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Il profilo psicologico di Vladimir Putin 

Una ricerca del 2018 ha provato a delineare il profilo di personalità del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin

Di Gaia Coni

Pubblicato il 15 Mar. 2022

Aggiornato il 28 Lug. 2022 15:06

La brutale invasione dell’Ucraina per mano di Vladimir Putin riporta a galla in noi quelle grandi domande quali, “Perché la guerra?” o, ancora, “Come può un uomo – Putin – compiere azioni così ripugnanti come uccisioni sanguinose ed ingiustificate?”.

 

Introduzione

A queste domande difficilmente riusciremo a trovare una risposta quantomeno soddisfacente, ma la psicoanalisi e la psicologia, articolata nelle sue aree teorico-applicative, hanno provato a dare un proprio personale contributo a questi interrogativi. Alla prima domanda (tra l’altro titolo di un famoso carteggio tra Einstein e Freud) potremmo rispondere riprendendo la famosa concezione psicoanalitica freudiana che postula come nell’animo umano convivano due tipi di pulsioni innate: una di vita – Eros – che orienta gli uomini alla conservazione ed alla riproduzione, ed una di morte – Thanatos – che si manifesta invece in tendenze autodistruttive, di cui la guerra è esempio emblematico.

Alla seconda è possibile cercare di rispondere attingendo alla scienza della personalità, tenendo presente che per capire a fondo il comportamento di una persona – anche se è faticoso – bisogna essere in grado di abbracciare la complessità, comprendendo che un individuo è il frutto di un’interazione tra determinanti genetiche ed ambientali tra cui fattori culturali e sociali (la mentalità di Putin del resto rappresenta il tentativo della Russia, dopo il crollo dell’Urss – 1989 – di resistere all’occidentalizzazione).

Concentrandoci però sull’aspetto personologico di Vladimir Putin, una ricerca del 2018 ha provato a delineare il profilo di personalità del presidente della Federazione Russa: il metodo utilizzato nel seguente lavoro è stato ideato dal ricercatore Aubrey Immelman ed è plasmato sul modello di personalità di Theodore Millon, uno degli artefici del formato multiassiale del DSM, nonché fondatore del Journal of Personality Disorders. Egli definisce la personalità come l’insieme di tratti intrinseci e pervasivi che emergono da una complicata matrice di disposizioni biologiche e di apprendimenti esperienziali che, in definitiva, comprendono il valore distintivo dell’individuo di percepire, sentire, pensare, adattarsi e comportarsi (Millon, 1996, p. 4).

La teoria di Millon e la metanalisi psicodiagnostica

In sintesi, il modello di Millon offre un continuum tra normalità e psicopatologia: i disordini di personalità sono semplicemente delle distorsioni patologiche dei normali prototipi o stili di personalità. Questa mancanza di una linea netta tra normale e patologico ha delle importanti implicazioni nell’assessment di personalità politica sviluppato da Immelman, in quanto migliora la capacità predittiva del metodo anticipando così, con precisione teoretica, le strategie di coping di un leader di fronte alle avversità, nonché il probabile decorso di un crollo catastrofico nel suo funzionamento adattivo (per una review comprensiva di tale modello si rimanda a Immelman, 1993a; 1998).

La procedura di assessment utilizzata – chiamata metanalisi psicodiagnostica – consta di tre parti: una prima fase dove sono stati estratti dall’open-source intelligence dati psicobiografici del presidente Putin rilevanti dal punto di vista psicodiagnostico, una seconda fase di sintesi dei dati raccolti attraverso il Milion Inventory of Diagnostic Criteria (MIDC; Immelman, 2012), strumento di assessment psicologico costituito da 170-item e 12 scale corrispondenti a pattern di personalità che fornisce 34 classificazioni personologiche (20 normali , 14 maladattive) congruenti con l’Asse II del DSM-IV; un’ultima fase inferenziale dove il profilo di personalità prodotto dal MIDC viene quindi valutato seguendo le linee guida interpretative fornite dalla teoria di Millon.

Putin, in primo luogo, è risultato avere dei punteggi decisamente alti (ma adattivi) nelle scale “Dominante/controllante” (una misura di aggressività o ostilità), “Ambizioso/egoista” (una misura di narcisismo), “Coscienzioso/diligente” e, secondariamente, anche nelle scale “Schivo/Riservato” (introverso), “Intrepido/Avventuroso” (assumersi il rischio) e “Diffidenza/Sospettosità” (Fig.1).

 

Vladimir Putin ipotesi sul suo profilo psicologico e personologico Fig 1

Fig.1: Configurazione di personalità di Vladimir Putin

Qual è il profilo di personalità di Putin delineato dalla valutazione?

Sembrerebbe emergere, dunque, una personalità dominante a cui piace esercitare il potere ed intimidire gli altri, evocando obbedienza e rispetto; un carattere competitivo, tenace e non sentimentale. Un leader efficace sebbene, in certe occasioni, possa essere intransigente, testardo, coercitivo.

Personalità ambiziosa, audace, competitiva e sicura di sé. La sua tendenza ad assumere facilmente ruoli di leadership è dovuta al possedimento di forti doti persuasive e al suo saper agire con fermezza e decisione. Si aspetta che gli altri riconoscano le sue qualità speciali, ma tende a mancare di reciprocità e, spesso, agisce soltanto perché pensa di avere il diritto di farlo.

Personalità coscienziosa, può essere descritto come una persona operosa, organizzata, affidabile, prudente e rispettosa delle tradizioni e dell’autorità. È formale ed inflessibile nelle sue relazioni interpersonali.

L’interpretazione del profilo di Putin deve anche tenere conto di altre caratteristiche secondarie: personalità riservata, fredda e distaccata, fatica a sviluppare forti legami con altre persone e raramente esprime agli altri i suoi sentimenti/pensieri. Persona calma e rilassata, metodico nel lavoro, non si fa distrarre facilmente da ciò che accade intorno a lui. Ha una scarsa capacità di riconoscere i bisogni ed i sentimenti altrui, pertanto viene visto come insensibile, poco spontaneo.

Personalità audace e avventurosa, individualista, regolato dal proprio codice interno, agisce nel modo che egli ritiene più opportuno senza preoccuparsi degli effetti delle sue azioni. È disposto ad assumersi le responsabilità delle conseguenze ma, per farlo, può oscurare la verità o violare la legge e le convenzioni sociali stabilite. Mostra un forte bisogno di autonomia ed autodeterminazione e tende ad essere scettico sulle motivazioni addotte dalle altre persone.

Personalità diffidente, ha una forte inclinazione nel voler leggere le persone e le situazioni intorno a lui e si trova totalmente a suo agio con situazioni ambigue, secondi fini e distorsioni della verità.

I punti di forza della sua personalità in politica sono il suo atteggiamento dominante e la sua assertività; mentre i suoi principali difetti sono la sua intransigenza, la mancanza di empatia e di flessibilità cognitiva.

Possiamo concludere che, con la sua particolare configurazione di personalità, Putin possa essere caratterizzato come un esecutore ostile espansionista con un orientamento al ruolo di politica estera che può essere descritto come introversione deliberativa ad alto dominio.

 

Vladimir Putin ipotesi sul suo profilo psicologico e personologico - imm 2

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Millon, T. (with Davis, R. D.). (1996). Disorders of personality: DSM-IV and beyond (2nd ed.).  New York: Wiley.
  • Immelman, A. (1993a). The assessment of political personality: A psychodiagnostically relevant conceptualization and methodology.  Political Psychology, 14, 725–741.
  • Immelman, A. (1998). The political personalities of 1996 U.S. presidential candidates Bill Clinton and Bob Dole.  Leadership Quarterly, 9, 335–366.
  • Immelman, A., & Trenzeluk, J. V. (2017, January). The political personality of Russian Federation president Vladimir Putin (Working Paper No. 1.3). Collegeville and St. Joseph, MN: St. John’s University and the College of St. Benedict, Unit for the Study of Personality in Politics.
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