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Che cosa è la psiche – Filosofia e neuroscienze (2021) di Franco Fabbro – Recensione

Franco Fabbro intitola il suo libro 'Che cosa è la psiche?' invitando il lettore a cominciare il suo percorso per approdare a delle risposte possibili

Di Laura Prosdocimo

Pubblicato il 03 Mar. 2022

La psiche, intesa come ordine simbolico, presiede a numerosissime funzioni – spiega Franco Fabbro in Che cosa è la psiche? – come l’autocoscienza, il sé, il calcolo, la lettura, la scrittura e il linguaggio.

 

La domanda sulla natura della psiche è antica quanto la stessa umanità. Il termine ‘psiche’ nasce in Grecia, con Omero, che ha indirizzato per sempre il modo in cui l’uomo occidentale ha pensato se stesso. Aristotele, considerato il fondatore della psicologia (Watson, 1963), ha dedicato un intero libro, Dell’anima, allo studio della psiche. Per Aristotele il corpo e la psiche rappresentano un’unica entità, come la cera e l’impronta. La riflessione moderna sulla psiche è iniziata con Cartesio. Riprendendo alcune riflessioni di sant’Agostino, Cartesio edificò le fondamenta della sua filosofia sull’io pensante.

L’analisi delle diverse concezioni della psiche, elaborate da filosofi, psicologi e neuroscienziati, ci ha permesso di ritornare alle origini del pensiero occidentale. Sembra che la metafora migliore per rappresentare la psiche sia ancora quella di un’immagine della consistenza del fumo o delle ombre (con riferimento al significato di psychè nell’Iliade e nell’Odissea).

Secondo il filosofo tedesco Thomas Metzinger, la realtà virtuale rappresenta una delle metafore più promettenti per comprendere la psiche umana. L’attività del cervello viene paragonata a quella di un simulatore totale di volo, cioè a un sistema automodellante in grado di generare, oltre a un modello di aeroplano in volo, anche un’immagine virtuale del pilota (Metzinger, 2009).

Franco Fabbro intitola quest’opera con la domanda Che cosa è la psiche? invitando il lettore a cominciare il suo percorso per approdare a delle risposte possibili. Porre domande e rilanciare questioni è l’esercizio principale della filosofia.

L’autore ritiene che la psiche costituisca il terzo grande ordine simbolico, che ha caratterizzato l’evoluzione umana, dopo il codice genetico e il linguaggio. È presente in tutti gli animali, in differenti gradi di complessità e si trasmette per via ereditaria attraverso il codice genetico da cui dipende, ma non ne è determinato. La psiche intesa come ordine simbolico presiede a numerosissime funzioni, come l’autocoscienza, il sé, il calcolo, la lettura, la scrittura e il linguaggio.

In termini filosofici, intendere la psiche come un codice simbolico significa considerarla il trascendentale di ogni sua attività. Come le catene degli amminoacidi che costituiscono il DNA determinano tutte le sue possibili configurazioni.

L’autore si rivolge ai lettori desiderosi di conoscere e di riflettere, evidenziando la necessità di essere cittadini consapevoli e informati, capaci di intervenire nei processi decisionali vitali che riguardano e riguarderanno l’organizzazione della vita, del lavoro e delle società future, in particolare su argomenti inerenti la robotica, la bioinformatica, le nanotecnologie e in tutti gli ambiti che impattano sulla qualità di vita dell’intera comunità.

La lettura richiede un certo impegno, ma il tema trattato e la molteplicità degli approcci considerati offrono spunti di riflessioni importanti per il lettore, anche il più esigente.

Alcuni argomenti trattati riguardano:

  • la natura della materia dall’iniziale distinzione proposta da Cartesio fino al Modello standard delle particelle elementari, ossia un modello matematico della realtà. Attualmente non sappiamo di che cosa sia fatta la materia e come George Musser ha sostenuto ‘più i fisici si immergono a fondo nella realtà, più la realtà sembra evaporare’ (Musser,2019).
  • La filosofia della scienza a partire dal concetto di conoscenza di Immanuel Kant fino ad arrivare alla prima metà del secolo scorso, alla proposta di utilizzare il criterio della confutabilità di Karl Popper e in ambito psicologico, ad un nuovo approccio di tipo probabilistico basato sul teorema di Bayes.
  • Neurofisiologia e robotica. Lo studio dell’attività elettrica di gruppi di neuroni ha permesso di evidenziare i limiti di alcune idee riguardanti il funzionamento del cervello. L’attività mentale dipende dall’incrocio delle informazioni che provengono dallo stato dinamico interno, che genera un flusso di informazioni (top-down), con le informazioni provenienti dal mondo esterno (bottom-up). Questo tipo di studi influenza in particolare le ricerche sui dispositivi bionici e sulle interfacce cervello-macchina-cervello, sollevando problemi di natura ingegneristica, etica e filosofica. Si sottolinea la necessità di distinguere la ‘ricerca’, che deve essere il più possibile libera, dalle ‘applicazioni’ che devono essere controllate dalle comunità di cittadini, il più possibile informati e consapevoli.
  • Neuroscienze e teorie della mente. La teoria neurobiologica della mente, più completa, è quella proposta da Gerald Edelman (premio Nobel per la medicina nel 1972). Antonio Damasio ha proposto una teoria neurobiologica della mente e della coscienza che si ispira a una filosofia riduzionista, nella quale le configurazioni neurali (mappe neurali) corrispondono alle immagini (mappe mentali). Mentre la teoria del ‘cervello predittivo’ si ispira all’ipotesi che il cervello si comporti come un dispositivo probabilistico di tipo bayesiano.
  • Le immagini della memoria. L’anello di collegamento tra la dimensione fisica e quella psichica è costituito dalle ‘mappe neurali’. Nel cervello degli esseri umani sono state descritte numerose ‘mappe corticali’ (tattili, olfattive, gustative, uditive, visive e motorie). Le mappe cognitive costituiscono l’architettura di base dei ‘modelli mentali’ descritti da Kenneth Craik. Molta parte della cognizione e in particolare ampi settori della memoria si basano sulle mappe neuronali e cognitive. Lo sviluppo di macchine che simulano l’intelligenza umana ha mostrato l’utilità della generazione di stati interni (Imagining Machines) per operare in maniera efficace nel mondo reale.
  • Vedere e riconoscere. La ‘visione’ sembra rappresentare una delle metafore più fertili della conoscenza anche all’interno dei percorsi spirituali. Psicologi e studiosi di antropologia delle religioni, come Carl Gustav Jung e Henry Corbin, hanno sostenuto che l’immaginazione visiva costituisce un sentiero privilegiato verso la trascendenza (Silberer, 1914, Corbin, 1958, Jung,2009). In questo senso, le vie spirituali coincidono con percorsi immaginativi che hanno l’obiettivo di esplorare possibili dimensioni, situate al di là del mondo naturale. Thomas Kuhn ha suggerito che la visione sia una metafora della conoscenza, infatti da una concezione passiva della visione, sostenuta nell’antichità da Democrito e Lucrezio, si è passati alla attuale concezione integrata, nella quale i movimenti oculari esercitano un ruolo fondamentale e studi di Alfred Yarbus hanno mostrato che i movimenti oculari riflettono il pensiero.
  • Il linguaggio e il pensiero. Molto prima della scrittura e dell’aritmetica, il linguaggio ha colonizzato il cervello basandosi sul fenomeno del riciclaggio neuronale. Dagli Homo sapiens e i suoi antenati l’invenzione del linguaggio ha aumentato la capacità di trasmettere conoscenze, pratiche e teoriche (narrazioni), dando origine alla rivoluzione cognitiva.
  • La filosofia della mente. Solitamente le concezioni pluraliste vengono raramente prese in considerazione, sebbene grandi pensatori, come Karl Popper, Hannah Arendt, Raimon Panikkar e Tzvetan Todorov, le abbiano analizzate e sostenute. Franco Fabbro propone di interpretare le varie posizioni filosofiche sulla natura della mente alla luce dello sviluppo del pensiero individuato da Peter Fonagy.
  • Libero arbitrio. Gli studi di Benjamin Libet, seppur interessanti, sembrano rivestire un significato piuttosto limitato per la comprensione del libero arbitrio. La libertà umana consiste nella capacità di immaginare differenti scenari da realizzare nel futuro e nella possibilità di sceglierne alcuni. Un’azione libera presuppone la consapevolezza, poiché a livello cosciente si può decidere di compiere un’azione e, secondo Fabbro, l’osservazione consapevole della mente è una delle manifestazioni più chiare della libertà umana (Fabbro, 2019). La meditazione sati (meditazione di consapevolezza o mindfulness) permette di sviluppare l’autocoscienza, l’osservazione equanime della mente, la gentilezza e la spontaneità.
  • La sfida del dolore. Di fronte a un evento mentale, come il dolore, gli esseri umani tendono a reagire secondo tre modalità: allontanarsi, avvicinarsi o ignorare il contenuto mentale. L’elaborazione di queste modalità di reazione sembra essere, secondo Karen Horney e Keith Oatley, alla base delle emozioni, dei sentimenti e delle strutture di personalità. Una via completamente differente di stare di fronte al dolore si trova negli insegnamenti dal Buddha. Nella sua attività pedagogica, il Buddha ha sostenuto che la natura intrinseca della mente è caratterizzata dal dolore (dukkha), poiché gli individui fin dalla più tenera infanzia hanno imparato a reagire agli eventi mentali attivando, di volta in volta, uno dei tre veleni (avversione, desiderio o ignoranza).
  • Che cosa significa conoscere. In una prospettiva biologica, secondo Edelman gli organismi viventi sono in grado di conoscere non utilizzando la logica, ma attraverso degli specifici ‘sistemi di riconoscimento’. Il primo sistema di riconoscimento è quello dell’evoluzione per selezione naturale. Il sistema immunitario è il secondo sistema di riconoscimento e il terzo sistema di riconoscimento è il sistema nervoso. La posizione filosofica dell’autore è quella del pluralismo critico delle conoscenze (Searle 1997, p. 175). In questa prospettiva, la riflessione filosofica, le esperienze fenomeniche e le teorie scientifiche devono essere considerate come ambiti interconnessi, anche se autonomi e indipendenti (Velmans, 2009, p. 173 e p. 228).
  • Tempo e apprendimento. Gli esseri umani vivono in una realtà caratterizzata a livello fisico e psicologico dal continuo mutamento. Lo sviluppo storico e culturale ha permesso agli esseri umani di inventare il linguaggio e sviluppare una concezione esistenziale del tempo (Fabbro, 2018). Numerosi antropologi, linguisti e neuroscienziati si sono interrogati sulle ragioni che hanno reso possibile la rivoluzione cognitiva e la successiva espansione di Homo sapiens in tutti i continenti. Ian Tattersall, Noam Chomsky, Philip Lieberman e Michael Corballis ritengono che questi avanzamenti cognitivi e comportamentali siano collegati alla comparsa del linguaggio articolato, avvenuta circa 80.000 anni fa (Corballis 2002, p. 188; Tattersall, 2012, p. 238; Lieberman, 2013, pp. 176-177; Chomsky, 2016 p. 51).

L’opera è organizzata in due parti. Nella prima, che riguarda i Fondamenti della filosofia e delle neuroscienze, vengono presi in esame alcune principi di base riguardanti la filosofia della scienza, la natura della materia, lo sviluppo storico e filosofico dei principali concetti della psicologia, oltre alle più recenti teorie neurobiologiche che riguardano la natura della mente.

Nella seconda parte, intitolata Meditazioni di filosofia e neuroscienze, vengono presentate e discusse le conoscenze e le riflessioni sull’origine della mente, della memoria e della coscienza, e i rapporti che collegano la visione e l’immaginazione alla conoscenza. Nei successivi capitoli vengono trattati in maniera critica i problemi che si riferiscono al riconoscimento degli oggetti, al senso del tempo e alla questione del libero arbitrio. Gli ultimi capitoli sono dedicati alle caratteristiche distintive del linguaggio, della coscienza e alle teorie filosofiche che riguardano la natura della mente.

Infine vengono esaminati il metodo di ricerca basato sulla scomposizione, la distinzione tra la dimensione interiore e quella esteriore, la gerarchia degli ordini simbolici, e il rapporto tra ricerca scientifica e riflessione filosofica.

Franco Fabbro con questo testo esprime tutta la sua passione per l’integrazione della conoscenza e dell’esperienza umana e offre un grande contributo alla diffusione del sapere a favore di una cittadinanza consapevole, memore che ‘l’autentica conoscenza rende le persone sapienti più umili, poiché, ad esse, l’orizzonte dell’ignoto appare con maggiore chiarezza’.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Chomsky N. (2016). Il mistero del linguaggio. Nuove prospettive, trad. it di M. Greco, Feltrinelli, Milano, 2018.
  • Corballis M. (2002). Dalla mano alla bocca. Le origini del linguaggio, trad. it. di Salvatore Romano, Cortina, Milano, 2008.
  • Corbin H. (1958). L’immaginazione creatrice. Le radici del sufismo, trad. it. di Leonardo Capezzone, Laterza, Roma, 2005.
  • Fabbro F. (2018). Identità culturale e violenza. Neuropsicologia delle lingue e delle religioni, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Fabbro F. (2019). La meditazione di consapevolezza. Neuroscienze, filosofia, spiritualità, Il Mulino, Bologna.
  • Feynman, R.P. (2009). The meaning of it all: Thoughts of a citizen-scientist, New York, Basic Books. Trad. it., Il senso delle cose, Milano, Adelphi, 1999.
  • Heath C. & Heath D., (2013). Decisive: How to make better choices in life and work, New York, Crown Business.
  • Jung C. (2009). Il libro rosso. Liber novus, trad. it. di A. M. Massimello e G. Schiavoni, Bollati Boringhieri, Torino, 2010.
  • Kahneman D., (2011). Thinking, fast and slow, New York, Farrar, Straus and Giroux [Kindle]. Trad. it., Pensieri lenti e veloci, Milano, Mondadori, 2012.
  • Kant, I. (1781). Critica della ragion pura, trad. it. di Giorgio Colli, Adelphi, Milano, 1976.
  • Lieberman P. (2013). La specie imprevedibile. Ciò che rende unici gli esseri umani, trad. it. di Mirza Mehmedovic, Carocci, Roma, 2016.
  • Metzinger, T. (2009). Il tunnel dell’io. Scienza della mente e mito del soggetto, trad. it. di Matteo Baccarini, Cortina, Milano, 2010.
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  • Watson, R. (1963). The Great Psychologists from Aristotle to Freud, Lippincott, Philadelpia.
  • Velmans, M. (2009). Understanding Consciousness, Routledge, London.
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