Lo studio di Kunst e colleghi (2020) ha lo scopo di indagare quali relazioni sussistono fra i disturbi di personalità borderline, evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo e i 18 schemi maladattivi precoci ad oggi conosciuti.
La letteratura correlazionale
I disturbi di personalità sono dei pattern di percezione e comportamento pervasivi, persistenti e patologici tali da deviare dalle aspettative della cultura di riferimento e da creare disagio al funzionamento cognitivo, affettivo, interpersonale e del controllo degli impulsi dell’individuo (DSM-5, APA, 2013).
Diversi interventi clinici assumono che al nucleo dei disturbi di personalità ci siano degli schemi, ossia strutture cognitive correlate a sistemi di credenze disfunzionali del soggetto (Kellogg e Young, 2006). Nel contesto della Schema-Focused Therapy, il disturbo di personalità è legato agli schemi maladattivi precoci (Young, 1999), ossia a forti e stabili credenze su di sé e sul mondo che si sono sviluppate in infanzia in relazione a eventi avversi (Lumley e Harkness, 2007), stili genitoriali (Muris, 2006; Thimm, 2010), temperamento, tratti caratteriali (Halvorsen et al., 2009) e stili di attaccamento (Simard, Moss e Pascuzzo, 2011). I differenti schemi maladattivi precoci si attivano in risposta a certe situazioni che portano a sperimentare intense emozioni e a utilizzare strategie di coping disadattive (Mairet, Boag e Warburton, 2014). Essi, in questo modo, filtrano le esperienze dell’individuo e guidano le sue interazioni con gli altri e l’ambiente. Ciò rafforzerebbe gli schemi nel tempo, portando a ulteriori difficoltà resistenti al cambiamento (Jovev e Jackson, 2004).
Ad oggi sono stati definiti 18 diversi schemi maladattivi precoci, distinguibili in cinque domini:
- Distacco e rifiuto (nel quale troviamo gli schemi maladattivi precoci di Deprivazione emotiva, Abbandono/Instabilità, Sfiducia/Abuso, Isolamento sociale/Alienazione, Inadeguatezza/Vergogna);
- Ridotta autonomia (che comprende gli schemi maladattivi precoci di Fallimento, Dipendenza/incompetenza, Vulnerabilità al danno o alla malattia, Invischiamento/sé non sviluppato);
- Limiti compromessi – mancanza di regole (in cui troviamo gli schemi maladattivi precoci di Diritto (pretese)/grandiosità, Autocontrollo/autodisciplina insufficienti).
- Eterodirezionalità – eccessiva attenzione ai bisogni altrui (a cui corrispondono gli schemi di: Sottomissione, Abnegazione, Ricerca di approvazione/Ricerca di riconoscimento);
- Ipercontrollo e inibizione emotiva (con i corrispondenti schemi: Inibizione emotiva, Standard severi/ipercriticismo, Negatività/pessimismo, Punizione);
La letteratura correlazionale ha identificato diverse relazioni fra gli schemi maladattivi precoci e i disturbi di personalità (Lobbestael e Arntz, 2012), anche se con risultati contraddittori. Questi ultimi potrebbero essere dovuti alle numerose differenze metodologiche riscontrate fra gli studi sull’argomento (Kunst et al., 2020): l’eterogeneità della popolazione studiata (clinica o sana, giovane o anziana), il tipo di campione (misto con diagnosi cliniche o puro con soli disturbi di personalità), la considerazione degli schemi maladattivi precoci (per domini o ciascuno singolarmente), la tipologia delle analisi statistiche utilizzate e la concettualizzazione dei disturbi di personalità (categoriale o dimensionale).
Lo studio di Kunst e colleghi (2020)
Partendo dall’assunto che queste differenze hanno limitato la generalizzabilità dei risultati circa i legami fra schemi maladattivi precoci e disturbi di personalità, lo studio di Kunst e colleghi (2020) si è posto l’obiettivo di ottenere informazioni più specifiche riguardo a tale relazione; identificare gli schemi maladattivi precoci che fanno da substrato alle patologie di personalità significa considerare una componente critica nel trattamento di queste ultime (Jovev e Jackson, 2004).
Superando i limiti precedenti, lo studio ha incluso un’ampia popolazione clinica ospedaliera con tratti di disturbo di personalità e diagnosi valutate dai clinici. Gli schemi maladattivi precoci sono stati considerati separatamente e non come domini per stabilire relazioni più specifiche fra essi e i disturbi di personalità; infine, a causa delle caratteristiche del campione sono stati considerati i disturbi di personalità borderline, evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo.
In accordo con la letteratura precedente, i risultati hanno mostrato che i tratti dei suddetti disturbi sono positivamente correlati con la maggior parte degli schemi maladattivi precoci, supportando la rilevanza di un approccio dimensionale e basato sui tratti (Bach, Sellbom, Skjernov, & Simonsen, 2018). In particolare:
- Il disturbo borderline di personalità ha dimostrato relazioni specifiche con gli schemi di abbandono/instabilità, diffidenza/abuso, inadeguatezza/vergogna, vulnerabilità al danno, diritto, insufficiente auto-controllo, soggiogazione e inibizione emotiva. La relazione positiva con il dominio del distacco/rifiuto è in linea con il primo criterio diagnostico del disturbo che cita “sforzi disperati per evitare l’abbandono reale o immaginario”, mentre il collegamento con gli schemi di diritto (cioè la svalutazione altrui) e sottomissione (cioè l’evitare l’abbandono) si adatta al secondo criterio diagnostico del disturbo, che cita “un modello instabile e intenso di relazioni interpersonali caratterizzate dall’alternanza fra idealizzazione e svalutazione” (APA, 2013).
- Il disturbo evitante di personalità ha dimostrato relazioni specifiche con gli schemi di deprivazione emotiva, inadeguatezza/vergogna e isolamento sociale. La deprivazione emotiva è caratterizzata dall’assenza di sentimenti di sicurezza e amore, che a loro volta potrebbero essere legati alla soppressione dei conflitti o a bassi livelli di espressione emotiva in famiglia, frequentemente riscontrati nei pazienti evitanti (Taylor, Laposa, & Alden, 2004).
- Il disturbo dipendente di personalità ha dimostrato relazioni uniche con gli schemi di sottomissione e auto-sacrificio; del resto, il dominio dell’eterodirezionalità corrisponde in larga parte al criterio diagnostico per cui questi individui sono disposti a offrirsi anche per cose spiacevoli pur di ottenere cure dall’altro (APA, 2013).
- Il disturbo ossessivo-compulsivo ha dimostrato relazioni uniche con gli schemi di diritto (pretese) e di standard elevati. Quest’ultimo rifletterebbe il bisogno di raggiungere risultati eccellenti, che riflette i tratti tipicamente ossessivo-compulsivi di perfezionismo, rigidità e ossessiva devozione al lavoro (APA, 2013).
Conclusioni
In conclusione, è emerso che alcuni schemi maladattivi precoci erano correlati con la maggior parte dei tratti descriventi i disturbi di personalità; in particolare gli schemi di isolamento sociale e inibizione emotiva potrebbero essere considerati delle caratteristiche generali condivise da diversi disturbi di personalità. Altri schemi maladattivi precoci, invece, hanno mostrato di essere correlati in modo univoco a specifici tratti di alcuni disturbi di personalità, come la vulnerabilità al danno per il borderline, la deprivazione emotiva per l’evitante, l’abnegazione per il dipendente e gli standard elevati per l’ossessivo-compulsivo. Ciò suggerisce come i disturbi di personalità possano essere meglio riflessi da un modello ibrido di schemi maladattivi precoci: da un lato esso potrebbe incorporare convinzioni generali di isolamento sociale e inibizione emotiva, che dovrebbero essere affrontate a livello globale negli interventi terapeutici, dall’altro dovrebbe considerare che ciascun disturbo di personalità è diversamente caratterizzato da determinate credenze che potrebbero essere specificamente prese di mira nel corso del trattamento.