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Il ruolo delle credenze religiose in pazienti oncologici in stadio avanzato

Le malattie aumentano i bisogni spirituali degli individui: la spiritualità alimenterebbe le speranze e la capacità di trovare un significato alla malattia.

Di Lorenza Paponetti

Pubblicato il 05 Set. 2022

Uno studio di Kavak Budak e colleghi (2021) ha cercato di determinare l’effetto delle credenze religiose e della spiritualità in generale sulla depressione e sulla mancanza di speranza nei pazienti oncologici in fase avanzata. 

 

 La prevalenza del cancro aumenta di giorno in giorno; nel 2012, sono stati registrati un totale di 14,1 milioni di nuovi casi di cancro e 8,2 milioni di persone sono morte. I tumori più diagnosticati nel mondo sono quelli al polmone (13,0%), al seno (11,9%) e al colon (9,7%). Se l’incidenza del cancro continuerà ad aumentare a questo ritmo, si prevede che nel 2025 si verificheranno 19,3 milioni di nuovi casi all’anno (Globocan, 2012).

Le conseguenze psicologiche nei pazienti oncologici

Il cancro può causare inoltre gravi problemi mentali (Wilson et al., 2007). Jadoon e colleghi (2010), ad esempio, riportano che i pazienti con cancro sperimentano angosce che richiedono un trattamento psichiatrico e la depressione è il disturbo più comune. La depressione, assieme alla mancanza di speranza, possono portare a molte problematiche nei pazienti oncologici, come il suicidio, l’isolamento sociale e la solitudine, compromettendo gravemente la loro qualità della vita. Per questo motivo, è essenziale prevenire i problemi psicologici nei pazienti oncologici (Massie, 2004).

La letteratura ci ha dimostrato che le malattie aumentano i bisogni spirituali degli individui, così come i loro bisogni fisici, mentali e sociali (Weis e Boehncke, 2011). Il paziente ha bisogno di maggiore supporto spirituale nei casi che richiedono un lungo processo di trattamento e guarigione e che compromettono la qualità della vita, come nel caso del cancro. In studi precedenti (Koenig, 2004; Singer et al., 2010) è stato rilevato che la spiritualità aumenta le esperienze positive, le speranze e la capacità di trovare un significato alla malattia.

Alla luce dei risultati promettenti, uno studio di Kavak Budak e colleghi (2021) ha cercato di determinare l’effetto del credo religioso e della spiritualità in generale sulla depressione e sulla mancanza di speranza nei pazienti oncologici in fase avanzata.

I risultati ottenuti dimostrano una differenza statisticamente significativa tra età e depressione nei pazienti oncologici che hanno partecipato allo studio: all’aumentare dell’età è aumentato il livello di depressione per questi pazienti. Si potrebbe pensare che le opinioni negative dei pazienti anziani, riguardo l’essere un peso per i loro parenti, non guarire e temere la morte, possano aumentare i loro livelli di depressione.

 La depressione inoltre era maggiore in coloro che avevano un livello di istruzione più avanzato e in coloro che avevano un reddito più basso. L’aumento del livello di istruzione nei pazienti oncologici può causare più pensieri negativi, in quanto renderà più facile raggiungere le informazioni sulla malattia, il decorso della malattia e il suo trattamento; esso aumenta in generale il livello di conoscenza. Questi pensieri negativi dei pazienti possono influire negativamente sulla loro salute mentale e aumentarne di conseguenza la sintomatologia depressiva. Per quanto concerne il reddito, invece, in linea con i risultati di Dedeli e colleghi (2008), un reddito basso può influire sulla depressione a causa del trattamento costoso e a lungo termine della malattia, che può aumentare le emozioni negative.

Anche lo stato occupazionale ha mostrato delle differenze significative: i punteggi di depressione si sono rivelati più alti in coloro che erano disoccupati. Lavorare e impegnarsi in qualcosa, infatti, è risultata essere una situazione motivante per i pazienti oncologici. I pazienti oncologici che non possono lavorare e impegnarsi in altre attività possono essere maggiormente colpiti dalla negatività della malattia, poiché concentrano tutta la loro attenzione sul corpo, aumentando la depressione.

Gli effetti positivi delle credenze religiose nei pazienti oncologici

Nello studio presentato le credenze religiose dei pazienti erano elevate e il tipo di atteggiamento religioso è risultato un fattore importante per spiegare la depressione e la mancanza di speranza nei pazienti oncologici nello stadio avanzato della malattia.

Nello studio è stata determinata una correlazione positiva significativa tra i punteggi medi totali della scala della depressione e della mancanza di speranza. Con l’aumento della mancanza di speranza nei pazienti oncologici, è aumentata anche la depressione. I sentimenti negativi dei pazienti che perdono la speranza con il decorso della malattia, come la disperazione e l’impossibilità di trarre piacere dalla propria vita, aumentano di conseguenza i livelli di depressione.

Con l’aumento delle credenze religiose dei pazienti, però, i livelli di depressione e disperazione sono diminuiti, in linea con la letteratura (Dutkova et al., 2017; McCoubrie e Davies, 2006). Gli autori hanno osservato che i pazienti con alti livelli di spiritualità si sentono mentalmente sollevati, portando ad una diminuzione della depressione e ad un aumento di speranza. Non casualmente, infatti, le cure palliative nei pazienti oncologici avanzati comprendono anche dimensioni spirituali.

Riassumendo, quindi, dallo studio in questione è emerso che i livelli di depressione e disperazione dei pazienti oncologici erano moderati se le loro credenze religiose erano elevate, influenzando di conseguenza i loro punteggi di depressione e speranza.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute è lo stato di benessere in termini fisici, mentali e spirituali. Pertanto, è possibile mirare alla salute olistica dell’individuo mettendo in pratica tutti i tipi di assistenza, compresa quella spirituale. Perciò, è importante che medici e infermieri, che sono direttamente a contatto con i pazienti giorno e notte, non ignorino il bisogno di assistenza spirituale dei pazienti.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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