Inventario italiano delle dipendenze da esercizio fisico rivisto (EAI-R)
Di recente è stato pubblicato uno studio (Soraci et al., 2023) condotto in Italia che conferma l’efficacia di un nuovo strumento chiamato “Inventario italiano delle dipendenze da esercizio fisico rivisto (EAI-R)” per valutare la dipendenza da attività fisica, il quale si basa sulla versione precedente sviluppata da Gori, Topino e Griffiths nel 2021.
Questo strumento (seppur con tutti i limiti derivanti, ad esempio, dal campione scelto) è basato sui sei criteri principali delle “addictions” proposte da Griffiths nel 2005: salienza, eccessiva preoccupazione; modifica dell’umore, tolleranza, ritiro, conflitto; e ricaduta (Griffiths, 2005).
Le caratteristiche di queste sei componenti, riferite all’esercizio fisico, possono essere descritte come segue: (i) salienza: indica che l’esercizio diventa l’attività più importante nella vita di una persona, influenzandone il pensiero e il comportamento; (ii) modificazione dell’umore: indicare un cambiamento di umore come risultato dell’esercizio (ad esempio, usare l’esercizio per sentirsi euforici); (iii) tolleranza: indica la necessità di aumentare la quantità e la frequenza dell’esercizio fisico per ottenere gli effetti iniziali di modificazione dell’umore; (iv) sintomi di astinenza: indicano gli effetti spiacevoli che si verificano quando l’attività fisica viene interrotta o ridotta improvvisamente; (v) conflitto: indicare i conflitti educativi, professionali, sociali e intrapsichici con altre attività e individui (ad esempio, membri della famiglia) dovuti a un’attività fisica eccessiva; e (vi) ricaduta: indica la tendenza a ritornare a precedenti schemi di esercizio disadattivi dopo periodi di astinenza o controllo.
Questo strumento ha delle sufficienti proprietà psicometriche, e, secondo quanto affermano gli autori, può essere utile nel campo della ricerca. La scala, composta da sei item su scala likert (1 a 6, dove 1 è in totale disaccordo, 6 è in totale accordo) è la seguente:
- L’esercizio fisico è la cosa più importante nella mia vita.
- Sono sorti confitti tra me ed i miei familiari e/o il/la mio/a partner riguardo la quantità di esercizio fisico che faccio.
- Uso l’esercizio fisico per cambiare il mio stato d’animo (ad esempio per sentirmi euforico, evadere momentaneamente dalla realtà ecc…).
- Nel corso del tempo ho aumentato la quantità di esercizio fisico che faccio nell’arco di una giornata.
- Se sono costretto a saltare una sessione di esercizi mi sento di malumore ed irritabile.
- Se riduco la quantità di esercizio fisico che faccio e successivamente ricomincio di nuovo, finisco sempre per tornare alla quantità di esercizio fisico che facevo prima.
Dipendenza dall’esercizio fisico
L’esercizio fisico è universalmente riconosciuto come una sana abitudine (Organizzazione Mondiale della Sanità, 2020). Presenta numerosi benefici per l’organismo umano a livello fisico, psicologico e sociale: miglior sonno, miglioramento della funzionalità cardiaca, riduzione di ansia, stress e depressione, miglioramento della circolazione sanguigna, delle funzioni cognitive e prevenzione di diverse malattie (con conseguente riduzione dei costi per sistema sanitario nazionale), una migliore socialità, una maggiore inclusione e un miglioramento del rendimento scolastico (ad esempio; Eigenschenk et al., 2019).
Tuttavia, in una minoranza di casi, è stato riconosciuto che l’esercizio fisico può potenzialmente diventare un’ossessione malsana. Può portare a comportamenti disadattivi come conseguenza dell’esercizio fisico. Tra i vari termini che sono stati utilizzati per definire questo comportamento disadattivo, il termine più utilizzato per descrivere questo fenomeno è “dipendenza dall’esercizio” (ad esempio, de La Vega et al., 2016), comprendente sintomi simili alla dipendenza da sostanze e ad altre dipendenze comportamentali (Griffiths, 2005).
I ricercatori hanno affermato che la dipendenza dall’esercizio è una disfunzione psicologica in cui gli individui perdono il controllo sul proprio comportamento durante l’esercizio (ad esempio, Szabo, 2010). L’individuo affetto si comporta in modo compulsivo, mostra sintomi di astinenza quando l’esercizio non è possibile e sperimenta conflitti e conseguenze negative sulla vita a causa del volume estremo di esercizio (Szaboet al., 2016). È stato dimostrato che la dipendenza dall’esercizio fisico è associata a problemi di salute, ansia, depressione, stress, bassa autostima, problemi scheletrici e muscolari e disturbi alimentari.
Alcune di queste problematiche sono state riscontrate anche nello studio italiano (Soraci et al., 2023). Infatti, come mostrato in ricerche precedenti (ad esempio, Szabo et al., 2019; Weinstein, 2015), nel presente studio, la dipendenza dall’esercizio (come altre dipendenze comportamentali come la dipendenza dal sesso o la dipendenza da Internet, Andreassen et al., 2018); Soraci et al., 2022; Szabo et al., 2019) era associato a depressione, ansia e stress (e di conseguenza a un maggiore disagio psicologico generale) e ad una minore autostima (riflettendo e confermando i risultati di altri studi precedenti; ad es. Wågan et al., 2021).
La prevalenza del rischio di dipendenza da esercizio nello studio era dell’11%, coerente con i risultati di alcune ricerche precedenti (ad esempio, Szabo et al., 2019) e è più elevato rispetto a quanto evidenziato da altri studi (ad esempio, Lichtenstein et al., 2014). Il tasso di prevalenza riportato in letteratura dipende da diversi fattori, come la rappresentatività del campione, il tipo di esercizio o sport e la dimensione del campione.
In conclusione, l’inventario italiano delle dipendenze da esercizio fisico rivisto (EAI-R) si è rivelato uno strumento psicometrico valido, affidabile e robusto per valutare il rischio di dipendenza da esercizio fisico tra la popolazione adulta italiana.