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É possibile temere di ricevere un complimento? La paura della valutazione positiva nel disturbo borderline di personalità

Le difficoltà di cognizione sociale nel disturbo borderline includono la paura della valutazione positiva che può essere rimandata da altre persone

Di Carlotta D`Acquarone

Pubblicato il 08 Nov. 2021

Aggiornato il 12 Nov. 2021 12:16

Il disturbo borderline di personalità (DBP) colpisce circa l’1,6% della popolazione generale; diagnosticamente, è definito come un pattern pervasivo di instabilità, in molteplici aspetti della vita dell’individuo, tra cui l’immagine di sé, delle relazioni interpersonali e dell’umore.

 

Inoltre, gli individui con disturbo borderline di personalità mostrano un’impulsività marcata, che si manifesta in comportamenti ad alto rischio, comportamenti autolesivi e suicidi, esperienze di rabbia intensa e/o difficoltà nel controllarla. Questo quadro sintomatico si sviluppa entro la prima età adulta ed è presente in vari contesti ed ambiti (American Psychiatric Association, 2013).

Come espresso nel primo criterio per la diagnosi di disturbo borderline di personalità del DSM-5, i pazienti con questo disturbo compiono sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono. La percezione della separazione o del rifiuto imminenti, possono portare ad alterazioni profonde dell’immagine di sé, dell’umore, della cognitività e del comportamento. (APA, 2013).

La cognizione sociale nel disturbo borderline di personalità

La letteratura dimostra che spesso gli individui con disturbo borderline di personalità sono caratterizzati da bias nel percepire ed elaborare adeguatamente i segnali sociali emessi durante un incontro, che comprendono non soltanto il linguaggio, ma anche l’espressione facciale e i gesti corporei (Roepke, Vater, Preißler, Heekeren, & Dziobek, 2012). Tali bias sono una caratteristica distintiva anche e soprattutto dei soggetti con disturbo di ansia sociale (DAS), i quali temono di essere giudicati negativamente (Wells, Clark, Salkovskis, Ludgate, Hackmann, & Gelder, 1995). Recentemente la ricerca ha evidenziato che le difficoltà sperimentate nella cognizione sociale, non riguardano soltanto le informazioni negative, ma anche quelle positive; alcuni dati dimostrano infatti che diversi soggetti sperimentano una vera e propria paura della valutazione positiva (Fear of Positive Evaluation- FPE) altrui (Rodman, 2008). Quest’ultima si verifica come effetto di un’anticipazione o di un’effettiva ricezione di lodi o feedback favorevoli durante situazioni sociali. È noto infatti che spesso i soggetti con disturbo borderline sono caratterizzati da compromissioni nella positività; queste ultime includono alterazioni sia nello sperimentare affetti positivi, sia nell’interpretare informazioni positive rimandate dagli altri (Fredrick & Luebbe, 2020).

La paura della valutazione positiva è stata studiata raramente in altri disturbi mentali diversi dal disturbo da ansia sociale, sebbene esistano alcuni risultati preliminari di un’associazione tra la paura della valutazione positiva e i sintomi del disturbo borderline di personalità. Secondo alcuni autori come Linehan (1993) la paura e il disagio potrebbero verificarsi come conseguenza del timore dell’abbandono dei pazienti borderline: se sembra che stiano migliorando nel trattamento o nella vita quotidiana, i terapeuti o le persone significative potrebbero pensare che non abbiano più bisogno di cure o di trattamento, interrompendo così la terapia o la relazione. Questa ipotesi può spiegare le tendenze autodistruttive spesso osservate negli individui con disturbo borderline di personalità e la loro propensione a minare se stessi proprio prima di raggiungere un obiettivo: essere considerati abbastanza autosufficienti da essere abbandonati. Così, gli obiettivi sono spesso sabotati per evitare un abbandono o un rifiuto. Weinbrecht, Roepke, e Renneberg, nel 2020, hanno confrontato la paura della valutazione positiva in un campione di 100 soggetti, che comprendevano individui con disturbo borderline di personalità, con disturbo d’ansia sociale e un un gruppo di controllo, esaminando le associazioni tra la paura della valutazione positiva, l’ansia sociale e la sensibilità al rifiuto. In particolare gli autori, somministrando differenti test tra i quali il Social Phobia Inventory (SPIN; Connor, Davidson, Churchill, Sherwood, Foa, Weisler, 2020) par valutare l’ansia sociale, il Rejection Sensitivity Questionnaire (RSQ; Feldman, Downey, 1994) per valutare la sensibilità al rifiuto e il Fear of Positive Evaluation Scale (FPES; Weeks, Heimberg, Rodebaugh, 2008) per valutare la paura della valutazione positiva, prevedevano che anche il disturbo borderline fosse caratterizzato da un’elevata paura della valutazione positiva, e ipotizzavano che il campione clinico (DAS e DBP) avrebbe ottenuto dei livelli più elevati di paura di valutazioni positive rispetto al gruppo di controllo. Inoltre si aspettavano che l’ansia sociale, caratteristica distintiva di entrambi i disturbi, potesse spiegare l’aumento di paura di valutazioni positive e che negli individui con disturbo borderline di personalità quest’ultima fosse associata alla sensibilità al rifiuto.

La valutazione positiva nel disturbo borderline e nell’ansia sociale

Coerentemente con quanto ipotizzato, i risultati mostrano che la paura della valutazione positiva aumenta nei pazienti con disturbo d’ansia sociale e disturbo borderline di personalità rispetto al gruppo di controllo, sebbene non ci siano differenze significative tra i due gruppi; risultati simili sono stati ottenuti anche per la sensibilità al rifiuto. Inoltre, come previsto, la paura della valutazione positiva risulta correlare significativamente con l’ansia sociale in tutti i gruppi di soggetti: la maggior parte della varianza nella paura di essere valutati positivamente è spiegata infatti dall’ansia sociale. La sensibilità al rifiuto risulta invece correlare con la paura della valutazione positiva solo nei soggetti borderline.

Lo studio di Weinbrecht e colleghi fornisce quindi supporto all’ipotesi che non soltanto i soggetti con ansia sociale ma anche i soggetti con disturbo borderline di personalità valutano le informazioni sociali positive in maniera più ansiosa rispetto ad un campione sano; sembrano infatti caratterizzati da problemi nell’integrazione di informazioni positive autoreferenziali (Korn, La Rose, Heekeren, Roepke & 2016). Inoltre gli individui borderline riferiscono di essere particolarmente a disagio nel ricevere complimenti, probabilmente perché possono provare emozioni negative come rabbia e vergogna, a causa di un’incongruenza tra la ricezione di un feedback positivo da parte di qualcuno e l’idea negativa di sé (Winter, Bohus & Lis, 2017). Un’elevata paura della valutazione positiva può quindi comportare problemi sociali, con una conseguente minore qualità della vita (Reichenberger & & Blechert, 2018), un funzionamento psicosociale compromesso (Alvarez-Toma et al., 2017) e una riduzione dell’affetto positivo. Infine, nella pratica clinica, lo studio fornisce alcune indicazioni per i terapeuti, i quali devono essere consapevoli che per un paziente borderline ricevere un complimento o un feedback positivo potrebbe risultare difficile da accettare (Weinbrecht, Roepke, & Renneberg, 2020).

 

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