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Quando tutta la famiglia aspetta la cicogna: l’infertilità nel ciclo di vita familiare

Pur essendo una problematica che riguarda la coppia, la diagnosi di infertilità è un evento del ciclo di vita che coinvolge anche l’intero sistema famigliare

Di Annalisa Sensi, Linda Selvestrel

Pubblicato il 02 Gen. 2023

Quando una coppia non può o non riesce a concepire un figlio, insieme all’infertilità possono occorrere alcuni cambiamenti che investono non solo la relazione di coppia, ma anche la famiglia nucleare e il contesto allargato in cui è inserita una coppia. 

 

La diagnosi di infertilità

 In Italia, una coppia viene definita infertile quando non è stato possibile arrivare a un concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti sessuali regolari e non protetti tra partner (Ministero della salute, 2021); invece, viene definita come sterile quando il concepimento non è possibile a causa di una condizione medica (Riccio, 2017). Con sterilità primaria si fa riferimento a una condizione in cui la coppia non ha mai potuto concepire; mentre, con secondaria, si indica una difficoltà nel raggiungimento di una seconda gravidanza. Infine, si parla invece di sterilità idiopatica quando la coppia non riesce ad instaurare una gestazione dopo due anni di rapporti non protetti e gli accertamenti medici risultano nella norma. In questa categoria, viene inclusa la cosiddetta sterilità psicogena, che suggerisce un’eziologia psicologica; tuttavia, ad oggi, per nessuna delle due si è arrivati a comprendere quali siano le variabili in gioco (Righetti, Galluzzi, Maggino, Baffoni & Azzena, 2015).

Pur essendo una problematica che riguarda la coppia, la diagnosi di infertilità è un evento del ciclo di vita che non coinvolge solo i partner, ma l’intero sistema familiare. Se si adotta una prospettiva sistemico-relazionale, la sterilità è un evento paranormativo che interessa tutti i membri del sistema, poiché non solo ostacola la coppia nel diventare genitori, ma non consente anche ai genitori di diventare nonni, ai fratelli di diventare zii e così via (Riccio, 2017).

La costruzione della genitorialità

L’esistenza della famiglia è scandita da transizioni, ovvero dei momenti chiave del ciclo di vita del nucleo, come per esempio la nascita o la morte, che comportano dei cambiamenti sia nel tessuto relazionale, sia nei ruoli che ciascun membro ricopre nella famiglia. A sua volta, ciascun ruolo è associato a specifici compiti di sviluppo, pratici e relazionali, che ognuno nel sistema familiare è tenuto a portare avanti, rispetto alla fase specifica in cui si trova in quel preciso momento (Scabini & Cigoli, 2000).

Nel passaggio “dalla diade alla triade” (Binda, 1985), la coppia si prepara per diventare genitore e inizia un lavoro psicologico di immaginazione e di ideazione di un futuro in cui sono presenti i partner come coppia insieme al bambino immaginato. Secondo Zurlo (2009), è possibile definire la “perinatalità psichica” come quell’arco di tempo che va dal concepimento fino al primo anno di vita del bambino; in questo passaggio, la coppia crea uno spazio mentale diadico dove si proietta nel futuro e si immagina insieme al nascituro. Analoghe fantasie possono affiorare e maturare anche nei familiari, con cui, generalmente, aumentano i contatti e le frequentazioni dopo la sua nascita del bambino (Cotoloni, 2021).

Gli effetti dell’infertilità a livello familiare

Nella ciclicità familiare, l’infertilità di coppia si configura come un evento disatteso e imprevisto, dal momento che raggiungere e instaurare una gravidanza è considerato biologicamente e culturalmente naturale. Quando la coppia incontra l’infertilità, può accadere che una parte della sofferenza esperita sia attribuibile alle aspettative familiari non incontrate (Riccio, 2017); mentre altri, invece, potrebbero percepire il peso del non poter saldare il debito di riconoscenza verso i propri genitori, facendoli diventare nonni (Boszormenyi-Nagy & Spark, 1988).

 Dopo aver ricevuto una diagnosi di infertilità, può succedere che la coppia decida di ricorrere alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) e che nasconda il fatto alla famiglia e al contesto circostante; alcuni riferiscono di non volerlo comunicare per il senso di vergogna esperito, altri, invece per il timore di disapprovazione o per evitare eccessive pressioni. Questo segreto può diventare un non detto: un ostacolo, un argomento rifuggito e taciuto che può mettere a rischio il dialogo e portare la coppia ad allontanarsi da alcune situazioni in cui sentono di essere esposti a domande che affronterebbero in maniera difficoltosa. Inoltre, in alcune di queste famiglie, si è osservato che il bambino può assumere un ruolo importante e, sebbene assente fisicamente, è presente psicologicamente, non solo nello spazio di coppia, ma anche nel clima emotivo e relazionale della famiglia (Cotoloni, 2021).

La nascita di un figlio è un evento che, in maniera implicita, si propaga di generazione in generazione lungo l’asse verticale del sistema familiare (Gandino, Vanni & Bernaudo, 2018). Quindi, questa assenza può comportare un rallentamento, una situazione di staticità o una regressione nell’intero sistema (Binda, 1990), nonché un’interruzione della ciclicità del nucleo lungo oppure una crisi di coppia nel portare avanti il suo mandato di continuità (Sabini, Iafrate & Regalia, 1998). Infatti, molte coppie non considerano le altre forme di genitorialità che non ammettono legami di sangue (Cotoloni, 2021), o che non contemplano la presenza di una connessione biologica (Boszormenyi-Nagy & Spark, 1988). In alcune coppie infertili, è stato osservato che la relazione di coppia può essere caratterizzata da staticità e risentire di legami di dipendenza emotiva e affettiva dalla propria famiglia di origine; in questo senso, in alcune circostanze, la possibile nascita di un figlio può essere vissuta come “molto attesa”, proprio nel suo essere un bisogno “costituente” della coppia e, quindi, essere percepita come un’opportunità per raggiungere una migliore individuazione dal contesto di origine.

Considerazioni conclusive

In conclusione, attraverso un’attenta analisi delle dinamiche relazionali, di coppia e familiari, è possibile osservare che l’infertilità può sollevare alcune problematiche che riguardano le relazioni in cui sono inseriti i partner. In questo senso, il percorso psicologico mira da una parte a proporsi come un momento di crescita per la coppia e di irrobustimento dell’identità a due; dall’altra, ad aiutare i partner ad affrontare la perdita, accompagnarli nel prendere le decisioni opportune e, infine, agevolare una comunicazione più funzionale con i familiari, che possono essere tanto vincolo quanto risorsa per i partner. Se da una parte i legami familiari possono essere avvinghianti, dall’altra possono offrire quella vicinanza e quel calore emotivo in grado di sostenere la coppia verso la Procreazione Medicalmente Assistita oppure verso altre scelte generative (Cotoloni, 2021).

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Boszormenyi-Nagy I. & Spark M.S. (1988). Lealtà invisibili. La reciprocità nella terapia familiare interegenerazionale. Astrolabio Ubaldini Editore (RO).
  • Cotoloni G. (2021). Il concepimento in-possibile. Il supporto psicologico alla coppia infertile in fecondazione assistita. Il Pensiero Scientifico Editore; Vol. 44(2), p. 200-215.
  • Gandino G., Vanni I., Bernaudo A. (2018). A cerchi concentrici. La perdita perinatale e le sue perturbazioni sul sistema familiare. UTET Università (TO).
  • Ministero della Salute (2021). Salute riproduttiva. Cause di infertilità. Ultimo aggiornamento: 8.9.2022.
  • Riccio M. (2017). La cicogna distratta. Il paradigma sistemico-relazionale nella clinica della sterilità e dell’infertilità di coppia. Franco Angeli (MI).
  • Righetti P.L., Galluzzi M., Maggino T., Baffoni A. & Azzena A. (2009). La coppia di fronte alla Procreazione Medicalmente Assistita. Aspetti psicologici, medici, bioetici. Franco Angeli (MI).
  • Scabini E. & Cigoli V. (2000). Il familiare. Legami, simboli e transizioni. Raffaello Cortina Editore (MI).
  • Scabini E., Iafrate R. & Regalia C. (1998). La famiglia e l’artificio della nascita. Psicobiettivo, 2.
  • Zurlo M.C. (2009). Percorsi della filiazione. Franco Angeli (MI).
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