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Il fenomeno degli “sugar daddies”

Il fenomeno degli sugar daddies divide l'opinione pubblica sul ruolo delle donne coinvolte, tuttavia si trascura spesso il ruolo dell'uomo e della società

Di Dominique De Filippis

Pubblicato il 05 Nov. 2021

Con il termine “sugar daddies” ci si riferisce agli uomini che scambiano denaro o regali in cambio di favori sessuali con ragazze significativamente più giovani di loro. Tale scambio può avvenire all’interno di una relazione stabile o in rapporti più occasionali. 

 

Il fenomeno degli sugar daddies: come è percepito il ruolo della donna

All’interno della letteratura si rinvengono due percezioni contrastanti delle giovani donne che iniziano a frequentare uomini più grandi in cambio di denaro o regali (Zwane, 2016): il minimo comune denominatore di entrambe le percezioni, però, riguarda lo squilibrio di status che caratterizza tali interazioni (Stoebenau et al., 2016). In media, gli uomini che scambiano denaro in cambio di favori sessuali, sono in una posizione economica privilegiata rispetto alle ragazze con cui intrattengono tale relazione (Bandali, 2011). Una percezione vede le ragazze come vittime all’interno dell’interazione con uomini più grandi (Shefer & Strebel, 2012). Di contro, la percezione alternativa vede le donne come parti attive, che influenzano consapevolmente questi rapporti e negoziano i termini e le condizioni a loro vantaggio (Luke & Kurz, 2002).

Studi precedenti suggeriscono che la posizione delle giovani donne sia in realtà una combinazione di queste due posizioni contrastanti (Luke & Kurz, 2002). La decisione di iniziare una relazione del genere può essere dovuta a varie ragioni, che differiscono a seconda del contesto. Il denaro è considerato la motivazione principale, tuttavia, può assumere significati diversi a seconda della natura specifica del bisogno di ottenere denaro o di ottenere altri benefici (Kaufman & Stavrou, 2004). Alcune giovani ragazze possono essere spinte dalla necessità di soddisfare i loro bisogni personali o di sostenere le loro famiglie (Smith, 2002). Altre donne possono richiedere denaro per oggetti che non sono essenziali, ma che permettono loro di vivere secondo lo stile di vita desiderato (Hunter, 2002).

A lato di queste considerazioni, le ragazze potrebbero preferire le relazioni con uomini più grandi, per via della loro esperienza o per mera curiosità (Luke & Kurz, 2002). Difatti, uscire con un uomo più grande è considerato, da alcune adolescenti, un passo importante all’interno del processo di crescita (Kaufman & Stavrou, 2004).

Le norme sociali e i limiti degli interventi

In questo fenomeno, le norme sociali giocano un ruolo importante: la società tende a lodare gli uomini che possiedono più partner sessuali (Shefer & Strebel, 2012) o, ancora, è più diffusa e accettata l’idea che l’uomo debba provvedere a una donna. Ciò porterebbe molte ragazze ad aspettarsi un sostegno finanziario dagli uomini che frequentano, i quali, a loro volta, accettano di adempiere a questo ruolo.

I diversi interventi che mirano a ridurre la frequenza dei rapporti intergenerazionali, però, fomentano proprio tali valori patriarcali, in quanto mirano a modificare il comportamento delle ragazze, portandole ad astenersi dalle relazioni con uomini più grandi (Harling et al., 2014). L’obiettivo di fondo è dunque quello di creare un tabù che mostri alle ragazze come il loro comportamento non sia socialmente accettabile (Harling et al., 2014). Ciò che manca, nella maggior parte degli interventi, è la messa in discussione dei valori di fondo che portano entrambi i partner a cercare una relazione di questo tipo (Shefer & Strebel, 2012) e l’analisi delle motivazioni che spingono ciascuno dei due partner ad avere tale relazione.

Una prospettiva più ampia: il fenomeno degli sugar daddies visto dalle ragazze

Lo scopo di un recente studio è stato quello di gettare nuova luce sul fenomeno degli Sugar Daddies e per questo promuovere una prospettiva più complessa del problema sociale. Sono state intervistate 32 ragazze frequentanti due scuole superiori in Sudafrica, luogo dove recentemente vi è stata una crescente preoccupazione pubblica rispetto al fenomeno degli “sugar daddies”.

Sono stati così raccolti sia dati qualitativi, attraverso le interviste, che dati di natura pù quantitativa, attraverso strumenti psicometrici indaganti la salute mentale delle ragazze. Attraverso le interviste è stata analizzata la percezione delle ragazze sul fenomeno degli sugar daddies, attraverso racconti personali o racconti di esperienze occorse ad altre ragazze, e le ragioni che potrebbero spingere le più giovani a iniziare la relazione con un uomo più grande.

Le analisi quantitative avevano invece lo scopo di misurare le difficoltà delle ragazze che hanno un impatto sulla loro salute mentale. Questo ha permesso di comprendere meglio il contesto di violenza strutturale in cui queste ragazze vivono. L’analisi dei dati quantitativi ha evidenziato come più della metà delle partecipanti intervistate spesso sperimentano sintomi depressivi, di differente intensità. Inoltre, una partecipante su cinque ha soddisfatto i criteri per il Disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Le difficoltà emerse includono l’alto tasso di gravidanza adolescenziale, la paura di gravidanze indesiderate, le difficoltà accademiche e le esperienze di violenza multipla. Le partecipanti infatti riferiscono di aver vissuto esperienze di violenza emotiva, come bullismo; violenza fisica a scuola e a casa; molestie sessuali, soprattutto dai ragazzi più grandi, e abusi sessuali a scuola e a casa. Questi elementi forniscono un quadro più ampio del contesto nel quale il fenomeno degli Sugar Daddies si palesa.

Cosa ci dicono i dati: il ruolo del contesto sociale

Dall’analisi delle interviste emerge come, secondo le più giovani, in linea con quanto rinvenuto in letteratura (Zwane, 2016), il ruolo delle ragazze nelle relazioni con gli uomini più anziani non può essere ridotto né a quello di una vittima completamente vulnerabile, né a quello di donna che ha il pieno controllo sulla relazione. In generale infatti, secondo una delle idee più diffuse, la decisione di iniziare una relazione con uomini più anziani fa parte di un processo di sviluppo sessuale delle ragazze, in cui le relazioni con gli uomini più anziani sono il passo successivo all’aver frequentato i ragazzi. Di contro, è diffusa anche l’idea che il comportamento e le aspettative dei coetanei, così come la paura del giudizio sociale, sono vissuti dalle ragazze come i principali fattori che le spingono a intrattenere relazioni con uomini più anziani. Raggiungere uno status sociale più elevato le farebbe sentire speciali, dunque non più bisognose dell’approvazione dei pari.

Le ragazze intervistate tuttavia riconoscono l’eterogeneità delle interazioni, sostenendo che il fenomeno degli sugar daddies potrebbe non essere spiegato da un’unica semplice narrazione. Ciò che dovrebbe essere importante considerare è la vulnerabilità delle ragazze all’interno di uno specifico contesto che modella la loro vita quotidiana e la loro posizione sociale. La situazione delle ragazze in comunità svantaggiate, quale quella sudafricana, porta a sperimentare disuguaglianza, povertà, disoccupazione e alti livelli di disparità di genere.

Anche l’assenza di una precisa idea da parte delle ragazze sul ruolo della donna nel fenomeno, le loro diverse opinioni e i comportamenti in relazione allo stesso, riflettono il modo in cui le giovani donne si muovono incerte nel trovare la loro posizione all’interno di strutture sociali spesso caratterizzate da ineguaglianze e gap di genere.

Il fenomeno degli sugar daddies fa parte delle esperienze quotidiane di violenza strutturale vissute dalle ragazze (Galtung, 1969) e della disuguaglianza di genere, e può essere considerato come il sintomo di una più ampia struttura sociale e delle norme che la caratterizzano. I partecipanti a questo studio infatti vivono in una comunità sistematicamente svantaggiata e credono che i rapporti sessuali con uomini più anziani possano essere una via d’uscita dai fattori di stress socio-economici che sperimentano (Luke & Kurz, 2002; Shefer & Strebel, 2012).

Concludendo, i risultati preliminari ottenuti in questo studio aprono la strada ad ulteriori approfondimenti, affinché si possa mettere un punto a tale fenomeno e possano essere strutturati interventi che, prendendo in esame aspetti psicologici, sociali e culturali, mirino a migliorare la salute mentale, nonché la qualità di vita delle giovani donne.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bandali, S. (2011). Exchange of sex for resources: HIV risk and gender norms in Cabo Delgado, Mozambique. Culture, Health & Sexuality, 13, 575–588.
  • Harling, G., Newell, M., Tanser, F., Kawachi, I., Subramanian, S. V., & Bärnighausen, T. (2014). Do age‐disparate relationships drive HIV incidence in young women? Evidence from a population cohort in rural KwaZulu‐ Natal, South Africa. Journal of Acquired Immune Deficiency Syndromes, 66(4), 443–451. https://doi.org/10.1097/QAI.0000000000000198
  • Hoss, J., & Blokland, L. M. E. (2018). Sugar daddies and blessers: A contextual study of transactional sexual interactions among young girls and older men. Journal of Community & Applied Social Psychology, 28(5), 306-317.
  • Hunter, M. (2002). The materiality of everyday sex: Thinking beyond ‘prostitution’. African Studies, 61(1), 99–120.https://doi.org/10.1080/00020180220140091
  • Kaufman, C. E., & Stavrou, S. E. (2004). ‘Bus fare please’: The economics of sex and gifts among young people in urban South Africa. Culture, Health & Sexuality, 6(5), 377–391. https://doi.org/10.1080/13691050410001680492
  • Luke, M., & Kurz, K. M. (2002). Cross‐generational and transactional sexual relations in sub‐Saharan Africa: Prevalence of behavior and implications for negotiating safer sexual practices. Washington, D.C.: International Center for Research on Women, Population Services International.
  • Shefer, T., & Strebel, A. (2012). Deconstructing the ‘sugar daddy’: A critical review of the constructions of men in intergen- erational sexual relationships in South Africa. Agenda, 26(4), 57–63. https://doi.org/10.1080/10130950.2012.760837
  • Smith, M. K. (2002). Gender, poverty, and intergenerational vulnerability to HIV/AIDS. Gender and Development, 10(3), 63–70. https://doi.org/10.1080/13552070215914
  • Stoebenau, K., Heise, L., Wamoyi, J., & Bobrova, N. (2016). Revisiting the understanding of “transactional sex” in sub‐Saharan Africa: A review and synthesis of the literature. Social Science & Medicine, 168, 186–197. https://doi.org/10.1016/j. socscimed.2016.09.023
  • Zwane, J. (2016). What do you offer in exchange for sex? City Press. Retrieved from here
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