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Che cos’è la psiche (2021) di Franco Fabbro – Recensione del libro

'Che cos’è la psiche' è un testo ricco di contenuti sulla natura della mente e il suo funzionamento con contributi scientifici, filosofici e spiriturali

Di Valentina Nocito

Pubblicato il 22 Feb. 2022

La scienza, spiega Franco Fabbro nel volume Che cos’è la psiche, non deve diventare ingabbiante e riduttivo strumento di conoscenza della complessità dell’essere umano e della sua mente, ma deve rimanere uno strumento a disposizione dell’uomo.

 

Che cos’è la psiche, un testo ricco di contenuti ed approfondimenti circa la natura della mente umana e del suo funzionamento, del suo essere al mondo e nel mondo, che spazia da contributi scientifici a filosofici, religiosi e spirituali, scritto magistralmente da Franco Fabbro, medico, accademico, neurologo, Professore all’Università di Udine e autore di numerose pubblicazioni scientifiche e libri.

Il testo, corposo nel suo insieme, viene suddiviso in due parti: filosofia e neuroscienze la prima e la meditazione di filosofia e neuroscienze la seconda.

L’autore parte da un excursus storico dei contributi dalla scienza, con relative citazioni ed approfondimenti di grandi personalità come Galileo Galilei, con il suo pensiero matematico, la sua attenzione agli oggetti di osservazione e non alla relazione conoscitiva, con una relativa visione separatista tra realtà soggettiva e realtà oggettiva; poi Cartesio che, con la sua immagine geometrico-matematica del mondo, cercando l’assoluta certezza delle cose, si accorse che l’unica è l’attività di dubitare, ovvero pensare (dato che penso dunque esisto); ed ancora Locke, Newton e tante altre grandi personalità che, nel nome della scienza esatta, si proponevano di isolare piccoli pezzi di realtà per poterli studiare. Lo stesso atteggiamento lo si poté ritrovare anche nel mondo della filosofia.

In tal senso il testo segue con attenti e precisi approfondimenti.

Ma ciò che l’autore sembra evidenziare è come la scienza non deve diventare ingabbiante e riduttivo strumento di conoscenza della complessità dell’essere umano e della sua mente, ma deve rimanere uno strumento a disposizione dell’uomo. Nel momento in cui conosciamo o facciamo esperienza di un oggetto, infatti, costruiamo mentalmente l’oggetto della nostra conoscenza e tale costruzione è influenzata a sua volta da variabili non soltanto individuali, ma anche e soprattutto socioculturali.

Dal quarto capitolo si comincia a trattare la psiche all’interno della filosofia, anche in questo caso citando grandi personalità ed i loro contributi.

Socrate, Platone, Aristotele, Descartes, Kant, Fichte, Hegel, James, Brentano, Husserl per citarne alcuni, per poi entrare più nel vivo della psicologia, riprendendo i contributi della Gestalt, del Comportamentismo, della Cibernetica, della scienza della comunicazione e delle scienze cognitive.

Dal quinto capitolo si passa ai contributi delle neuroscienze, e saranno tanti gli argomenti che verranno approfonditi. Vediamone alcuni: la neuroanatomia, struttura del cervello e delle cellule nervose, la neuropsicologia clinica, la sindrome dell’arto fantasma, il fenomeno della visione cieca, l’esperienza di uscita dal corpo (OBE), il sonno e la veglia e la coscienza nello stato vegetativo. I capitoli continuano con i contributi della robotica e gli studi che nel frattempo hanno cercato di capire sempre di più come funziona la nostra mente, ma sempre di più se ne evidenziano anche i limiti e pertanto la necessità di superare il dualismo mente e corpo, soggettivo e oggettivo e recuperare la complessità senza temerne uno ‘smarrimento conoscitivo’, ma aprendoci alla conoscenza.

Dalla seconda parte del libro intitolata Meditazione, vengono approfonditi l’origine della vita, della mente e la differenza tra organismi viventi dalla materia non vivente. Un exscursus, anche in questo caso, di come la natura stessa dell’uomo e della mente nasca, si modifichi, si adatti ed interagisca continuamente con l’ambiente, un ambiente ed una realtà di cui fa esperienza, che conosce e percepisce e ne costruisce un senso. Si continua poi ad approfondire come si intrecciano la psiche e il mondo (pp.273), come la mente agisca sul mondo (pp.275), mappe e funzioni della memoria, varie funzioni e mappe cognitive.

Si parlerà anche del linguaggio, del pensiero e della creatività.

Dal capitolo 14 le riflessioni continuano nel campo della filosofia, della scienza, della psicologia e della religione, nel tentativo di provare ancora a rispondere al grande interrogativo che accompagna la stesura di questo libro ossia ‘di che cosa è fatta la psiche?’

Verrà fatto riferimento alla pratica meditativa ed ai contributi del Budda, a come questa possa contribuire al benessere dell’uomo grazie all’apertura al dolore e come la nostra mente conservi in sé un grosso potere così nella sofferenza, così come nel lenire il dolore (si pensi ad esempio all’effetto placebo).

Dunque, nonostante i passi avanti ed i contributi preziosi della scienza, gran parte dei fenomeni della natura dell’uomo rimangono a tutt’oggi misteriosi, ma questo sembrerebbe per l’autore non un limite, ma una risorsa.

Un testo molto ricco, interessante, che ritengo assuma le connotazioni di un testo accademico, che possa essere utile nel bagaglio di conoscenze essenziali di chi si affaccia nel campo della psicologia e di chi di tale ambito ne fa la sua professione.

 

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SCRITTO DA
Valentina Nocito
Valentina Nocito

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Fabbro, F. (2021). Che cos’è la psiche. Astrolabio Ubaldini.

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