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Il confronto con gli altri tramite i social network: un rischio per l’autostima

Il coinvolgimento con aggiornamenti e fotografie degli altri sui social network, spesso raffigurazioni ideali, sembra influenzare negativamente l'autostima

Di Lorenza Paponetti

Pubblicato il 04 Apr. 2022

Il 94% degli adolescenti nei paesi sviluppati usa social network come Instagram, Snapchat e Facebook (NORC Center for Public Affairs Research, 2017) che prevedono perlopiù una tipologia di interazione visiva, come ad esempio il postare e commentare foto e video di sé stessi o di altre persone (Nesi et al., 2018).

 

L’utilizzo dei social network

All’interno dei social, l’aspetto fisico assume una certa valenza, dato che gli adolescenti si affidano sempre di più alle fotografie e ai video dei social media come mezzi principali di auto-presentazione (Chua & Chang, 2016; Mascheroni et al., 2015). Non a caso, l’aspetto fisico auto-percepito è la dimensione che contribuisce maggiormente all’autostima globale degli adolescenti – in particolare tra le ragazze (Von Soest et al., 2016; Wichstrom & von Soest, 2016). Considerando però che sui social media la propria immagine è sempre più spesso modificata per renderla più attraente (Yau & Reich, 2019), con il tempo si possono venire a creare delle norme per quanto riguarda l’aspetto fisico che sono difficili da ottenere (Chua & Chang, 2016; McLean et al., 2019) e che spesso non sono raggiungibili dalla maggior parte dei bambini e degli adolescenti. Così, si potrebbe creare un divario tra il sé fisico percepito e ideale che, seguendo la teoria della discrepanza del sé (Higgins, 1987), può provocare emozioni negative (ad esempio, tristezza, delusione) e una minore autostima.

Dato che molti studi non specificano le attività che gli utenti dei social media svolgono su queste piattaforme, in letteratura si trovano risultati discordanti in riferimento all’uso dei social media e l’autostima. Alcuni riportano un’associazione positiva tra l’uso dei social media e l’autostima, alcuni mostrano associazioni negative e altri non trovano alcuna relazione (Krause et al., 2019).

Con l’intento di studiare in maniera più approfondita l’argomento, uno studio di Steinsbekk e colleghi (2020) ha introdotto l’uso passivo e attivo dei social media (Frison & Eggermont, 2017). Nello specifico l’uso passivo è il semplice monitoraggio dei post di altre persone, mentre l’uso attivo è stato suddiviso in due dimensioni specifiche: l’uso auto-orientato e l’uso orientato verso gli altri. L’uso orientato al sé consiste in pubblicazioni di post, aggiornamenti e foto personali, mentre l’uso orientato agli altri comprende semplicemente il gradimento o il commento dei post altrui.

L’influenza dei social network sull’autostima

L’obiettivo di Steinsbekk e colleghi (2020) è di testare longitudinalmente l’influenza dell’uso dei social media sull’autostima, in particolare sulla dimensione dell’aspetto fisico, analizzando l’uso orientato verso se stessi, cioè la pubblicazione di aggiornamenti e foto, rispetto alle attività dei social media orientate verso gli altri, cioè il cliccare su “mi piace” e commentare i post degli altri.

I risultati hanno dimostrato che l’uso dei social network orientato verso gli altri influisce negativamente sull’autostima riguardo all’aspetto fisico. Più specificamente, il coinvolgimento con gli aggiornamenti e le fotografie degli altri sui social media, che spesso ritraggono rappresentazioni di sé ideali (Mascheroni et al., 2015; Yau & Reich, 2019), ha predetto una diminuzione dell’autostima dell’aspetto nella transizione dall’infanzia all’adolescenza (dall’età di 10-12 anni e dall’età di 12-14).

Quanto detto è in linea con uno studio precende che dimostra che quando i social media vengono utilizzati per il confronto (cioè, l’uso orientato agli altri, ad esempio, la navigazione nei profili degli altri) causano un abbassamento di autostima (McLean et al., 2019).

Questi risultati, inoltre, estendono la ricerca precedente suggerendo che questo impatto negativo si verifica longitudinalmente e può influenzare negativamente lo sviluppo dell’autostima dell’aspetto durante una fase di transizione vulnerabile per la formazione dell’identità.

Social network e autostima: differenze di genere

É molto interessante notare che il risultato appena riportato esisteva solo nelle ragazze. Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che le ragazze usano i social media più spesso dei ragazzi (Lenhart, 2015), sono più propense a usare i social media per confrontarsi con gli altri (Haferkamp et al., 2012), e inoltre, il confronto sociale sembra avere un effetto negativo maggiore sull’immagine corporea delle donne che degli uomini (Myers & Crowther, 2009).

Le ragazze, rispetto ai ragazzi, sono anche più frequentemente in una posizione di confronto sociale con lo stesso sesso sui social media. Anche se entrambi utilizzano siti di social media basati su immagini (Instagram, Snapchat), la ricerca precedente indica che le femmine sono più propense dei maschi a postare foto di se stesse (Dhir et al., 2016), quindi entrambi i generi saranno più frequentemente esposti alle auto-presentazioni delle ragazze che dei ragazzi.

Dato che in moltissime culture gli uomini selezionano le compagne in base all’attrattiva fisica, non è strano che le donne pongano tutta questa enfasi sull’importanza alla propria attrattiva fisica rispetto agli uomini e sono più propense a promuoverla (Walter et al., 2020).

Disconfermando i risultati di altri studi (ad es, Verduyn et al., 2017), che sottolineavano come l’uso dei social media orientato verso se stessi avrebbe influenzato positivamente l’autostima dell’aspetto, lo studio di Steinsbekk e colleghi (2020) non ha riscontrato questa relazione. L’uso dei social media orientato a se stesso non ha nemmeno tamponato l’impatto negativo dell’uso orientato agli altri. Tuttavia, una recente revisione ha rivelato che, anche se l’uso attivo, che di solito produce un feedback positivo, predice aumenti momentanei dell’autostima, questo effetto positivo si esaurisce abbastanza rapidamente (Krause et al., 2019). Questo potrebbe spiegare perché non sono state trovate associazioni nel periodo di due anni qui esaminato.

Conclusioni

In conclusione, anche alla luce della teoria del confronto sociale (Festinger, 1954) che afferma che gli individui hanno la tendenza a confrontarsi con gli altri per l’autovalutazione (comportamento che ha un picco nell’adolescenza) (Myers & Crowther, 2009), si può affermare che i social media rendono facile per gli adolescenti impegnarsi in paragoni sociali, e il mancato rispetto di importanti standard di aspetto prevede un’autostima compromessa e l’insoddisfazione del corpo (Moretti & Higgins, 1990). Gli studi futuri dovrebbero quindi esaminare il confronto sociale, e le sue conseguenze per l’autovalutazione, come potenziali meccanismi che spiegano la relazione tra l’utilizzo dei social media orientato verso gli altri e l’autostima riguardo l’aspetto fisico.

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