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Insegnare senza farsi male (2021) di Gaetano Cotena – Recensione del libro 

“Insegnare senza farsi male” pone il focus sulle abilità emotive e relazionali utili al docente per vivere e far vivere la scuola in modo funzionale

Di Martina Bandera

Pubblicato il 07 Set. 2022

Il libro “Insegnare senza farsi male” racconta di come essere docenti e studenti consapevoli della propria dimensione relazionale ed emotiva all’interno di un sistema, quello educativo della Scuola, posto di fronte a cambiamenti inevitabili. 

 

Edito da Utet Università, De Agostini Scuola nel 2021 il libro “Insegnare senza farsi male” è scritto da Gaetano Cotena, psicoterapeuta e professore, con prefazione a cura di Laura Parolin, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia. Il libro racconta di come essere docenti e studenti consapevoli della propria dimensione relazionale ed emotiva all’interno di un sistema, quello educativo della Scuola, posto di fronte a cambiamenti inevitabili. Cosa fa di un docente, un insegnante? E di un insegnante, un buon insegnante? Quali caratteristiche sono chiamati ad avere insegnanti e alunni in un contesto quale quello scolastico in cui la componente didattica rappresenta una delle diverse tematiche che si costruiscono giorno per giorno nell’interazione tra gli studenti che apprendono e i docenti che potenziano tali menti?

Nel volume “Insegnare senza farsi male”, Cotena pone il focus dell’attenzione su quelle abilità emotive e relazionali utili al docente per vivere e far vivere in modo funzionale ed emotivamente consapevole il contesto scuola.

Suddiviso in sei parti e dodici capitoli, il libro fa parte della collana Formazione docenti pur non essendo rivolto solo alle figure guida delle Scuola, ma anche a chi nella scuola ci vive tutti i giorni ovvero gli studenti, a cui l’autore pensa rivolgendo esercizi pratici anche per l’intero gruppo classe, ad esempio fornendo quello che il libro chiama “Esercizio in classe per il docente”.

La parte prima è dedicata al significato del termine educare e ai suoi risvolti: teorici, pratici e biologici. Come detto in precedenza, questo libro non è rivolto e pertanto non parla solo della figura adulta di educatore o insegnante, ma anche di chi riceve il lavoro di tale figura, ecco dunque che viene presentata in questa prima parte del volume una parentesi sulla mente del bambino e dell’adolescente, sulla sua natura relazionale e su come l’interazione tra le persone passi dalle abilità di controllo legate al sé personale.

Con la parte seconda e terza l’autore propone un intervento all’interno dell’ambiente scuola partendo dall’importanza di costruire, che poi il lettore capirà durante la lettura diventare una co-costruzione, quella che viene definita una buona relazione, esponendo gli aspetti antropologici dell’interazione educativa. Finita tale spiegazione, ecco giungere all’attenzione del lettore la tematica fondamentale della gestione dell’emotività in classe, ovvero saper gestire e controllare quelle componenti emotive che fanno parte di tutti i gruppi sociali, non di meno quello del contesto classe.

Emozioni derivanti da riflessione e consapevolezza personale che diventano elemento aggiuntivo e di unione tra docente e alunni, i quali sono portati a porre attenzione e rispetto al sentire emotivo proprio, degli altri e del docente e a condividere tale stato. In questa parte del volume, due capitoli specifici sono dedicati totalmente a emozioni quali l’ansia e la rabbia e al modo in cui accoglierle e gestirle, non sono nel contesto classe, ma anche nel gruppo di lavoro adulto, ossia in sala professori.

La quarta parte del volume è dedicata principalmente alla riflessione personale del docente, chiamato ad analizzare i suoi temi di vita professionale e non a gestire quello che l’autore definisce “stress del docente” ed individuare così le modalità di prevenzione di tale condizione. Quale può essere il legame tra la storia personale del docente e il clima di classe? Forse, come suggerisce il libro, quello di riuscire a leggere i propri eventi come fattore di rischio o al contrario di arricchimento per la propria presenza in classe e per il proprio ruolo educativo. Il fine ultimo di questi capitoli dedicati alla tematica appare quello di fornire utili strumenti di lettura dei propri schemi cognitivi ed emotivi attivanti in determinate situazioni per prevenire situazioni stress-lavoro correlate.

La penultima sezione del libro invece è rivolta con un’estrema sensibilità e scelta degli argomenti agli studenti e a come il docente possa essere un mezzo attraverso il quale spingere i ragazzi verso la loro propria unicità e la ricerca della felicità. In questi capitolo gli esercizi pratici sono rivolti direttamente agli studenti e non più ai docenti. Riprendendo le parole dell’autore, “Educare attraverso l’essere” significa fornire una valenza personale a quella che viene chiamata educazione civica.

A conclusione del volume una bellissima lettera riassuntiva di tutte le tematiche affrontate nel corso del libro rivolta all’insegnante che si vorrebbe e un paragrafo dedicato all’importanza della parola grazie.

Un libro rivolto principalmente agli insegnanti e ai loro alunni, ma direi anche a tutte le persone che si occupano di relazione con bambini e adolescenti e a chiunque voglia riflettere sulle proprie abilità emotive personali e al ruolo di queste componenti nell’interazione con l’altro. Linguaggio adatto ai più con alcuni spezzoni necessariamente esposti utilizzando linguaggio più tecnico, filo conduttore chiaro e semplice degli argomenti.

Un volume corposo ma ricco di spunti pratici: gli esercizi proposti all’interno delle pagine permettono di sperimentare quanto esposto nel capitolo e diventano strumenti di lavoro importanti per il docente da applicare fin da subito nel contesto classe.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Cotena, G. (2021). Insegnare senza farsi male. Le competenze emotive e relazionali del docente e la prevenzione dello stress in classe. UTET Università
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