
All’interno delle regioni cerebrali che costituiscono il sistema limbico, una funzione di vitale importanza è rivestita dall’amigdala.
Il nostro cervello è suddiviso anatomicamente in tre parti diverse – prosencefalo (o cervello anteriore), mesencefalo (o cervello medio) e romboencefalo (o cervello posteriore) – che originano a partire dalle prime settimane dello sviluppo cerebrale, più precisamente intorno al ventottesimo giorno dopo il concepimento. Il proencefalo a sua volta si suddivide in telencefalo, che comprende gli emisferi cerebrali, e diencefalo, che comprende principalmente il talamo e, alla base del cervello, l’ipotalamo.
Gli emisferi cerebrali sono due: quello destro, intuitivo, creativo ed immaginativo, deputato all’interpretazione emotiva e alla sintesi delle informazioni, e quello sinistro, logico, pratico e analitico, deputato all’analisi delle informazioni e specializzato nei processi linguistici. I suddetti emisferi, coperti dalla corteccia cerebrale, contengono due strutture fondamentali, cioè i gangli della base, un raggruppamento di nuclei sottocorticali coinvolti nel controllo del movimento che operano in sintonia con il sistema cortico spinale, e il sistema limbico.
Il sistema limbico
Il sistema limbico è una struttura primitiva, che scambia informazioni con diverse aree cerebrali e che per lungo tempo è stata oggetto di studio della psicobiologia e della psicologia fisiologica: il neuroanatomista Papez, nel 1937, ipotizzò per primo l’esistenza di un circuito di aree neurali interconnesse tra di loro, in cui collocò la radice biologica e fisiologica delle emozioni; tale circuito, detto “Circuito di Papez”, comprenderebbe le vie del cervello che congiungono la corteccia cingolata, l’ippocampo, il talamo e l’ipotalamo. Il sistema limbico così come lo conosciamo oggi venne concettualizzato dal fisiologo MacLean qualche anno dopo, nel 1949: MacLean vi incluse altre strutture e coniò come terminologia identificativa sistema limbico. Il sistema limbico consiste in un complesso di strutture cerebrali, che comprende strutture corticali (il giro del cingolo, il giro ippocampale e la parte ventro-mediale della corteccia temporale) e strutture sottocorticali (i nuclei talamici anteriori, la corteccia limbica, l’amidgala, l’ippocampo, il talamo, l’ipotalamo, il fornice – un fascio di fibre nervose interconnesse tra di loro -, il bulbo olfattivo, il setto e parte dei gangli della base).
Messaggio pubblicitario Esso si configura dal punto di vista funzionale come un sistema omeostatico, pulsionale, vegetativo ed affettivo, che assolve a funzioni paragonabili ad aree sensoriali primarie ed associative: è implicato nell’integrazione dell’olfatto, nei processi di apprendimento e memorizzazione, nella presa di decisione, nell’elaborazione delle emozioni e delle risposte vegetative che le accompagnano, organizza le risposte comportamentali indispensabili per la sopravvivenza dell’individuo e influenza percezioni, comportamenti e attività cognitive sulla base dello stato emotivo ed affettivo. Sicuramente, all’interno delle regioni cerebrali che costituiscono il sistema limbico, una funzione di vitale importanza è rivestita dall’amigdala, una struttura a forma di mandorla localizzata nel lobo temporale, vicino al ventricolo laterale, composta da tre nuclei (basale, centrale e laterale), che memorizza ed elabora l’esperienza emotiva e i processi decisionali.
Sistema limbico e amigdala
L’amigdala è la sede dei ricordi emotivi, il centro di controllo del comportamento inconscio e istintivo e di identificazione del pericolo, valuta l’intensità emotiva delle situazioni e conserva sensazioni correlate a ricordi, traumi infantili, momenti di sofferenza vissuti, angosce e fobie. Grazie alla connessione con il lobo frontale, gestisce le nostre emozioni, modula sensibilità affettive ed interpreta situazioni sociali complesse nel contesto di scelte che inducono diverse emozioni; grazie alla connessione con l’ipotalamo, impregna di colore emotivo i processi basilari associandoli a risposte fisiologiche e vegetative. L’amigdala è la prima struttura cerebrale che si attiva quando insorge un’emozione complessa come la paura e ci aiuta a riconoscere le potenziali minacce alla sopravvivenza fisica e psicologica: quando intercetta uno stimolo potenzialmente pericoloso, attiva il ramo simpatico del sistema nervoso autonomo che, tramite l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, provoca a sua volta la secrezione di catecolamine e di cortisolo, rispondenti alla situazione d’allarme. Si aziona di fronte a stimoli ambientali e a stimoli interni come pensieri e preoccupazioni ed interpretando eventi stressanti fa emergere disturbi psicologici come ansia, stress e attacchi di panico correlati a stimoli che fungono da innesco emotivo. Pare che l’amigdala degli uomini abbia dimensioni morfologiche maggiori rispetto a quella delle donne, cosa che spiega il fatto che negli uomini si riscontri una maggiore predisposizione all’aggressività.
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Bibliografia
- Carlson N.R., Fisiologia del Comportamento, Piccin, Padova, 2014