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La stoffa del leader: un’introduzione alla psicologia della leadership

Quali caratteristiche possiede un leader di successo? D. MacGregor ha individuato due categorie di leader: quelli della teoria X e quelli della teoria Y

Di Daniele Saccenti

Pubblicato il 19 Giu. 2023

Nel corso degli anni sono state elaborate numerose teorie sulla leadership allo scopo di spiegare l’efficacia o l’inefficacia di alcuni leader.

Un’introduzione sul concetto di leadership

Con il termine leadership si intende l’insieme dei processi implicati nella guida di altri individui, di cui fanno parte l’organizzazione, la direzione, il coordinamento e la motivazione degli sforzi di quest’ultimi per il raggiungimento di determinati obiettivi del gruppo (APA, 2015). Nella sua forma più elementare, si tratta di un processo di influenza che una persona, ovvero il leader, esercita nei confronti dei restanti membri del gruppo. Ciononostante, la leadership può essere reciproca, cioè quando i leader influenzano i seguaci e i seguaci influenzano i leader, transazionale, quando leader e seguaci si scambiano nel corso del tempo energie e competenze al fine di aumentare la quantità di ricompense potenzialmente ottenibili, trasformazionale, nel caso in cui i leader ispirano e motivano i seguaci a tal punto da innescare in loro un mero cambiamento, e cooperativa piuttosto che coercitiva, ovvero quando i seguaci accettano volontariamente o meno le proposte avanzate dal leader (Palomari et al., 2002).

Teorie storiche sulla leadership

Nel corso degli anni sono state elaborate numerose teorie allo scopo di spiegare l’efficacia o l’inefficacia di alcuni leader. In questo quadro è possibile ricordare, per esempio, la teorie dei tratti di personalità, le quali si concentrano sull’individuazione di una serie di caratteristiche generali che un leader è chiamato a possedere per essere tale indipendentemente dalle caratteristiche del gruppo al quale egli appartiene, ovvero abilità di supervisione, intelligenza, sicurezza di sé e risolutezza (Colbert et al., 2012). Parallelamente, sono state costruite delle teorie cognitive sulla leadership, tra cui la teoria della categorizzazione del leader (leader categorization theory). Quest’ultima postula che i singoli membri del gruppo valutino in maniera automatica e spontanea la misura in cui gli individui, compresi loro stessi, possono essere classificati come leader. Tali giudizi vengono determinati dalle credenze che i membri possiedono rispetto alle caratteristiche possedute dalla maggior parte dei leader di cui essi stessi hanno fatto conoscenza (Lord et al., 1984).

Quali caratteristiche deve possedere un leader?

Degna di nota è inoltre la prospettiva di Douglas MacGregor (1960), il quale ha individuato due categorie di leader: quelli della teoria X, i quali consideravano i propri collaboratori come mezzo meccanico da dirigere per raggiungere un fine, e quelli della teoria Y, i quali credevano invece che i propri collaboratori potessero svolgere un ruolo più attivo nel gruppo e sentirsi coinvolti in prima persona nel conseguimento degli obiettivi e nell’organizzazione del collettivo.

Supponendo di essere parte di un gruppo in cui è presente un leader della teoria Y, quali sono gli elementi che lo contraddistinguono? Per rispondere a questa domanda è possibile menzionare una serie di skills che al giorno d’oggi appaiono imprescindibili per un leader:

  • La prima di esse è una buona capacità di team-building, ovvero un leader di successo è spesso e volentieri alla ricerca di talenti, si concentra sullo sviluppo e sull’affinamento delle abilità dei membri del gruppo e, soprattutto, è capace di costruire un impegno condiviso e un forte senso di appartenenza nei componenti del team (Ammeter et al., 2002).
  • La seconda riguarda la capacità di infondere delle aspettative positive. Decenni di ricerche sull’effetto Pigmalione dimostrano infatti che nutrire aspettative positive circa le capacità e le prestazioni dei membri del gruppo porta quest’ultimi a ottenere dei risultati migliori (Eden, 1992). In altre parole, credere sinceramente nel proprio team può spronarlo al successo. In aggiunta, i leader che presentano una mentalità inclusiva sono quelli che guidano i team più efficaci. A tal proposito, la ricerca scientifica dimostra che i leader che utilizzano il pronome “noi” più frequentemente rispetto al pronome “io” mentre parlano al gruppo si ritrovano a coordinare membri più impegnati e ispirati (Johnson, 2020).
  • La terza riguarda la prioritizzazione del gruppo: quando un leader di successo è chiamato a mettere al primo posto il benessere dei membri del team. Sostenere i membri del gruppo ed essere premurosi o empatici nei loro confronti è dunque fondamentale per un leader (Coles et al., 2020). Non è un caso che le organizzazioni più affermate si assicurino che i loro dipendenti siano soddisfatti e impegnati, condicio sine qua non per il raggiungimento di migliori prestazioni e lunghi profitti.
  • Infine, la quarta è costituita dal pensiero proattivo: un buon leader è colui che anticipa non solo le mosse dei competitors, ma anche le esigenze dei membri del gruppo di cui è parte (Hu et al., 2018). Ciò include uno spiccato interesse per la crescita e lo sviluppo dei componenti del team nel loro lavoro e nella loro carriera, l’anticipazione del momento in cui un individuo potrebbe lasciare l’azienda e la costruzione di un piano per la sua sostituzione. Questo aspetto può comportare  anche la necessità di accogliere le esigenze dei singoli, per esempio concedendo congedi parentali o la possibilità di lavorare da remoto.

Detto ciò, in futuro, la ricerca in psicologia sociale, oltre a comprendere quali siano le caratteristiche effettive di un leader di successo, potrebbe verificare se gli attributi di quest’ultimo cambino in relazione al contesto in cui egli si trova ad operare (Khoshhal & Guraya, 2016). Per esempio, gli attributi del leader di un equipe sanitaria sono gli stessi di quelli di un leader che lavora in ambito assicurativo, automobilistico o sportivo?

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • American Psychological Association. (2015). APA Dictionary of Psychology (2nd ed.). American Psychological Association.
  • Ammeter, A. P., & Dukerich, J. M. (2002). Leadership, Team Building, and Team Member Characteristics in High Performance Project Teams. Engineering Management Journal, 14, 10-3.
  • Colbert, A. E., Judge, T. A., Choi, D., & Wang, G. (2012). Assessing the trait theory of leadership using self and observer ratings of personality: The mediating role of contributions to group success. The Leadership Quarterly, 23(4), 670–685.
  • Coles, E., Anderson, J., Maxwell, M., Harris, F. M., Gray, N. M., Milner, G., & MacGillivray, S. (2020). The influence of contextual factors on healthcare quality improvement initiatives: a realist review. Systematic reviews, 9(1), 94.
  • Eden, D. (1992). Leadership and expectations: Pygmalion effects and other self-fulfilling prophecies in organizations. The Leadership Quarterly, 3(4), 271-305.
  • Hu, Y., Wu, X., Zong, Z., Xiao, Y., Maguire, P., Qu, F., Wei, J., & Wang, D. (2018). Authentic Leadership and Proactive Behavior: The Role of Psychological Capital and Compassion at Work. Frontiers in psychology, 9, 2470.
  • Johnson, S.K. (2020). Inclusify: The power of uniqueness and belonging to build innovative teams. Harper-Collins.
  • Khoshhal, K. I., & Guraya, S. Y. (2016). Leaders produce leaders and managers produce followers. A systematic review of the desired competencies and standard settings for physicians' leadership. Saudi medical journal, 37(10), 1061–1067.
  • Lord, R. G., Foti, R. J., & de Vader, C. L. (1984). A test of leadership categorization theory: Internal structure, information processing, and leadership perceptions. Organizational Behavior & Human Performance, 34(3), 343–378.
  • MacGregor, D. (1960). The human side of enterprise (Vol. 21, No. 166.1960). McGraw‐Hill: New York.
  • Palomari, A., Cavazza, N., Rubino, M. (2002). Psicologia Sociale. Il Mulino.
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