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L’uso di test psicodiagnostici nei casi di abuso sessuale del minore

In caso di sospetto abuso sessuale su minore si cerca di sondare i vissuti del bambino e di affiancare visite e colloqui con test psicodiagnostici

Di Teresa Colaiacovo

Pubblicato il 07 Mar. 2023

Di seguito alcuni dei test psicodiagnostici obiettivi e proiettivi usati nei casi in cui si sospetta l’esperienza di abuso sessuale nel minore.

 

 In caso di abuso su minore, o sospetto tale, si cerca di sondare il più possibile lo stato d’animo e i vissuti del bambino; in questo contesto si può evidenziare come il test della figura umana sia molto utilizzato anche nella terapia con i bambini con indicatori grafici, se non precisissimi, quantomeno utili ad una lettura che verrà poi integrata da interviste, esami medici o test proiettivi e semi-proiettivi.

I test maggiormente utilizzati per indagare ciò che il bambino non riesce a verbalizzare sono i seguenti.

  • Il test figura umana di Machover: il soggetto riproduce una proiezione dell’immagine di sé; nel caso di bambini abusati abbiamo la rappresentazione della figura dell’abusante. Non essendo una prova di bravura, il soggetto viene lasciato molto libero di disegnare come meglio preferisce, rimanendo sempre in un foglio A4 e utilizzando una matita. È importante che disegni la figura intera, annotare quanto tempo e in che ordine viene disegnata la figura, e successivamente far disegnare su un altro foglio una figura umana del sesso opposto alla prima. Lo sviluppo del disegno è correlato al variare dell’età, un campanello d’allarme può essere notare che lo sviluppo del bambino a livello grafico non coincide con l’età cronologica del soggetto stesso.
  • Il disegno dell’albero nel test di Koch: è un test in cui si richiede al bambino di disegnare un albero. In questo test è molto importante il simbolismo spaziale che si riferisce alla divisione del foglio in zona alta, bassa, destra o sinistra, rappresentanti rispettivamente la zona spirituale, quella materiale che coincide anche con l’inconscio, un’attitudine all’introversione oppure all’estroversione. Nel disegno è opportuno valutare la forma di rami, se sono presenti foglie, se vi sono ombre, frutti o stereotipie.
  • Il disegno della famiglia: proietta sentimenti, desideri o conflitti interni. Come per il disegno dell’albero, anche in questo caso al minore è richiesto di disegnare una famiglia inventata e si prende nota alla fine, con delle domande specifiche, di cosa si è disegnato. Questo test ha tre livelli di interpretazione (grafico, formale e dei contenuti) che permette un’analisi delle diverse funzioni del bambino, come la presenza di abusi o la gelosia.
  • Le bambole anatomicamente corrette: sono bambole utilizzate in ambito peritale per cercare di ricreare una descrizione della situazione di abuso. Il test in questione deve essere preso e somministrato con le giuste cautele, questo tipo di bambole infatti potrebbe accendere la curiosità del minore e suscitare, quindi, nell’intervistatore delle sensazioni che in realtà il bambino non sta riferendo.
  •  Il test di Rorscharch: può essere impiegato insieme ad altri strumenti nella delineazione della personalità del minore vittima di abusi, non è esattamente pensato per la ricerca dell’abuso quanto per la ricerca degli aspetti mentali del bambino. È uno dei test proiettivi più famosi al mondo, è spesso utilizzato per rilevare i modelli di pensiero sottostanti, inoltre viene usato per distinguere le disposizioni psicotiche da quelle non psicotiche nel modo di pensare di un soggetto. Comunemente conosciuto come “test delle macchie d’inchiostro”, è costituito da tavole opportunamente costruite con macchie che possono evocare figure diverse nei soggetti, a seconda della personalità, delle risorse inconsce e delle problematiche della persona.
  • Le favole della Düss: 10 inizi di storie che il bambino dai 3 anni in poi deve completare. In base al tipo di risposte, al tipo di storie che si vengono a creare o alle reazioni generali del bambino, possiamo avere un quadro su come il bambino interpreta la propria realtà.
  • Il Blacky Picture Test: questo test vuole portare alla luce i sentimenti e le sensazioni inconsce del soggetto. È composto da alcune tavole che ritraggono un cagnolino in diverse scene che rappresentano in maniera non immediatamente accessibile al bambino lo sviluppo psicosessuale. Risulterà chiaro quindi come la reazione del bambino o il racconto di alcuni episodi accaduti allo stesso potrebbero essere proiettati su queste tavole, che potrebbero portare a capire se effettivamente c’è un abuso in corso.

L’uso dei test psicodiagnostici sia obiettivi che proiettivi non è sufficiente per poter tratteggiare l’esperienza di abuso sessuale nel minore. Tuttavia, l’uso del disegno con il minore in difficoltà è importante perché “Non è l’uomo che va curato ma le immagini del suo ricordo perché il modo in cui ci raccontiamo e immaginiamo la nostra storia, influenza il corso della nostra vita” (Hillman, 1983).

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SCRITTO DA
Teresa Colaiacovo
Teresa Colaiacovo

Psicologa clinica e della riabilitazione

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  •  HILLMAN J.,1983, Le storie che curano. Freud, Jung, Adler, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1984. 
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