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Nutrire il corpo e la mente con la mindful eating

La mindful eating esprime un rapporto equilibrato e positivo con il cibo e con se stessi, in cui il giudizio è sostituito da comprensione e gentilezza

Di Denise Milone

Pubblicato il 08 Nov. 2022

Mindful eating significa incorporare la mindfulness in una delle fondamentali attività della nostra esistenza, prestando dunque attenzione al cibo e dedicandogli il giusto tempo

 

Mindfulness e alimentazione

 La mindfulness indica l’essere consapevoli e pienamente presenti in ciò che sta accadendo. Sebbene il termine mindfulness possa evocare una sfera esclusivamente circoscritta alla mente, uno dei capisaldi è invece il corpo.

Difatti, nonostante familiarizzare con i nostri meccanismi mentali sia parte integrante del percorso, la mindfulness ha lo scopo di spostare l’attenzione dai singoli processi cognitivi al corpo nella sua integrità, allenandoci a percepirlo dall’interno, a riconoscere i suoi segnali e ad ascoltare quello che vuole comunicare.

In questo senso anche l’alimentazione è un tema estremamente affine.

Sempre più spesso, infatti, la nutrizione affianca il concetto di consapevolezza e assume nuove prospettive.

In questo senso, mangiare in modo mindful significa incorporare la Mindfulness in una delle fondamentali attività della nostra esistenza, prestando dunque attenzione al cibo e dedicandogli il giusto tempo.

Questo consente di:

  • favorire il senso di appagamento del cibo che si sta assumendo
  • scoprire pienamente il senso di fame e sazietà
  • comprendere l’origine della fame
  • essere più consapevoli del proprio corpo
  • riscoprire e assaporare pienamente ciò che si mangia

Se quindi la Mindful eating permette di nutrire il corpo e la mente, l’obiettivo non è perdere peso o limitare l’assunzione di cibo, ma assumere un comportamento in cui le reazioni impulsive sono minimizzate e in cui si insegue un’esperienza di vita piena, nel momento presente.

La vita sempre più frenetica a cui siamo sottoposti, infatti, induce non solo ad abitudini alimentari spesso sbagliate ma ad un’attività sbrigativa, in cui la maggior parte delle persone durante i pasti è connessa altrove.

Mangiare non è più un momento di condivisione e di piacere ma una necessità che si realizza in pochi minuti.

Inoltre, specialmente in condizioni di perdita di peso, molte persone avviano una dolorosa battaglia con le calorie in cui ogni pasto viene vissuto come un successo o un fallimento.

Ogni occasione diventa una minaccia alla propria autostima e alla propria autoefficacia, alimentata da pensieri e giudizi negativi sul proprio corpo e sul valore di sé.

Altre volte, invece, un’altra reazione comune che si mette in atto, è quella di ricorrere all’assunzione di cibo in maniera incontrollata e impulsiva pur di attenuare il senso di colpa o di vergogna, ed altre emozioni negative.

Tali comportamenti, pertanto, se cronicizzati, possano assumere il volto di veri e propri disturbi alimentari.

Mangiare in modo mindful esprime, invece, un rapporto equilibrato e positivo con il cibo e con se stessi, in cui il giudizio è sostituito da un atteggiamento di comprensione e gentilezza.

La mente non è più distratta e ogni emozione è accettata e accolta in quanto tale; un’opportunità in grado di interrompere un’alimentazione scorretta e dei pensieri disfunzionali che la sostengono, a favore di un’esperienza di benessere e salute.

(Non a caso, anche nell’ambito dei Disturbi alimentari la Mindfulness sta trovando ampia applicazione attraverso protocolli di dimostrata efficacia).

Si impara, innanzitutto a scegliere, preparare e successivamente a consumare con consapevolezza quello che si dovrà mangiare.

Ma in cosa consiste la mindful eating?

Di seguito alcuni consigli pratici.

 Mangiare consapevolmente è un processo che inizia nel momento della spesa, al supermercato, e nella cura dei prodotti che si scelgono. A tal proposito è bene selezionare cibi, non sulla base delle loro calorie o sulla base della loro immediata disponibilità, ma per esempio alla luce dei loro ingredienti, o dell’uso che ne faremo. Anche le quantità, in questo senso, sono molto importanti.

Altri suggerimenti per avviarsi alla pratica della mindful eating consistono, inoltre nell’osservazione della fame. È importante comprendere la motivazione che spinge a mangiare, cercando di discriminare il reale senso di fame da altri stati emotivi quali la noia, l’ansia, etc.

Prima di iniziare il pasto è utile cercare di eliminare tutte le fonti di distrazione per prestare veramente attenzione al cibo. È auspicabile quindi silenziare o spegnere il cellulare e/o la televisione.

Fondamentale è la fase di osservazione: l’aspetto, la superficie, i colori, la forma e la disposizione del piatto di quello che si sta per consumare.

Mangiare consapevolmente implica masticare lentamente, prestare attenzione, sentendo il gusto nel suo insieme e nelle sue diverse sfumature di sapore.

Quando si porta nuovamente cibo alla bocca (solo quando è completamente ingerito il precedente boccone), bisogna fare attenzione anche alla sensazione di sazietà e se inizia sopraggiungere o se si percepisce il bisogno di cambiare gusto.

Come si può notare la mindful eating non prescrive cosa mangiare e cosa non mangiare, ma insegna come mangiare.

Un’educazione, in questo senso, alla cura del proprio corpo e della propria mente attraverso l’ascolto delle proprie emozioni e dei propri bisogni.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Alberts HJ, Thewissen R, Raes L. (2012). Dealing with problematic eating behaviour. The effects of a mindfulness-based intervention on eating behaviour, food cravings, dichotomous thinking and body image concern. Appetite.
  • Bays Chozen J. (2018). Mindful eating. Per riscoprire una sana e gioiosa relazione con il cibo. Brescia: Enrico Damiani Editore.
  • Lacaille et al., (2014). The effects of three mindfulness skills on chocolate cravings, Appetite.
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La mindful eating è un approccio innovativo al cibo basato sulla mindfulness che non prescrive cosa mangiare e cosa non mangiare, ma insegna come mangiare

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