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Il fenomeno del doomscrolling: cos’è e come smettere?

Il doomscrolling è la tendenza a cercare ossessivamente informazioni negative online sui social. Come smettere?

Di Micol Agradi

Pubblicato il 19 Lug. 2023

Cos’è il doomscrolling

Secondo la rivista Perspectives in Psychiatric Care (2022), il doomscrolling è la tendenza a cercare ossessivamente informazioni negative online sui social media: crisi, disastri e tragedie nel mondo sono oggetto di costante attenzione e selezione da parte dell’utente.

Il fenomeno è diventato ampiamente utilizzato nel 2020 quando, a causa dell’ansia da Coronavirus, si è registrato il picco nei consumi dei media digitali: molti di noi sono rimasti intrappolati a casa a disinfettare tutto e a sentire parlare di persone che si ammalano o muoiono, vedendo le proprie vite sconvolgersi dall’oggi al domani. Affamati di qualsiasi informazione che potesse proteggere le nostre famiglie, abbiamo sviluppato l’abitudine a riaggiornare continuamente le pagine d’informazione fino a trovare per forza una notizia negativa. Anche se ora il doomscrolling si è esteso ad altri argomenti, per lo psicologo Teachman la ragione alla base del fenomeno sarebbe la paura di perdersi qualcosa di significativo: dato che la premessa è che le cose nel mondo vanno male, l’utente avverte l’esigenza di essere costantemente vigile per avere il controllo su cosa accade intorno a lui, pena il non essere preparato alla gravità dell’argomento. Il problema è che, dato che di rado le persone hanno davvero la sensazione di essere arrivate a sapere tutto, l’impulso di cercare nuove notizie ricomincia, e così il circolo vizioso continua.

Quali sono le cause del doomscrolling

Secondo i ricercatori, il doomscrolling sarebbe causato dall’interazione fra fattori sociali, culturali, tecnologici e psicologici.

Alcune persone, più di altre, sarebbero predisposte a maturare questa malsana abitudine a causa di una maggiore vulnerabilità all’ansia e, in generale, alla necessità di ricercare un costante senso di certezza. Questo potrebbe essere particolarmente vero per gli utenti che usano i social media sulla scia della FOMO (Fear of Missing Out), ossia della paura di essere tagliati fuori dal mondo se non costantemente connessi sui social e aggiornati delle loro notizie.

Dal punto di vista tecnologico, la stessa struttura dei social media attirerebbe gli utenti in questo vortice disfunzionale: abbiamo una raffica di canali di notizie che, 24 ore su 24, ci bombardano di informazioni e gli algoritmi di ciascuna piattaforma ci nutrono di ciò per cui noi indichiamo interesse, premiando il nostro coinvolgimento per un certo argomento con una maggiore visibilità dello stesso.

Alla luce di queste premesse, gli individui più ansiosi e orientati a ricercare sicurezza finiscono per essere travolti da informazioni via via più spaventose e catastrofiche, che non fanno altro che allontanare dalla realtà e restituire una visione distorta del vero: leggere una notizia negativa passerebbe il messaggio che il mondo è veramente pericoloso, rafforzando così la necessità di fare doomscrolling.

Nonostante ciò, i media non sono popolati solo da notizie negative: anzi, ci sono molte informazioni positive che descrivono un mondo più sicuro e, per certi aspetti, sereno in cui vivere. Tutto, di fatto, dipende su cosa la persona decide di concentrarsi e, dunque, che cosa farsi raccontare: se ci sentiamo cadere a pezzi, il doomscrolling non farà altro che catalizzare la nostra attenzione su ciò che rafforzerà la nostra idea di essere condannati a un destino pericoloso.

L’impatto sulla salute mentale: come smettere di fare doomscrolling

Poiché il doomscrolling è un fenomeno relativamente nuovo, non c’è ancora molta ricerca rispetto alle ricadute sulla salute mentale. Tuttavia, è stato riscontrato che esso può portare all’esperienza di emozioni di intensa ansia, incertezza, apprensione, paura e sentimenti di angoscia, a loro volta associati a difficoltà del sonno, diminuzione dell’appetito e di interesse per le attività piacevoli e scarsa motivazione ad affrontare gli impegni della giornata (a tutti gli effetti, sintomi depressivi). Tuttavia, come spiegato da Teachman, la migliore prova di come il doomscrolling influenzi la salute mentale può essere raccolta da ognuno di noi se presta attenzione a come si sente dopo aver girovagato online alla ricerca di notizie negative: monitorando il proprio stato, ci si potrebbe accorgere di come il fenomeno abbia impattato sulla qualità dei nostri pensieri, sentimenti e comportamenti.

Secondo i professionisti, per fermare la tendenza al doomscrolling potrebbero essere d’aiuto alcune delle seguenti soluzioni:

  • Usare un Timer
    Concedersi il doomscrolling per 20 minuti al mattino e 30 minuti la sera potrebbe essere utile a definire un orizzonte temporale entro cui sfogare ed esaurire la necessità di aggiornamento online.
  • Usare un app
    Esistono delle specifiche applicazioni online nate per mettere un limite all’utente rispetto all’utilizzo dei social media.
  • Modificare le notifiche
    Potrebbe essere d’aiuto modificare la ricezione degli avvisi o disattivare totalmente le notifiche dalle applicazioni sul telefono, in modo che non sia elicitato l’impulso ad accedere alle piattaforme.
  • Scegliere una fonte di informazione affidabile e consultare solo quella
    Per non perdersi fra innumerevoli feed di notizie, sarebbe ottimale scegliere una sola fonte di informazione che aggiorni in maniera attendibile su quanto accade nel mondo.
  • Fare altro
    Una volta che si sono ottenute le informazioni veramente utili, l’ideale sarebbe cambiare completamente attività, distraendosi con qualcos’altro: uscire di casa, fare una passeggiata, cucinare, guardare un film o qualsiasi altro passatempo gratificante e rilassante.
  • Esercitarsi a gestire l’incertezza
    Questo è forse il beneficio più grande che le persone che soffrono di ansia e insicurezza possono raggiungere smettendo di fare doomscrolling. Visto che questo è principalmente determinato dal desiderio di certezza, è importante che l’individuo si astenga dal cercare conferme online e impari a tollerare l’incertezza da cui è impaurito.
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