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Il concetto di bisogno nella ricerca in psicologia. Prima parte: dalla sete ai bisogni umani fondamentali

Nell'uomo la sete è uno bisogni fondamentali che mirano all'autoconservazione, ma l'essere umano non è solo biologia e sopravvivenza

Di Giammaria Trimarco

Pubblicato il 14 Mar. 2022

Bisogno… un termine problematico, di grande interesse per molte discipline scientifiche, sociali e non sociali.

Ndr – Il presente articolo è il primo di una serie di contributi sull’argomento che verranno pubblicati nelle prossime settimane

 

Il significato della parola ‘bisogno’ nella vita quotidiana

Sentire il bisogno di avere qualcosa, di fare qualcosa, di sentire qualcosa. Soddisfare un proprio bisogno. Sentire il bisogno di dire la propria, di esprimersi. Per le menti più filosofiche: il bisogno di vivere.

Queste e altre espressioni si presentano nel nostro quotidiano continuamente. Tutti diamo per scontato il significato di ‘aver bisogno di’, ma temo pochi siano in grado di definire chiaramente cosa voglia dire per noi un’espressione del genere. Come anche credo sia difficile trovare un significato di essa che valga per tutti.

Per trovare un primo punto di condivisione può aiutarci una fonte autorevole come l’Enciclopedia Treccani (cfr. Treccani Online). Qui il termine ‘bisogno’ denota in generale uno ‘stato o l’espressione della mancanza di qualche cosa’. Ma non può bastarci questa definizione, manca il termine referenziale: che cosa ‘manca’? E poi, non è vero che il significato di questa parola può avere accezioni molto più specifiche e, soprattutto, relative alla particolare angolatura della disciplina che la esamina? Ad esempio, in economia un bisogno è sempre in relazione alla quantità (limitata) dei beni economici in circolazione in grado di soddisfarlo (Palmerio, 2015). In sociologia e antropologia, un bisogno è qualcosa di legato alla particolare istituzione che ne permette o ne agevola il soddisfacimento (Malinowski, 1944). In biologia, la parola possiede un’accezione relativa ai ‘mattoni della vita’: stato di deprivazione di nutrienti, molecole, energia e simili (cfr. Sadava, Hillis, Heller, & Hacker, 2019).

Bisogno‘… un termine problematico, di grande interesse per molte discipline scientifiche, sociali e non sociali. Tutte, indistintamente, in un modo o nell’altro considerano il bisogno come ciò che muove la persona verso il soddisfacimento del bisogno stesso, in virtù di una sua posizione privilegiata nel mondo fenomenico dell’individuo.

Dalla sete ai bisogni umani fondamentali

È una splendida, calda giornata estiva e ho sete: sento il bisogno di bere qualcosa. Circostanza ben nota a chiunque, dove entrano in gioco processi e strutture che fanno di noi ciò che siamo come organismo, individui singoli e partecipanti alla società.

Dal punto di vista biologico, l’organismo, con lo stimolo della sete, segnala la presenza di un’eccessiva concentrazione di sali (sete osmotica) o di un basso volume di liquidi a livello extracellulare (sete ipovolemica). Possiamo anche stringere il campo e scendere fino a considerare le interazioni a livello molecolare (sistema renina-angiotensina), come anche salire ed allargarlo, considerando sistemi (ad esempio il sistema nervoso ed endocrino) organi (ad esempio i reni) e apparati (ad esempio l’apparato urinario e quello digerente), coinvolti nella regolazione omeostatica del bilancio idrico corporeo (Breedlove, Rosenzweig & Watson, 2007).

Dal punto di vista psicologico, la sete può essere considerata come la rappresentazione di uno scopo (bere liquidi), che ci muove (comportamento) verso l’obiettivo di procurarci da bere, considerato in quel momento come prioritario rispetto a molti altri (anche se non tutti, a seconda delle circostanze). La sete ha quindi un ruolo motivazionale: attiva pensieri (voglio bere), comportamenti (cerco da bere), sentimenti consci (urgenza di bere) in linea con la soddisfazione del bisogno (scopo).

A livello di comportamento sociale, infine, tenteremo di procurarci da bere in modi si presume socialmente accettabili: andremo in un bar e chiederemo un bicchier d’acqua, o ne compreremo una bottiglietta; ci accosteremo ad una fontanella; se incapaci di muoverci chiederemo aiuto a qualcuno etc.

Nonostante le conseguenze a livello sociale e individuale, il valore della sete è, prima di tutto, di essere funzionale alla sopravvivenza dell’organismo per mezzo dell’attivazione di altri processi connotati da una certa urgenza, a diversi livelli: se si può sopravvivere anche qualche settimana senza mangiare, non così senza bere. E ciò non vale solo per l’uomo: mantenere il bilancio idrico e di sali è uno scopo rilevante per tutti gli organismi. E l’individuo si attiva appena possibile per rispondere a queste esigenze.

Nell’uomo essa è, quindi, una delle espressioni di una classe più ampia di bisogni miranti all’autoconservazione che, secondo la celeberrima rappresentazione dei bisogni di base dell’uomo secondo Maslow (1943), possono essere compresi sotto l’etichetta di ‘bisogni fisiologici’. Ma l’essere umano non è solo biologia e sopravvivenza, il discorso può essere espanso argomentando a favore dell’esistenza di una struttura di bisogni di base, nella quale (secondo Maslow) il soddisfacimento dei bisogni ai livelli inferiori è il prerequisito per il soddisfacimento di quelli ai livelli superiori (per l’autore, in ordine: bisogni fisiologici, di sicurezza, di appartenenza, di stima di sé, di attualizzazione di sé). La logica di fondo è che la natura umana abbia una sua specificità espressa dai bisogni che tutte le persone presentano, e che essa vada oltre la mera ricerca dell’autoconservazione.

Indipendentemente dalle critiche rivolte a queste idee, la questione dei bisogni fondamentali dell’uomo è stata oggetto di interesse sistematico di molte discipline, tra le quali l’antropologia, la filosofia, l’economia e la psicologia. Ciò permette di riflettere sul fatto che, in ultima istanza, la questione di quali siano i bisogni fondamentali dell’uomo sia anche una questione di cosa lo distingua dalle altre specie animali. Le differenze sono solo di costituzione fisica o anche psicologica? Sono solo quantitative o anche qualitative? Quali sono le cose basilari che gli individui universalmente vogliono? Queste domande coprono forse la totalità dell’esperienza quotidiana dei singoli individui, dei gruppi e della società tutta.

Nel prossimo contributo si porrà l’accento sulla natura dei bisogni, si presenteranno alcune delle diverse teorizzazioni dei bisogni umani fondamentali che la ricerca in psicologia ha cercato di validare nel corso del tempo e si fornirà una chiave concettuale con la quale metterle a confronto.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Breedlove, M. S., Rosenzweig, M. R., Watson, N. V. (editors). (2007). Biological psychology: an introduction to behavioral, cognitive and clinical neuroscience. MA: Sinauer Acssociates.
  • Malinowski, B. (1944). A Scientific Theory of Culture, and Other Essays. University of North Carolina Press.
  • Palmerio, G., Frau, A. (2015). Elementi di Microeconomia. Bari: Cacucci.
  • Sadava, D.E., Hillis, D.M., Heller, H.C, Hacker, S.D. (2019). Elementi di biologia e genetica. Milano: Zanichelli.
Sitografia
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