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L’inquietudine adolescenziale nell’era Covid-19

Gli adolescenti attraverso i loro comportamenti stanno comunicando con forza il loro malessere, il senso di impotenza nei confronti di un futuro incerto

Di Lucia Filetti

Pubblicato il 15 Mar. 2022

Aggiornato il 18 Mar. 2022 11:14

Il Covid ha privato gli adolescenti di esperienze fondamentali per la crescita proprio in un momento del ciclo di vita in cui è pressante la spinta verso l’autonomia ed il bisogno di appartenenza, confronto e rispecchiamento con l’Altro.

 

L’adolescenza è una fase del ciclo di vita delicata, complessa ed affascinante che, in quanto tale, merita un’attenzione specifica, si tratta di un’epoca della vita umana caratterizzata da incertezza e instabilità psichica, corporea e relazionale (Lancini M, L. Cirillo, T. Scodeggio, T. Zanella, 2020). La pandemia, il lockdown, la didattica a distanza, hanno stravolto la quotidianità di ciascuno creando in molti adolescenti un vero e proprio blocco nel percorso di realizzazione dei compiti evolutivi. Come dichiarato da Claudio Mencacci nel corso di un’intervista rilasciata il 27 gennaio 2022 a Il Sole 24 ore:

Con la pandemia un’allarmante percentuale di giovanissimi sta manifestando i segni di un disagio mentale. I tassi di depressione e ansia che si registrano sono direttamente correlati alle restrizioni: si impennano cioè quando viene impedita la socialità, quando si deve tornare alla didattica a distanza, quando non si possono coltivare le relazioni con i coetanei che in adolescenza sono indispensabili.

Il contesto scolastico in adolescenza

Se pensiamo alla scuola non solo come luogo di trasmissione di informazioni ma come vero e proprio ‘contenitore’ emotivo e sociale, luogo di crescita e di confronto, ponte tra famiglia e società, comprendiamo come i ragazzi siano stati privati per lungo tempo di esperienze fondamentali per la crescita proprio in un momento del ciclo di vita in cui è pressante la spinta verso l’autonomia ed il bisogno di appartenenza, confronto e rispecchiamento con l’Altro; durante la DAD i ragazzi si sono trovati chiusi in casa, confinati nelle loro camere, a tu per tu con le loro paure ed angosce, costretti a relazionarsi col mondo attraverso uno schermo.

Le ricerche condotte nel corso dell’ultimo anno sullo stato di salute mentale di bambini ed adolescenti mettono in mostra uno stato di emergenza sul quale non è possibile pensare di continuare a chiudere gli occhi, si rende necessaria piuttosto una immediata presa di consapevolezza da parte di tutta la società. I ragazzi attraverso i loro comportamenti (pensiamo al notevole aumento dei casi di suicidio, autolesionismo, disturbi alimentari, ansia, depressione) stanno comunicando con forza il loro malessere, il loro smarrimento, la loro solitudine, il senso di impotenza nei confronti di un futuro incerto, vissuto come privo di progettualità e mete da raggiungere. Si tratta di ragazzi che sentono di star male ma che non riescono a dare un nome alle sensazioni che provano, falliscono nel tentativo di comprendere gli intensi vissuti emotivi da cui si sentono sopraffatti, motivo per cui, probabilmente, ad oggi assistiamo ad un notevole aumento dei comportamenti aggressivi: le emozioni non comprese vengono agite, il sintomo segnala il disagio, comunica il dolore e la sofferenza individuale. Spesso il sintomo rappresenta anche una prima forma di cura messa in atto per mitigare un dolore vissuto come insopportabile (Lancini M, L. Cirillo, T. Scodeggio, T. Zanella, 2020). Molti ragazzi manifestano difficoltà che in poco tempo riescono a superare, ma tanti altri stanno mostrando di non avere le risorse interne per riuscire a fronteggiare situazioni di crisi. La pandemia ha indebolito psicologicamente molti adolescenti slatentizzando fragilità mentali che fino ad oggi non si erano mai manifestate o andando ad aggravare problemi preesistenti.

È necessario che questi temi vengano portati sempre più in primo piano e sottoposti all’attenzione di tutti affinché, con urgenza, vengano messi in atto interventi efficaci e concreti che vedano tutte le istituzioni impegnate in una presa in carico globale degli adolescenti, appare chiaro quanto la salute mentale abbia un ruolo prioritario e non più accessorio rispetto alla salute fisica.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Lancini M, L. Cirillo, T. Scodeggio, T. Zanella (2020), L’adolescente. Psicopatologia e psicoterapia evolutiva. Raffaello Cortina Editor.
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