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Witzelsucht: la sindrome di fare battute inappropriate

Esiste una condizione che induce a raccontare barzellette inappropriate, fare giochi di parole di pessimo gusto e riportare storie inutili detta Witzelsucht

Di Alberto Dionigi

Pubblicato il 21 Ott. 2022

Un esempio di disturbo dell’umorismo è il Witzelsucht, che comprende due manifestazioni apparentemente paradossali: l’eccessiva produzione inappropriata di battute e l’apprezzamento alterato dell’umorismo.

 

Umorismo e Witzelsucht

 “Si conosce un uomo dal modo in cui ride”. L’aforisma di Dostoevskij ci aiuta a intuire come l’umorismo, e il modo in cui esso si esprime e si percepisce, sia un elemento utile per capire la struttura psichica di un individuo. Tuttavia, la vera difficoltà consiste nel dare una definizione univoca di questo fenomeno, poiché è complesso e multiforme e costituito da numerosi elementi. Dal punto di vista psicologico, molti concordano sul fatto che l’umorismo possa essere descritto come un tratto di personalità relativamente stabile, costituito da diverse dimensioni (Martin & Ford, 2018; Ruch & Raskin, 2008). L’umorismo può essere concettualizzato come un’abilità cognitiva (ad esempio, la capacità di apprezzare e comprendere una barzelletta), come un comportamento abituale (ad esempio, la tendenza a ridere e a far divertire gli altri), come aspetto legato all’espressione delle emozioni (ad esempio, uno stato d’animo abitualmente allegro), come attitudine (ad esempio, avere una visione positiva del mondo) e, infine, come strategia di coping (la capacità di mantenere una prospettiva umoristica di fronte alle avversità; Martin, 2001). Una visione evoluzionistica dell’umorismo ne propone, inoltre, una spiegazione neurobiologica e suggerisce che, in particolari situazioni dovute a malattie neurologiche, possano manifestarsi veri e propri “disturbi dell’umorismo” (Gervais & Wilson, 2005).

Esiste infatti una condizione che induce le persone a raccontare barzellette inappropriate, fare giochi di parole di pessimo gusto e riportare storie inutili, detta “Witzelsucht”. Dunque, non si tratta di una sindrome annoverata nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM; American Psychological Association [APA]), bensì di una manifestazione di una patologia cerebrale organica. Il termine tedesco Witzelsucht significa letteralmente scherzo (Witz) e dipendenza (Sucht), fu coniato dal neurologo tedesco Hermann Oppenheim (1880) per descrivere il comportamento attuato da alcuni suoi pazienti con tumore del lobo frontale destro, che mostravano una tendenza compulsiva a proferire battute sconvenienti ed un eccessivo uso del sarcasmo.

Sebbene umorismo e risata vengano spesso accomunati, si tratta di due processi distinti, che si riflettono anche in patologie conseguentemente diverse. La risata è normalmente un’espressione di allegria con tipici movimenti facciali e contrazioni cloniche dei muscoli respiratori. I disturbi più comuni della risata sono associati alla sindrome (o paralisi) pseudobulbare (PBA), una condizione caratterizzata dall’incapacità di controllare i muscoli del distretto facciale, che si manifesta con involontari, improvvisi e frequenti episodi di risata e/o pianto. Questa condizione può essere innescata da stimoli banali e può essere incongruente rispetto all’emozione sottostante di felicità o tristezza (Miller et al., 2011).

D’altro canto, l’umorismo è un’abilità cognitiva altamente evoluta e, come le altre funzioni cognitive, può essere compromessa da danni cerebrali. I disturbi dell’umorismo includono incapacità di produrre o apprezzare battute e dipendenza dal raccontare barzellette inappropriate (Dionigi & Gremigni, 2010). Un esempio lampante di disturbo dell’umorismo è il Witzelsucht, che comprende due manifestazioni apparentemente paradossali: l’eccessiva produzione inappropriata di battute e l’apprezzamento alterato dell’umorismo.

Precedenti ricerche nelle neuroscienze sull’umorismo, condotte principalmente con la tecnica di Risonanza Magnetica funzionale (fMRI), hanno mostrato che la rete cerebrale che elabora l’umorismo coinvolge due componenti diverse: la prima è una componente cognitiva, correlata ai meccanismi di rilevamento e risoluzione delle incongruenze, che comprende il linguaggio, la conoscenza semantica e le aree celebrali connesse con la Teoria della Mente; l’altra è una componente emotiva, correlata alla sensazione di allegria o divertimento tipicamente associata a un’esperienza umoristica, che comprende le aree dopaminergiche del mesocorticolimbico, inclusa l’amigdala (Rodden, 2018). La ricerca suggerisce che l’integrazione dell’umorismo si verifica nella regione frontale laterale destra ed è compromessa quando emergono lesioni a questa regione: la lesione orbitofrontale provoca umorismo disinibito, così come anche lesioni al circuito fronto-sottocorticale possono provocare la tendenza ad effettuare battute in maniera compulsiva.

Casi clinici

La sindrome Witzelsucht è una condizione rara, tuttavia diversi articoli scientifici hanno riportato questa condizione quali, ad esempio, Granadillo & Mendez (2016), nel loro studio pubblicato sul The Journal of Neuropsychiatry and Clinical Neurosciences.

Un primo caso riporta la situazione di un uomo di 59 anni che, in seguito ad un’emorragia cerebrale, ha subito lesioni al lobo frontale destro, che sembra essere vitale per la produzione dell’umorismo e per il controllo inibitorio. Dopo tale evento l’uomo aveva iniziato a mostrare comportamenti sessuali disinibiti (come abbracciare ragazze giovani in maniera compulsiva) e commettere furti. Inoltre, il paziente riferiva una continua felicità e impellente bisogno di raccontare le sue barzellette. Era solito svegliare di notte la moglie solo per raccontarle le battute che aveva appena inventato. Quando la moglie, esasperata, gli chiese di smettere di svegliarla, egli iniziò a scrivere le sue freddure su carta, tant’è che quando fu visitato dall’équipe psichiatrica, aveva 50 pagine di battute pronte per l’uso.

 Un secondo caso riportato dagli autori (Granadillo & Mendez, 2016) spiega la condizione di un uomo di 57 anni che si è presentato ai medici a seguito di un continuo peggioramento del comportamento avvenuto nel corso dei tre anni precedenti. Il paziente riferiva di essere diventato un “burlone”, facendo sempre battute o commenti infantili e ridendo facilmente ai propri commenti. Egli riportava anche un aumento della sua disinibizione, dicendo o facendo cose inadeguate e dimostrando un’eccessiva familiarità con gli estranei (ad esempio, entrando senza permesso nella casa del vicino ed iniziando a suonare il piano). La sua storia medica passata non presentava particolari malattie, tranne che per un’appendicectomia e una tonsillectomia, e anche la sua storia familiare non mostrava indicatori interessanti. I risultati dei test neuropsicologici avevano inoltre mostrato che il paziente aveva deficit esecutivi e un ridotto recupero delle informazioni in memoria. Il resto dell’esame neurologico era normale. Questo paziente presentava cambiamenti comportamentali progressivi coerenti con la behavioral variant FTD (bvFTD). La bvFTD è caratterizzata da una precoce e pervasiva modificazione cerebrale nelle regioni che sono state considerate critiche per i processi di cognizione sociale: corteccia orbitofrontale, corteccia prefrontale ventromediale, insula e lobo temporale anteriore (Rascovsky et al., 2007). Nelle successive visite di controllo, il paziente continuò a fare commenti inappropriati comportandosi in modo abbastanza sciocco, infantile e inappropriato. Ad esempio, durante una visita in clinica, afferrò la cravatta dell’esaminatore e quella di un medico di passaggio e iniziò a confrontarle. La sua storia clinica continuò a peggiorare, fino a che non sviluppò la malattia di Parkinson.

Il paradosso del Witzelsucht

Il paradosso di chi soffre di Witzelsucht è che questi pazienti non mostrano apprezzamento se l’umorismo non viene generato da loro stessi. Anche quando sono in grado di riconoscere e comprendere una battuta rimangono impassibili, sembrando insensibili, non mostrando alcuna risposta affettiva, né ridendo. Una possibile spiegazione è che tale sindrome vada ad impattare sulla componente cognitiva coinvolta nella comprensione dell’umorismo, nota anche come teoria dell’incongruità-risoluzione (I-R). È possibile definire l’incongruità come una caratteristica che risulta nell’interazione stimolo-soggetto quando lo stimolo è difforme dal modello cognitivo di riferimento del soggetto (Forabosco, 1992), mentre per risoluzione si intende il processo di problem solving in cui il soggetto cerca di risolvere l’incongruità attraverso una regola cognitiva (Suls, 1972).

Secondo il modello della risoluzione dell’incongruità (I-R), dato uno stimolo umoristico è possibile individuare due momenti cronologicamente successivi. Il soggetto, ascoltando o leggendo la parte iniziale del testo umoristico, definita set-up, attiva delle conoscenze coerenti col testo che gli permettono di crearsi un’aspettativa sul suo prosieguo (prima fase). Procedendo nella lettura e comprensione della rimanente porzione di testo, denominata punch-line, il soggetto incontra un’incongruità rispetto alle aspettative create nella prima fase in merito alla prosecuzione del testo (seconda fase). È in questa seconda fase che egli si confronta con un processo di problem solving, in modo da trovare una regola cognitiva, semantica, logica o esperienziale, che concili le due parti di testo precedentemente percepite come incongrue.

Ad esempio, si consideri la seguente barzelletta:

Lo sai che ho appena bruciato 1000 calorie? 
Davvero?  E come hai fatto?
Ho dimenticato la torta nel forno…

Nella prima fase (incongruità) il soggetto percepisce che c’è una discrepanza tra la prima domanda e la risposta successivamente fornita, ma esiste una regola cognitiva per spiegare l’apparente incongruità data dal doppio senso del “bruciare calorie” che crea una coerenza tra la domanda e il fatto di avere lasciato la torta nel forno troppo a lungo. Se la regola non è rintracciata, lo stimolo non viene percepito come umoristico e produce perplessità (Forabosco, 1992).

I soggetti affetti da Witzelsucht non sono in grado di compiere questo passaggio cognitivo. Tuttavia, forme più semplici di umorismo che non richiedono l’integrazione di un punch-line (ad esempio, la slapstick comedy, un tipo di comicità elementare basata sulla fisicità, con azioni surreali ed esagerate quali cadute, scontri ed inseguimenti) possono comunque essere vissute come divertenti.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Dionigi, A., & Gremigni, P. (2010). Psicologia dell'umorismo. Carocci.
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