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L’abuso intrafamiliare, parafamiliare ed extrafamiliare

Sono pochissimi i casi di bambini abusati da sconosciuti; cosa ci dice l'approccio sistemico sugli abusi intrafamiliari, parafamiliari ed extrafamiliari?

Di Teresa Colaiacovo

Pubblicato il 14 Mar. 2023

L’approccio di matrice sistemico relazionale cerca di cogliere ed utilizzare la complessità dei casi di abuso, attraverso il rifiuto di un’ottica criminalizzante e parziale.

 

…Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro. Ogni famiglia infelice è infelice a modo suo….(Tolstoj, Incipit Anna Karenina)

L’abuso e il rapporto tra bambino e abusante

 A seconda del rapporto esistente tra il bambino e l’abusante, l’abuso può suddividersi in:

  • Intrafamiliare, quando attuato dai membri della famiglia nucleare o allargata;
  • Parafamiliare, quando attuato da persone conosciute dal minore, comprese quelle a cui è affidato per ragioni di cura o educazione;
  • Extrafamiliare, se l’abusante è una figura estranea alla famiglia ed al minore.

Dalle stime (Terragni, 1997) si evince che sono pochissimi i bambini abusati da sconosciuti: circa 1 su 50. La maggior parte degli autori sono persone conosciute dalla vittima come parenti, amici di famiglia, conoscenti, insegnanti. Dalla letteratura (Terragni, 1997) si evince come il reato di violenza sessuale sia commesso prevalentemente all’interno della famiglia (39,7%) soprattutto tra genitore e figlio (30,9%).

Terragni (1997) descrive questo tipo di fenomeno come una violenza ripetuta a lungo nel tempo, che non necessita di mezzi di costrizione per realizzarsi: i rapporti di potere e di dipendenza che caratterizzano le relazioni familiari fanno sì che non sia necessario l’uso della forza fisica. La violenza perpetrata è grave, tanto più se si pensa che le vittime di questa violenza sono bambini o adolescenti. La sua incidenza è mediamente pari al 20% (Terragni, 1997).

L’approccio sistemico relazionale nei casi di abuso

L’approccio di matrice sistemico relazionale cerca di cogliere ed utilizzare il piano della complessità del problema, attraverso il rifiuto di un’ottica criminalizzante e parziale.

Secondo questo approccio, affrontare il problema degli abusi intrafamiliari comporta necessariamente analizzare i piani collusivi che coinvolgono l’intero sistema e fare attenzione alle dinamiche, in termini di “moduli familiari disfunzionali”, ai livelli di significato impliciti ed espliciti che l’abuso assume a livello relazionale, ai “bisogni” ed ai “vissuti” che coinvolgono anche gli autori, oltre che le vittime, fermo restando la responsabilità giuridica e sociale dell’autore del reato (Dèttore e Fuligni, 1990).

Dèttore e Fuligni (1990) individuano due tipi di famiglie che utilizzano l’abuso con finalità diverse.

  • Famiglie in cui l’abuso è funzionale ad evitare situazioni conflittuali tra i genitori, ed in cui la madre stabilisce le norme delle relazioni affettive ed il linguaggio da utilizzare in merito a questioni psicologiche e sessuali. In questi contesti la madre è emotivamente distante dai figli e la rivelazione dell’abuso di solito cade nel vuoto.
  • Famiglie in cui l’abuso è funzionale a tenere sotto controllo il conflitto, ed in cui la madre è carente per ciò che concerne il sostegno affettivo e concreto, diviene “pari” dei figli e può succedere che un figlio prenda il suo ruolo. In seguito ad un conflitto il figlio viene “sacrificato” per evitare la disgregazione del nucleo familiare. Le madri sono rigide e distanti ed hanno un rapporto ostile e competitivo con le figlie.

 Interessante, a tal proposito, è la teoria di matrice sistemico-familiare secondo cui la violenza intrafamiliare può essere intesa come una difettosa ed improduttiva modalità di comunicazione stabilita all’interno di un sistema in cui ciascun membro si trova ad assumere un ruolo attivo che contribuisce all’instaurarsi ed al cristallizzarsi di una modalità relazionale che privilegia comportamenti aggressivi (Cirillo, 1986).

Una caratteristica, sottolineata in precedenza, è quella che l’abuso intrafamiliare si sviluppa in un arco di tempo dilatato, attraverso varie fasi, prima di arrivare all’abuso sessuale vero e proprio.

Le fasi che portano all’abuso

Un modello di comprensione delle dinamiche che conducono all’abuso è lo schema di Sgroi, Blink e Porter, secondo il quale possono essere sintetizzate le fasi tipiche riscontrabili in tutti i casi di abuso intrafamiliare.

  • Fase dell’adescamento: l’autore cerca un rapporto privilegiato con la vittima.
  • Fase dell’interazione sessuale: escalation del comportamento sessuale.
  • Fase del segreto: l’autore impone l’omertà sulla vittima attraverso forme di violenza psicologica, connessa alla presenza di vantaggi secondari.
  • Fase di svelamento: può avvenire in modo accidentale o per rivelazione della vittima. Mentre l’autore del reato nega, le reazioni degli altri familiari possono essere le più disparate.
  • Fase della soppressione: ci può essere un tentativo da parte di tutti o di alcuni membri della famiglia di “cancellare” la verità per tornare allo stato precedente di equilibrio familiare.

Per affrontare la complessità del tema dell’abuso sia intra familiare che extrafamiliare non basta “semplicemente giustapporre frammenti di saperi diversi, occorre trovare il modo per farli interagire all’interno di una nuova prospettiva; la realtà dell’individuo è complessa e piena di contraddizioni che sono una vera sfida alla conoscenza.” (Gambaro, 2008)

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Teresa Colaiacovo
Teresa Colaiacovo

Psicologa clinica e della riabilitazione

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Cirillo S. (1986), “ Dietro un bambino maltrattato c’è una famiglia in crisi” in Attraverso lo specchio. Rivista di psicoterapia relazionale, n.14, pp. 18-22;
  • Dettore D.- Fuligni C. (1990). L’abuso sessuale sui minori, McGraw-Hill. Milano:
  • Gambaro F., Morin e la sfida della complessità, intervista su La REPUBBLICA 25 Aprile 2008.
  • Terragni L. (1997), Su un corpo di donna. Una ricerca sulla violenza sessuale in Italia, Milano, Giuffrè
  • Terragni L. (1997), Su un corpo di donna. Una ricerca sulla violenza sessuale in Italia, Milano, Franco Angeli.
  • Tolstoj L. Incipit Anna Karenina
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