Per comprendere meglio come lo stress possa minare gli scambi di supporto efficaci nelle relazioni, uno studio di Neff e colleghi del 2021 ha esaminato se lo stress esterno degli individui fosse associato alla loro capacità di percepire accuratamente i bisogni di supporto del partner e di fornire sostegno quando necessario.
L’impatto dello stress nelle relazioni di coppia
La qualità delle relazioni dipende, con il tempo, anche dalla capacità dei partner di sostenersi reciprocamente in modo efficace (Bradbury e Karney, 2004). Fornire sostegno, però, talvolta può essere un processo difficile e complesso, sebbene gli scambi di aiuto siano un indice indispensabile per il funzionamento di una relazione sana. Questo accade perché non è sufficiente fornire supporto, ma è necessario che chi lo riceve lo consideri soddisfacente e adatto alle sue esigenze.
Alcuni autori hanno identificato diverse fasi che costituiscono il successo delle prestazioni di supporto (Verhofstadt et al., 2008). La prima di queste è accorgersi che il partner ha un problema e necessita quindi di aiuto. Successivamente è necessario valutare la situazione, analizzare le strategie di coping del partner e fornire un sostegno specifico per quella determinata circostanza. Infine, bisogna che l’aiuto venga fornito in modo abile e reattivo, affinché sia vantaggioso per colui che lo riceve. Se per qualsiasi ragione una di queste fasi non è svolta correttamente, la prestazione di sostegno può non andare a buon fine.
La maggior parte delle ricerche sul tema presenti in letteratura si sono concentrate sull’ultima fase, interrogandosi se lo stress di colui che fornisce sostegno potesse influire sulla prestazione e renderla qualitativamente inferiore.
Una ricerca di Bodenmann e colleghi del 2015, per esempio, ha trovato che i mariti sottoposti a elevati carichi di stress fornissero un supporto meno caloroso, empatico e affettuoso alle mogli. Altri studi hanno dimostrato, invece, che uno stress cronico può essere associato anche al fornire una quantità di supporto inadeguata rispetto alle esigenze e ai desideri dei destinatari: alcuni partner che sperimentavano livelli elevati di stress, spesso hanno fornito più supporto del necessario e avevano maggiori probabilità di offrire un sostegno eccessivo per le circostanze (Brock e Lawrence, 2014).
Lo stress può essere provocato da diverse esigenze incontrate dalle coppie, come difficoltà sul lavoro, problemi logistici o problemi finanziari non previsti, che modificano le dinamiche relazionali e costituiscono un fenomeno noto come stress spillover (Randall e Bodenmann, 2009). Quest’ultimo è caratterizzato da un aumento di ansia, irritabilità o stress causati da imprevisti al di fuori della vita quotidiana casalinga, che si ripercuotono nelle interazioni con il partner (Buck e Neff, 2012). Inoltre, la gestione di emozioni negative derivanti dallo stress richiede molte risorse cognitive che spesso condizionano l’efficacia delle interazioni con il partner, causando critiche, rabbia e impazienza (Williamson et al., 2013).
Lo stress è responsabile quindi di comportamenti disadattivi che intaccano la qualità delle relazioni nel tempo. Per superare i periodi difficili è probabile che i partner debbano imparare a fornirsi aiuto reciprocamente, per alleviare l’angoscia e implementare le strategie di coping in situazioni di stress elevato, ma talvolta è proprio lo stress di chi fornisce supporto a rendere la sua offerta meno rispondente alle esigenze di chi la riceve, provocando un effetto paradossale: gli scambi di sostegno nelle coppie sono particolarmente importanti nei periodi di stress, ma la gestione dello stress può rendere più difficile per i partner fornire un sostegno efficace l’uno all’altro.
Nella vita di tutti i giorni, lo stress può interferire anche con le fasi iniziali del processo di supporto in quanto le persone stressate possono non accorgersi dei bisogni di supporto del partner o avere difficoltà a sfruttare le energie e le risorse per fornire aiuto. Per accorgersi che l’altro ha bisogno di sostegno, gli individui devono essere in grado di cogliere il disagio del partner, i sottili segnali di ricerca spesso indiretti e ambigui (Barbee et al., 1996) e determinare se e quale supporto è effettivamente desiderato in quel momento. In questo processo è spesso necessaria l’accuratezza empatica, definita come la capacità di comprendere accuratamente gli stati interni degli altri (Verhofstadt et al., 2008) che è frequentemente ostacolata dallo stress.
La gestione dello stress nelle relazioni di coppia
Per comprendere meglio come lo stress possa minare gli scambi di supporto efficaci nelle relazioni, uno studio di Neff e colleghi del 2021 ha esaminato se lo stress esterno degli individui fosse associato alla loro capacità di percepire accuratamente i bisogni di supporto del partner e di fornire sostegno quando necessario.
121 coppie sposate hanno completato un’indagine che valutava il loro stress cronico e un diario giornaliero che valutava il loro stress quotidiano, il loro bisogno di supporto, le loro percezioni del bisogno di aiuto del partner e la loro offerta.
I risultati evidenziano le molteplici vie attraverso le quali lo stress può compromettere l’offerta di sostegno all’interno delle relazioni. I dati emersi dal diario mostrano che gli uomini che hanno sperimentato un maggiore stress cronico hanno valutato i bisogni della partner in maniera poco accurata. In aggiunta, nei giorni nei quali sembravano essere più stressati, sebbene si accorgessero del bisogno di sostegno da parte della compagna, non riuscivano a fornirlo. Questo, tuttavia, non è accaduto per le donne, le quali riuscivano ugualmente a offrire il sostegno necessario. Questi dati sono coerenti con la letteratura precedente che indica che lo stress inibisce la risposta empatica maggiormente negli uomini (Bodenmann et al., 2015). Il modello “tend-and-befriend” delle risposte biocomportamentali allo stress (Taylor et al., 2000), afferma che le donne si sono evolute per mettere in atto comportamenti più prosociali, affiliativi e di cura quando gestiscono circostanze stressanti.
I risultati sono quindi coerenti con l’idea che fornire sostegno sia un comportamento impegnativo che è difficile applicare in condizioni stressanti; talvolta i coniugi possono essere troppo stressati per sostenersi a vicenda. Inoltre, è emerso che lo stress non è dannoso solo per la qualità del supporto fornito, ma può condizionare anche le prime fasi delle prestazioni di supporto: le persone stressate hanno difficoltà a identificare quando il partner ha bisogno di supporto e, anche quando sono in grado di farlo, hanno meno probabilità di agire sulla base di queste informazioni e di offrire un sostegno adeguato. È necessario quindi prestare maggiore attenzione alle prime fasi del processo di supporto, come identificare quando il compagno necessita di aiuto, e imparare a gestire la possibilità di fornire sostegno anche in condizioni di stress personale.