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La logica e i meccanismi che guidano il ragionamento

Parte della ricerca sul pensiero e sulla logica si è concentrata sull'uso dei sillogismi, problemi costituiti da due frasi come premesse e una conclusione

Di Maria Gazzotti

Pubblicato il 21 Nov. 2022

La logica è stata oggetto di interesse di diverse discipline, dalla filosofia, alla matematica, alla psicologia. Il termine logica deriva dal greco “logos” che indica sia pensiero che parola; in italiano tuttavia non esiste una parola che metta insieme questi due significati, pertanto è necessario scegliere di volta in volta quale significato si vuole attribuire (Mosconi, 1990). 

 

Ma quali sono le regole che guidano il ragionamento ed il pensiero?

Di seguito si riportano alcuni principi fondamentali relativamente alla logica e al pensiero (Mosconi, 1990):

  • il pensiero “logico”, cioè il pensiero considerato corretto sia nel procedimento sia nella conclusione, non è oggetto di studio psicologico;
  • l’oggetto di studio psicologico è il pensiero logicamente imperfetto;
  • la ricerca psicologica sul pensiero necessita di un modello extrapsicologico “sicuro”, come la logica;
  • il campo della logica e il campo del pensiero si sovrappongono, cioè la logica copre tutto il pensiero.

Ragionamento induttivo e ragionamento deduttivo

 La psicologia del ragionamento individua due tipi fondamentali di inferenze: quelle deduttive e quelle induttive. Nelle inferenze deduttive si giunge ad una conclusione implicita e prevista nelle premesse, cioè a un’informazione che abbiamo già e che viene messa in luce dal processo deduttivo, nelle inferenze induttive, invece, la conclusione aggiunge un’informazione alle premesse.

Le inferenze si basano su due principali regole, che permettono di giungere a una conclusione valida date certe premesse, la regola del modus ponens e la regola del modus tollens, e a ciascuna di esse si lega un tipo di errore.

La regola del modus ponens indica che date certe premesse valide, si può giungere a una conclusione valida se si conferma l’antecedente; ad essa si lega la fallacia della negazione, cioè date certe premesse valide, nulla consegue dalla negazione dell’antecedente.

La regola del modus tollens, invece, indica che date certe premesse valide, si può giungere ad una conclusione valida se viene negata la conseguente. L’errore collegato è quello di fallacia dell’affermazione della conseguente, che evidenzia come, date certe premesse valide, nulla ne consegue all’affermazione della conseguente. Spesso le persone non rispettano le regole del modus ponens e del modus tollens e incorrono negli errori appena descritti (Caruso, 2020).

Logica e sillogismi

Parte della ricerca sul pensiero e sulla logica si è concentrata sull’utilizzo dei sillogismi, cioè problemi costituiti da due frasi come premesse e una come conclusione.

Un esempio di sillogismo può essere il seguente (Mosconi, 1990):

  • A è più alto di B
  • B è più alto di C
    Chi è il più alto?

Gli studi sui sillogismi prevedono di sottoporne diverse varianti ad ampi numeri di soggetti sperimentali e, tramite questa procedura, è stato possibile osservare come non sempre le persone giungano alle conclusioni esatte, cioè non sempre ragionino correttamente. Tali errori si verificano in particolare quando i sillogismi contengono del materiale rilevante a livello emotivo e sono influenzati da quanto la persona concorda o meno con la conclusione proposta: il fatto di approvare il contenuto di una conclusione induce più facilmente a giudicarla come corretta anche quando logicamente non lo sarebbe; mentre il fatto di disapprovarne il contenuto induce più facilmente a rifiutare la conclusione, anche se logicamente valida (Mosconi, 1990).

Logica e compiti di selezione

Quali sono gli schemi logici che guidano il ragionamento?

Wason e Johnson-Laird hanno studiato come le persone si muovono per riuscire a capire cosa guida il loro ragionamento.

A tal proposito è esplicativo l’esperimento utilizzato da Wason, che prende il nome di “compito di selezione”. In questo esperimento venivano presentate quattro carte ai soggetti, con la seguente regola: “Se una carta ha una vocale da una parte, allora ha un numero pari dall’altra parte”, chiedendo quali carte fosse necessario girare per poter stabilire se la regola fosse corretta o meno. Sulle carte, dal lato visibile al soggetto, erano riportati: E-K-4-7. La risposta corretta era quella di girare la prima (E) e la quarta carta (7), infatti la regola sarebbe stata dimostrata falsa solo nel caso in cui ci fosse stata una vocale da una parte della carta e un numero dispari dall’altra parte.

Quindi la strategia corretta non è ricercare conferme, ma i possibili casi che falsificano la regola. Solamente il 4% dei soggetti ha risposto correttamente, le persone tendono a preferire un tipo di ragionamento che porta alla ricerca di conferme piuttosto che alla falsificazione, cadendo così in errore (Mosconi, 1990).

Logica ed euristiche

Un altro elemento essenziale per comprendere il funzionamento della mente umana è prendere atto di come il cervello tenda a utilizzare delle scorciatoie di pensiero che rendono più rapido il ragionamento, le euristiche. La disfunzionalità di questo meccanismo risiede nella loro rigidità e inflessibilità, che possono condurre a errori.

Se tali errori di ragionamento si verificano sistematicamente, possono causare problemi, costituendo la base di pensieri e credenze disfunzionali poco realistiche che determinano sofferenza emotiva. Sull’identificazione e la messa in discussione di queste distorsioni cognitive a favore di pensieri più realistici, adattivi e funzionali al nostro benessere si basa la psicoterapia-cognitivo comportamentale (Fiore, 2015).

 

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Maria Gazzotti
Maria Gazzotti

Redattrice di State of Mind

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Mosconi, G. (1990). Discorso e pensiero. Il mulino.
  • Fiore, F. (2015). Bias ed Euristiche – Introduzione alla Psicologia Nr. 38. State of Mind.
  • Caruso, F. (2020). Ragionamento e contesto: il problema delle 4 carte di Wason. State of Mind.
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