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Il Modello Bidimensionale dei Sistemi Comportamentali

Approfondiamo il Modello Bidimensionale dei Sistemi Comportamentali, un modello teorico ma anche un utile strumento in ambito clinico

Di Chiara Del Giudice

Pubblicato il 02 Mar. 2023

Aggiornato il 03 Mar. 2023 13:10

Il Modello Bidimensionale dei Sistemi Comportamentali (MBSC; Salzano & Conson, 2022a; 2022b) utilizza i principi di classificazione del sistema di attaccamento per descrivere specifici stili di attivazione individuali anche per altri sistemi comportamentali quali il sistema di accudimento, il sistema agonistico, il sistema sessuale e il sistema cooperativo.

I Sistemi Comportamentali

 I sistemi comportamentali sono schemi di risposta che perseguono obiettivi utili alla sopravvivenza dell’individuo. A tale scopo, ogni sistema prevede una strategia primaria caratterizzata da comportamenti funzionali all’obiettivo. Nel corso della vita, tuttavia, questa strategia può essere sostituita da strategie secondarie che vengono definite strategie di iperattivazione e strategie di deattivazione. Le strategie di iperattivazione determinano un aumento nell’utilizzo della strategia primaria e comportano una cronica attivazione del sistema che corrisponde alla dimensione di iperattivazione. Le strategie di deattivazione determinano una riduzione nell’utilizzo della strategia primaria e comportano l’inibizione dell’attivazione del sistema che corrisponde alla dimensione di deattivazione. In base ai livelli con cui ciascun individuo utilizza l’iperattivazione o la deattivazione si definiscono i quattro stili di attivazione: funzionale, iperattivato, inibito e problematico.

Gli stili di attivazione

Nello stile funzionale entrambe le dimensioni (iperattivazione–deattivazione) sono basse e il sistema si attiva in risposta a situazioni o stimoli rilevanti, si disattiva al raggiungimento della meta e viene utilizzata prevalentemente la strategia primaria.

Nello stile iperattivato la dimensione della iperattivazione è alta e la deattivazione è bassa. In questo caso, il sistema si attiva facilmente anche in risposta a situazioni o stimoli irrilevanti, si disattiva con difficoltà anche al raggiungimento della meta e vengono utilizzate prevalentemente strategie di iperattivazione.

Nello stile inibito la dimensione della deattivazione è alta e l’iperattivazione è bassa. In questo caso, il sistema si attiva difficilmente anche in situazioni rilevanti, si disattiva facilmente anche senza raggiungere l’obiettivo e vengono utilizzate prevalentemente strategie di deattivazione.

Nello stile problematico entrambe le dimensioni sono alte. Il sistema si attiva e deattiva in modo caotico e disfunzionale e vengono utilizzate sia strategie di iperattivazione che strategie di deattivazione. Questo stile di attivazione è accompagnato da intense emozioni negative ed è considerato quello maggiormente correlato allo sviluppo di psicopatologia. Nel Modello Bidimensionale dei Sistemi Comportamentali per ciascun sistema comportamentale vengono descritti l’obiettivo, la strategia primaria, le dimensioni e gli stili di attivazione.

Il Sistema di Attaccamento

Il sistema di attaccamento ha l’obiettivo di mantenere o ripristinare la vicinanza protettiva con le figure di attaccamento.

La strategia primaria prevede comportamenti di richiesta di aiuto, protezione e conforto.

Le dimensioni del sistema di attaccamento sono l’ansia e l’evitamento. L’ansia corrisponde all’iperattivazione e comporta un aumento delle richieste di aiuto, protezione e conforto. L’evitamento corrisponde alla deattivazione e comporta una riduzione delle richieste di protezione, aiuto e conforto.

Gli stili di attivazione del sistema di attaccamento sono: sicuro, preoccupato, evitante e timoroso.

Lo stile sicuro corrisponde all’attivazione funzionale del sistema in cui sia l’ansia che l’evitamento sono basse. I soggetti con questo stile chiedono aiuto quando hanno bisogno ed agiscono in autonomia quando si sentono al sicuro.

Lo stile preoccupato corrisponde all’iperattivazione del sistema in cui l’ansia è alta e l’evitamento è basso. I soggetti con questo stile chiedono aiuto anche senza necessità e hanno significative difficoltà ad agire in autonomia.

Lo stile evitante corrisponde all’inibizione del sistema in cui l’evitamento è alto e l’ansia è bassa. I soggetti con questo stile non chiedono aiuto anche quando è necessario e preferiscono agire sempre in autonomia.

Lo stile timoroso corrisponde all’attivazione problematica del sistema in cui sia l’ansia che l’evitamento sono alte. I soggetti con questo stile alternano in modo caotico e disfunzionale eccessive richieste di aiuto alla totale autonomia.

Il sistema di accudimento

Il sistema di accudimento ha l’obiettivo di offrire cure e conforto all’altro in difficoltà.

La strategia primaria prevede comportamenti sincronizzati con le richieste e i bisogni dell’altro.

Le dimensioni del sistema di accudimento sono il controllo e l’indifferenza. Il controllo corrisponde all’iperattivazione del sistema e produce comportamenti di aiuto eccessivi e non sincronizzati con le richieste e i bisogni dell’altro. L’indifferenza corrisponde alla deattivazione del sistema e produce evitamento o rifiuto nell’offrire cure e conforto.

Gli stili di attivazione del sistema di accudimento sono: responsivo, intrusivo, rifiutante e confuso.

Lo stile responsivo corrisponde all’attivazione funzionale del sistema in cui il controllo e l’indifferenza sono bassi. I soggetti con questo stile mettono in atto comportamenti congrui alle richieste d’aiuto dell’altro e si fanno da parte quando il loro aiuto non è più necessario.

Lo stile intrusivo corrisponde alla iperattivazione del sistema in cui il controllo è alto e l’indifferenza è bassa. I soggetti con questo stile aiutano anche quando l’altro non ha bisogno, fino a diventare invadenti.

Lo stile rifiutante corrisponde all’inibizione del sistema in cui l’indifferenza è alta e il controllo è basso. I soggetti con questo stile non sono interessati ai bisogni altrui e negano l’aiuto anche se l’altro è in difficoltà.

Lo stile confuso corrisponde all’attivazione problematica del sistema in cui sia il controllo che l’indifferenza sono alti. I soggetti con questo stile alternano in modo caotico e disfunzionale comportamenti intrusivi al profondo disinteresse.

Il sistema agonistico

Il sistema agonistico ha l’obiettivo di ottenere l’accesso alle risorse e di raggiungere o mantenere il potere.

La strategia primaria prevede comportamenti volti a dimostrare la propria autorità, le proprie competenze e i propri diritti.

Le dimensioni del sistema agonistico sono la dominanza e la sottomissione. La dominanza corrisponde all’iperattivazione del sistema e produce comportamenti ostili e aggressivi. La sottomissione corrisponde alla deattivazione del sistema e comporta la rinuncia a combattere.

Gli stili di attivazione del sistema agonistico sono: assertivo, competitivo, rinunciatario e frustrato.

Lo stile assertivo corrisponde all’attivazione funzionale del sistema in cui la dominanza e la sottomissione sono basse. I soggetti con questo stile cercano di vincere di fronte alle sfide ma sanno accettare la sconfitta.

Lo stile competitivo corrisponde all’iperattivazione del sistema in cui la dominanza è alta e la sottomissione è bassa. I soggetti con questo stile affrontano tutte le situazioni come una sfida e non accettano la sconfitta.

Lo stile rinunciatario corrisponde all’inibizione del sistema in cui la sottomissione è alta e la dominanza è bassa. I soggetti con questo stile accettano la sconfitta senza cercare di vincere.

Lo stile frustrato corrisponde all’attivazione problematica del sistema, in cui sia la dominanza che la sottomissione sono alte. I soggetti con questo stile alternano in modo caotico e disfunzionale l’aggressività per la voglia di vincere all’evitamento del confronto.

Il sistema sessuale

Il sistema sessuale ha l’obiettivo di raggiungere il piacere e l’intimità attraverso il rapporto sessuale.

La strategia primaria consiste nel mostrare ed accettare segnali di seduzione e nella ricerca di piacere e intimità.

 Le dimensioni del sistema sessuale sono il desiderio e il ritiro. Il desiderio corrisponde all’iperattivazione del sistema e produce comportamenti seduttivi invadenti e inappropriati. Il ritiro corrisponde alla deattivazione del sistema e porta al rifiuto della sessualità.

Gli stili di attivazione del sistema sessuale sono: interessato, seduttivo, indifferente e trattenuto.

Lo stile interessato corrisponde all’attivazione funzionale del sistema in cui il desiderio e il ritiro sono bassi. I soggetti con questo stile seducono se incontrano un soggetto desiderabile e ricercano il piacere e l’intimità.

Lo stile seduttivo corrisponde all’iperattivazione del sistema in cui il desiderio è alto e il ritiro basso. I soggetti con questo stile seducono indipendentemente dalla desiderabilità e ricercano più il piacere dell’intimità.

Lo stile indifferente corrisponde all’inibizione in cui il ritiro è alto e il desiderio è basso. I soggetti con questo stile non seducono e non sono interessati al piacere e all’intimità.

Lo stile trattenuto corrisponde all’attivazione problematica del sistema in cui sia il desiderio che il ritiro sono alti. I soggetti con questo stile alternano in modo caotico e disfunzionale l’iper-seduzione e il rifiuto del sesso.

Il sistema cooperativo

Il sistema cooperativo ha come obiettivo il raggiungimento di una meta comune attraverso condotte basate sulla reciprocità.

La strategia primaria prevede la cooperazione condizionata in cui i soggetti coinvolti partecipano in egual misura all’interazione.

Le dimensioni del sistema cooperativo sono la partecipazione e l’indipendenza. La partecipazione corrisponde all’iperattivazione del sistema e porta alla collaborazione incondizionata. L’indipendenza corrisponde alla deattivazione del sistema e porta all’egoismo.

Gli stili di attivazione del sistema cooperativo sono: collaborativo, incondizionato, individualista e incostante.

Lo stile collaborativo corrisponde all’attivazione funzionale del sistema in cui la partecipazione e l’indipendenza sono basse. I soggetti come questo stile partecipano a progetti comuni ma considerando anche i propri interessi.

Lo stile incondizionato corrisponde all’iperattivazione del sistema in cui la partecipazione è alta e l’indipendenza è bassa. I soggetti con questo stile partecipano senza verificare il contributo degli altri e senza tenere conto dei propri interessi.

Lo stile individualista corrisponde all’inibizione del sistema in cui l’indipendenza è alta e la partecipazione è bassa. I soggetti con questo stile non partecipano a progetti comuni e considerano esclusivamente i propri interessi.

Lo stile incostante corrisponde all’attivazione problematica del sistema in cui sia la partecipazione che l’indipendenza sono alte. I soggetti con questo stile alternano in maniera caotica e disfunzionale la partecipazione incondizionata e l’egoismo.

Il Modello Bidimensionale dei Sistemi Comportamentali si presta ad essere ampliato nella sua concettualizzazione teorica e nella sua applicazione clinica.

Sistemi Comportamentali e processi neuropsicologici

Il Modello Bidimensionale dei Sistemi Comportamentali, nel volume “Neuropsicologica delle differenze individuali” (Salzano & Conson, 2022b), viene descritto non solo in base ai suoi contenuti, ma anche in base ai processi neuropsicologici e le reti neurali che ne sottendono il funzionamento. Il testo, infatti, rappresenta un contributo innovativo sull’applicazione di teorie, metodi e procedure della neuropsicologia allo studio della personalità. Seguendo questa concettualizzazione, il funzionamento dei sistemi comportamentali viene descritto su tre livelli: automatico, riflessivo e strategico.

Il livello automatico si basa sulle reti neurali bottom-up e sui processi di memoria implicita, di cognizione sociale implicita e di regolazione esecutiva comportamentale. Questo livello descrive il funzionamento dei sistemi in base alle strategie comportamentali.

Il livello riflessivo si basa sulla rete di default e sui processi di memoria semantica e di cognizione sociale esplicita. Questo livello descrive il funzionamento dei sistemi in base alle rappresentazioni semantiche di sé e dell’altro.

Il livello strategico si basa sulle reti top-down e sui processi di memoria episodica e di regolazione esecutiva cognitiva. Questo livello descrive il funzionamento dei sistemi in base alle strategie di regolazione.

L’applicazione dei tre livelli di funzionamento neuropsicologico al Modello Bidimensionale dei Sistemi Comportamentali permette di estendere la descrizione gli stili di attivazione considerando sia le strategie comportamenti sia aspetti cognitivi quali la consapevolezza di sé e dell’altro e la regolazione comportamentale, cognitiva ed emotiva.

Il Modello Bidimensionale dei Sistemi Comportamentali nella pratica clinica

Il Modello Bidimensionale dei Sistemi Comportamentali rappresenta un modello teorico ma è da considerarsi anche un utile strumento in ambito clinico. Su un piano conoscitivo, il clinico può utilizzare la conoscenza degli stili di attivazione del paziente al fine di migliorare la comprensione dei meccanismi che generano o mantengono la sofferenza. Su un piano applicativo, è possibile attuare interventi di psicoeducazione sul funzionamento dei sistemi comportamentali volti ad aumentare la consapevolezza del paziente circa i suoi stili di attivazione e favorire la comprensione del proprio funzionamento interpersonale. Questo tipo di intervento può essere implementato sia all’interno di un trattamento psicoterapeutico sia come percorso di sostegno psicologico e può essere applicato sia in età evolutiva sia in età adulta.

 

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