra 1/50.000 e 1/100.000 gravidanze. In pratica, sin dalla nascita le fu diagnosticato un elevato rischio di morte nell’infanzia. Ha trascorso i primi mesi di vita negli ospedali napoletani, successivamente i genitori vollero curarla in Francia, prima a Lione e poi a Marsiglia dove è stata seguita fino ai 18 anni e, anche attraverso molteplici interventi chirurgici, è stato fatto di tutto per migliorare la sua qualità di vita. Oggi Carla, “rotellina” –come la chiamò un ragazzo alla scuola media, inizialmente per prenderla in giro, ma poi il soprannome fu adottato in modo affettuoso dalle amiche–, si muove sulla sedia a rotelle. 

“Diversi e uguali” – Un’autobiografia

Il libro inizia con il dovuto ringraziamento ai genitori e al fratello, capaci di supportarla sin dall’inizio, senza farla sentire “diversa”, a cui si deve in parte la determinazione e anche l’ironia con cui Carla affronta la vita. I capitoli proseguono seguendo le tappe del ciclo vitale, con l’inserimento a scuola, l’adolescenza, l’Università e l’ingresso nel mondo del lavoro. Particolarmente importante il capitolo dedicato all’amore e alla vita sentimentale, un tema spesso sottaciuto o ignorato a causa di pregiudizi culturali duri da estirpare. La lettura del volume è davvero scorrevole: sono narrate le vicende prima di un’adolescente, con le marachelle scolastiche e l’emozione con i primi viaggi, poi di una studentessa universitaria e, infine, di una giovane donna che entra nel mondo del lavoro.  Nonostante nella sua vita Carla abbia subito episodi di bullismo e si sia dovuta scontrare con la scarsa sensibilità e i pregiudizi di alcuni, il libro non ha toni rivendicativi e non vi è nessuna aggressività in lei. Anzi, come dice il titolo, è la storia di una ragazza, per certi versi diversa, ma assolutamente uguale. Anzi, con qualcosa di più della maggioranza di noi. Più coraggio, più ironia, più saggezza.

Non conosco personalmente Carla Coppola, probabilmente l’ho solo intravista ad una fiera libraria, ma sarei lieto di esserne amico. Leggere la sua storia fa bene non solo alle persone disabili, a cui dedica alcune pagine finali, fornendo alcuni suggerimenti pratici e l’invito a “non mollare”, laddove la sua vicenda biografica costituisce un esempio concreto di come possono essere utilizzate le risorse. A parte le tormentate vicende sanitarie, l’autrice ci ha voluto mostrare la crescita e l’evoluzione di una ragazza, assolutamente “normale”, con i turbamenti tipici della sua età. Ed è assurdo che, ancora, nella nostra società per proclamarsi uguali serva tanto coraggio. Credo che il suo libro possa far bene anche a noi, i cosiddetti normodotati, troppo spesso presi da crisi di vittimismo e talvolta incapaci di affrontare i piccoli dilemmi della vita quotidiana. Carla Coppola, con dolcezza e senza nessuna pretesa di saggezza pedagogica, priva di alterigia, ci dona una bella lezione di vita.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Coppola C. (2023). Diversi e uguali. La valle del tempo, Napoli, pp. 92
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