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Sexsomnia: si possono avere rapporti sessuali nel sonno e al risveglio non ricordarsi più nulla?

La sexsomnia è una forma 'specializzata' di sonnambulismo, in cui durante il sonno non-REM sono messi in atto comportamenti sessuali di vario livello

Di Gloria Rossi

Pubblicato il 04 Mar. 2022

Col termine sexsomnia si indica una particolare declinazione del disturbo dell’arousal del sonno non-REM, una parasonnia che il DSM-5 colloca all’interno del capitolo relativo ai disturbi del sonno.

 

Che cos’è un parasonnia?

Secondo l’American Psychiatric Association (2014), le parasonnie sono disturbi caratterizzati da esperienze e comportamenti anomali o da eventi fisiologici che si verificano in associazione al sonno e che, di solito, esordiscono durante l’infanzia. L’aspetto interessante è dato dal fatto che parliamo di condizioni che rappresentano un misto di sonno e di veglia assieme, a dimostrazione di come questi stati non si escludano a vicenda, ma possano bensì coesistere.

Il DSM-5 descrive quattro parasonnie principali:

  • il disturbo da incubi;
  • il disturbo comportamentale del sonno REM;
  • la sindrome delle gambe senza riposo;
  • il disturbo dell’arousal del sonno non-REM.

La sexsomnia è un comportamento che rientra in quest’ultima categoria, accanto al sonnambulismo, al pavor nocturnus e all’alimentazione correlata al sonno (APA, 2014). Ciononostante, la letteratura riporta anche dei casi in cui è stato descritto in relazione alle parasonnie del sonno REM (Martynowicz et al., 2018).

Che cos’è la sexsomnia?

Si tratta di una forma ‘specializzata’ di sonnambulismo, in cui durante il sonno non-REM sono messi in atto comportamenti sessuali di vario livello, che possono andare dalle vocalizzazioni (gemiti o dirty talk) al palpeggiamento, fino ad arrivare al rapporto sessuale completo. La particolarità è che, al risveglio, il soggetto presenterà amnesia dell’episodio (APA, 2014, Toscanini et al., 2021).

L’individuo non riferirà neanche particolari sequenze oniriche congruenti col comportamento sessuale, in quanto tali episodi si verificano in una fase non-REM (APA, 2014).

Tra le molteplici manifestazioni della sexsomnia c’è anche la violenza sessuale, insieme a lesioni fisiche che il soggetto può cagionare a se stesso e agli altri (Schenck et al., 2007; Toscanini et al., 2021).

Quali sono i fattori di rischio per la sexsomnia?

Secondo una review condotta nel 2007 da Schenck, Arnulf e Mahowald, i fattori di rischio per le manifestazioni di sexsomnia includono:

  • il contatto fisico con un’altra persona nel letto (64%);
  • lo stress (52%);
  • l’affaticamento (41%);
  • l’uso di alcol (14,6%);
  • l’uso di droghe (4,3%).

Il medesimo studio evidenzia anche delle correlazioni con altre categorie di disturbi del sonno, tra cui (Schenck et al., 2007):

  • altre parasonnie;
  • sindrome di Kleine-Levin;
  • grave insonnia cronica;
  • narcolessia;
  • erezioni dolorose legate al sonno;
  • disturbi dissociativi legati al sonno;
  • disturbi psicotici notturni.

Secondo altri studi (Martynowicz et al. 2018; Soca et al., 2015; Kim et al., 2021), un’altra correlazione importante è quella con l’apnea/ipopnea ostruttiva del sonno, un disturbo del sonno correlato alla respirazione. Si tratta del tipo più comune di apnea notturna, caratterizzata dall’ostruzione completa o parziale delle vie aeree superiori (Martynowicz et al., 2018; APA, 2014). Secondo lo studio della Martynowicz (2018), la co-occorrenza di sexsomnia e apnea ostruttiva del sonno sarebbe la seconda più comunemente segnalata, dopo quella con i disturbi del sonno non-REM. Sono inoltre stati riportati casi di persone che presentavano epilessia ipermotoria correlata al sonno (Martynowicz et al., 2018).

Le cause possono essere evidenziate attraverso accurate valutazioni cliniche, che includono le interviste cliniche, la polisonnografia, i questionari per i disturbi del sonno, l’actigrafia e il monitoraggio elettroencefalografico clinico durante la veglia e il sonno (Guilleminault et al., 2002). Una volta individuate, è possibile trattarle efficacemente (Schenck et al., 2007).

Secondo diversi studi (Guilleminault et al., 2002; Kim et al., 2021; Martynowicz et al., 2018; Schenck et al., 2007; Soca et al., 2015), nella maggior parte dei casi presi in esame, gli episodi di sexsomnia sono stati controllati quando si è iniziato a trattare i disturbi del sonno concomitanti, grazie all’integrazione di psicoterapia e farmacoterapia. Buone risposte sono state ottenute anche grazie a terapie che intervengono sui disturbi correlati alla respirazione, come ad esempio la CPAP (una terapia di ventilazione che sfrutta un presidio esterno) (Kim et al., 2021; Soca et al., 2015; Martynowicz et al., 2018).

In un recente studio di Toscanini et al. (2021), anche la riduzione dei fattori stressogeni della vita quotidiana ha evidenziato ripercussioni positive sugli episodi di comportamento sessuale correlato al sonno.

Quali sono le ripercussioni psicologiche della sexsomnia per chi ne soffre?

Una ricerca di Guilleminault et al. del 2002 ha preso in esame una serie di soggetti con condotta sessuale atipica durante il sonno, che si è rivelata spesso lesiva sia per l’individuo sia per le persone con cui condivideva il letto.

Tali condotte sessuali durante il sonno risultavano associate a sentimenti di colpa, vergogna e depressione. Proprio a causa di questi sentimenti, spesso il comportamento anomalo era tollerato per molto tempo prima di rivolgersi a uno specialista.

Quali ripercussioni per la sexsomnia in ambito forense?

Le conseguenze medico-legali sono frequenti e stanno richiedendo un’attenzione sempre maggiore soprattutto in ambito forense (Kim et al., 2021; Schenck et al., 2007; Toscanini et al., 2021), specie quando il comportamento sessuale coinvolge un minore (Schenck et al., 1998; Schenck et al., 2007).

La letteratura, infatti, riporta casi relativi ad episodi di sexsomnia che hanno coinvolto adulti nei confronti di minorenni (Schenck et al., 1998; Schenck et al., 2007; Toscanini et al., 2021).

A tal proposito, una raccomandazione fornita da Schenck et al. basata sui dati pubblicati nel loro studio del 2007, è proprio quella d’informare adolescenti ed adulti con parasonnie e disturbi dell’arousal del sonno non-REM (ad esempio il sonnambulismo) dei rischi derivanti dal dormire in prossimità di un minorenne, soprattutto quando si è in uno stato di deprivazione del sonno, sotto stress o dopo aver bevuto alcolici. Infatti, essendo questi dei fattori di rischio per la sexsomnia, possono verificarsi dei toccamenti involontari, di cui la persona non ha assolutamente consapevolezza, che potrebbero precipitare in comportamenti sessuali durante il sonno. Questo, di conseguenza, costituirebbe non solo un evento altamente traumatizzante per il minore, ma provocherebbe anche serie ripercussioni legali e psicologiche nei confronti dell’individuo che ha manifestato il comportamento atipico.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • American Psychiatric Association (2014), Manuale diagnostic e statistic dei disturbi mentali, Quinta edizione (DSM.5), trad. it. Biondi, M. (a cura di), Milano: Raffaello Cortina Editore, 2018 6°.
  • Guilleminault, C., Moscovitch, A., Yuen, K., Poyares, D. (2002), Atypical sexual behavior during sleep, in Psychosom Med 64, 328-36.
  • Kim, D.S., Foster, B.E., Scott, J.A., Rizzo, M.M., Collen, J.F., Soca, R. (2021), A rare presentation of sexsomnia in a military service member, in Journal of Clinical Sleep Medicine 1, 107-109.
  • Martynowicz, H., Smardz, J., Wieczorek, T., Mazur, G., Poreba, R., Skomro, R., Zietek, M., Wojakowska, A., Michalek, M., Wieckiewicz, M. (2018), The Co-Occurence of Sexsomnia, Sleep Bruxism and Others Sleep Disorders, in J Clin Med 7(9), 233.
  • Schenck, C.H., Mahowald, M.W. (1998), An analysis of a recent criminal trial involving sexual misconduct with a child, alcohol abuse and a successful sleepwalking defence: arguments supporting two proposed new forensic categories, in Med Sci Law 2, 147-52.
  • Schenck, C.H., Arnulf, I., Mahowald, M.W. (2007), Sleep and Sex: What Can Go Wrong? A Review of the Literature on Sleep Related Disorders and Abnormal Sexual Behaviors and Experiences, in Sleep 30(6), 683-702.
  • Soca, R., Keenan, J.C., Schenck, C.H. (2015), Parasomnia Overlap Disorder with sexual Behaviors during Sleep in a Patient with Obstructive Sleep Apnea, in Journal of Clinical Sleep Medicine 12(8), 1189-91.
  • Toscanini, A.C., Marques, J.H., Hasan, R., Schenck, C.H. (2021), Sexsomnia: case based classification and discussion of psychosocial implications, in Sleep Disorders Journal, 14(2), 175-180.
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