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Narcisismo, public self consciousness e metacognitizioni: come appaio, cosa penso – PARTECIPA ALLA RICERCA

Il progetto di ricerca proposto indaga se esiste un’associazione fra public self consciousness, narcisismo ed eventuali determinate credenze metacognitive

Di Helga Cristina Avellis

Pubblicato il 14 Mar. 2022

Pincus (2009) propone un modello multidimensionale del narcisismo patologico che considera le espressioni ‘overt’ (manifeste) e ‘covert’ (nascoste) di due dimensioni principali del narcisismo patologico: la grandiosità e la vulnerabilità.

 

La consapevolezza di sé è un concetto centrale in numerosi e divergenti approcci allo studio del comportamento e dello stile di vita delle persone. Nella psicoanalisi, ad esempio, l’aumento dell’autoconsapevolezza è considerata sia uno strumento per il trattamento, che un obiettivo di cura. L’esplorazione dell’attenzione rivolta alle diverse componenti del sé permette alle persone di riconoscere i propri pensieri, le proprie fragilità e le motivazioni più profonde, rendendo più consapevoli di ciò che si pensa nel pubblico e nel privato (Fenigstein et al., 1975).

Alcune persone pensano costantemente a come appaiono agli occhi degli altri, scrutinando il proprio comportamento e rimuginando sui propri pensieri, fino a diventare ossessive (Fenigstein et al., 1975).

Altre tendono a distanziarsi così tanto dalla consapevolezza del sé da non comprendere cosa li spinga a comportarsi in un determinato modo o come vengono considerati dagli altri (Fenigstein et al., 1975). La tendenza costante a dirigere l’attenzione verso aspetti di sé intimi o socialmente condivisi viene definita ‘Self Consciousness’ che, a sua volta, viene distinta in ‘Public Self-Consciousness’ e ‘Private Self-Consciousness’ (Fenigstein et al., 1975). Per ‘Public Self-Consciousness’ si intende la tendenza a dirigere l’attenzione sugli aspetti di sé che riguardano l’esposizione pubblica, quindi le impressioni che arrivano agli occhi degli altri (es: focus su come mi comporto, sulle qualità espressive, sui manierismi, sulle mie particolarità), mentre per ‘Private Self-Consciousness’ si fa riferimento alla focalizzazione sugli aspetti ‘privati’ del sé (es. aspirazioni, valori e sentimenti) (Scheier & Carver,1985).

La focalizzazione su di sé si può considerare una caratteristica centrale del Disturbo Narcisistico di Personalità, in quanto la tendenza principale di chi soffre di questo disturbo di personalità è di dirigere il focus attentivo sulle proprie abilità, nonché su come si appare agli occhi degli altri (Castonguay & Oltmanns,2016, p.379). I criteri categoriali legati al Disturbo Narcisistico di Personalità (APA,2013) risultano essere fortemente incentrati sulle caratteristiche grandiose del disturbo, oscurando componenti psicopatologiche rilevanti per il lavoro clinico (Fossati & Borroni, 2018, p.129). I pazienti narcisisti solitamente decidono di intraprendere un percorso di psicoterapia nel momento in cui emergono degli aspetti di vulnerabilità che si celano dietro a sintomi depressivi, ansiosi, idee svalutanti e talvolta all’ideazione suicidaria (Fossati & Borroni, 2018, p.129). A fronte di queste riflessioni, Pincus (2009) propone un modello multidimensionale del narcisismo patologico che considera le espressioni ‘overt’ (manifeste) e ‘covert’ (nascoste) di due dimensioni principali del narcisismo patologico: la grandiosità e la vulnerabilità. La grandiosità si caratterizza per la presenza di credenze al servizio del sé (self serving) e strategie maladattive di affermazione del sé (self-enhancement), mentre la vulnerabilità può essere tradotta in un’esperienza di rabbia, invidia, aggressione ed impulsività collegabile a sentimenti di inaiutabilità (helplessness), bassa autostima, vergogna, ritiro sociale, senso di vuoto e tendenze suicidarie (Fossati & Borroni, 2018, p.130).

Nel progetto di ricerca proposto, nato nel laboratorio Metacognitivo dell’Università Sigmund Freud di Milano, l’obiettivo è di indagare se esiste un’associazione fra Public Self Consciousness (PSC) e vulnerabilità narcisistica e se la tendenza alla Public Self Consciousness è associabile a determinate credenze metacognitive. Ad oggi esiste un solo studio che indaga l’impatto delle metacognizioni sui disturbi di personalità. I pazienti con una diagnosi di disturbo di personalità hanno riportato punteggi significativi rispetto alla presenza di ruminazione e preoccupazione (worry), così come per i livelli di depressione e di ansia (Spada et al., 2021). Metacognizioni e pensiero negativo ripetitivo possono giocare un ruolo significativo nella gravità del disagio legato allo sviluppo ed al decorso dei disturbi di personalità (Spada et al., 2021). Rispetto al Disturbo Narcisistico di Personalità risulta innovativo comprendere il ruolo che le metacognizioni possono avere rispetto alle due dimensioni proposte da Pincus e colleghi (2009), partendo dall’indagare quanto la dimensione di vulnerabilità possa risultare influenzata dalla tendenza alla Public Self Consciousness.

 

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