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Narcisismo grandioso, vulnerabile e strategie di regolazione emotiva.

Le manifestazioni di narcisismo vulnerabile e grandioso sembrano impiegare stili diversi di regolazione emotiva ed avere esiti diversi sulla salute mentale

Di Sara Magliocca

Pubblicato il 14 Set. 2021

Aggiornato il 17 Set. 2021 13:54

Tendenzialmente, pensando al narcisismo, si tende a descrivere un individuo con una visione ipertrofica di sé, egoista, dominante e tendente allo sfruttamento interpersonale. Tali caratteristiche, tuttavia, trascurano il narcisismo vulnerabile, connotato da ipersensibilità interpersonale, tendenza alla depressione ed al ritiro sociale (Pincus & Lukowitsky, 2010).

 

Secondo la ricerca, le manifestazioni di narcisismo vulnerabile e grandioso sembrano impiegare stili differenti di regolazione emotiva ed avere esiti diversi sulla salute mentale (Kaufman et al., 2020; Kealy et al., 2012; Krizan & Herlache, 2018). Krizan & Herlache (2018), hanno suggerito la presenza di uno spettro narcisistico, caratterizzato da tendenze individuali dimensionali, che variano per gravità e presentazione clinica. Mentre i due poli maggiori, grandiosità e vulnerabilità riflettono due stili di orientamento ben distinti, rispettivamente all’approccio e all’evitamento; entrambi hanno un nucleo comune caratterizzato dal ruolo dell’importanza attribuita al sé.

Narcisismo vulnerabile e grandioso a confronto

Individui con maggiori livelli di narcisismo grandioso, tendono al soddisfacimento di obiettivi auto-glorificanti e gratificanti: concentrandosi sul miglioramento personale, adottano comportamenti sociali assertivi, arroganti ed esibizionistici (Krizan & Herlache, 2018).

Secondo la ricerca, la grandiosità si lega ad elevata estroversione, dominanza, eccessiva sicurezza e affettività positiva (Cain et al., 2008; Kaufman et al., 2020; Miller et al., 2011)

Soggetti con elevato narcisismo vulnerabile, al contrario, tendono a monitorare e combattere eventuali minacce alla propria immagine, adottando risposte di attacco-fuga. Impiegano stili autoregolativi focalizzati sulla protezione del sé, adottando un comportamento sociale sprezzante, timido e sfuggente (Krizan & Herlache, 2018). Tale inibizione comportamentale può portare ad una frustrazione dei bisogni narcisistici di ammirazione e successo (Krizan & Herlache, 2018). La vulnerabilità comporta spesso scarsa autostima, ansia, nevroticismo e depressione (Kaufman et al., 2020), ed è stata collegata all’ideazione omicida, al comportamento parasuicidario ed ai tentativi di suicidio (Pincus & Lukowitsky, 2010).

Narcisismo e regolazione delle emozioni

In generale, una capacità adeguata nella regolazione delle emozioni concorre nel mantenere una buona salute mentale (Aldao et al., 2010; Werner & Gross, 2010). La rivalutazione (Reappraisal), impiegata nella terapia cognitivo comportamentale, rimanda alla capacità di mutare il pensiero legato ad una situazione, al fine di trasformare la risposta emotiva, rendendola adattiva (Gross & Thompson, 2007). Intervenendo nelle prime fasi del processo di genesi dell’emozione (Gross & Thompson, 2007), si rivela efficace nel favorire gli affetti positivi, ridurre le risposte emotive negative  (Troy et al., 2018; Webb et al., 2012) e migliorare la salute psicologica (Kraaij et al., 2002). Chi impiega abitualmente la rivalutazione, mostra una minore reattività fisiologica in risposta all’induzione della rabbia (Mauss et al., 2007).

La rivalutazione ed in generale la regolazione delle emozioni, sono state poco studiate nel narcisismo. Zhang et al. (2015) hanno riscontrato nel narcisismo vulnerabile una difficoltà generale nella regolazione emotiva, non accettazione delle risposte emotive, difficoltà nel controllo degli impulsi, accesso limitato alle strategie di regolazione delle emozioni e mancanza di chiarezza emotiva. Gli individui grandiosi, viceversa, possedevano maggiore consapevolezza e chiarezza emotiva.

L’indagine di Loeffler et al. (2020) ha valutato in un campione di 60 individui sani, il legame tra narcisismo vulnerabile e grandioso e regolazione delle emozioni, concentrandosi in particolare sulla strategia della rivalutazione. Gli autori hanno distinto tra uso quotidiano della rivalutazione e la capacità di impiegare la strategia su richiesta. Inoltre, è stata valutata la relazione tra narcisismo vulnerabile / grandioso e sintomi depressivi.

Dai risultati emerge che il narcisismo (sia grandioso che vulnerabile) non si associa alla capacità di regolare le emozioni e all’uso abituale della rivalutazione. L’assenza di quest’ultima evidenza, potrebbe rimandare al campione senza alcuna psicopatologia pregressa, mentre l’impiego della rivalutazione caratterizzerebbe esclusivamente i campioni clinici. Similmente, sia il narcisismo grandioso che il narcisismo vulnerabile, non correlavano con la capacità di rivalutazione, dimostrando uno scarso impiego di tale strategia nel regolare le emozioni abituali.

Una maggiore vulnerabilità narcisistica (e non grandiosità) era legata all’insorgenza di sintomi depressivi e all’utilizzo abituale della soppressione come strategia regolativa.

Narcisismo vulnerabile e soppressione emotiva

La soppressione, consiste nell’inibire una reazione emotiva, come l’espressione facciale stessa, una volta che l’emozione completa è stata suscitata (Gross & Thompson, 2007). Sia per la conseguente limitazione dell’emotività soggettiva, che per l’indesiderato aumento dell’attivazione cardiovascolare (Gross & Levenson, 1997), la soppressione è considerata piuttosto disadattiva.

In tal senso, il narcisismo vulnerabile, rispetto a quello grandioso, sembra essere associato a maggiori disturbi nella regolazione dell’emotività. L’utilizzo di determinate strategie maladattive, non indica necessariamente una regolazione disfunzionale delle emozioni poiché in contesti particolari, la soppressione della risposta emotiva può rivelarsi desiderabile. Le difficoltà insorgono ogni qualvolta la strategia venga impiegata con rigidità, inflessibilità e in modo inappropriato al contesto.

I risultati sull’impiego della soppressione sono in linea con Krizan & Herlache, (2018): mentre i narcisisti vulnerabili sono orientati all’evitamento e sensibili alle minacce (e quindi adottano maggiormente tale strategia), i narcisisti grandiosi sono orientati all’approccio, sensibili alle ricompense e non sopprimono i sentimenti positivi.

Coerentemente con indagini precedenti (Given-Wilson et al., 2011; Zhang et al., 2015), il narcisismo vulnerabile, ma non il narcisismo grandioso, si associava ai sintomi depressivi autoriferiti e alla presenza di anedonia. In letteratura, il narcisismo vulnerabile si associa alla depressione ed in particolare a caratteristiche cliniche che predispongono all’insorgenza di problemi mentali, come la bassa autostima (Boldero et al., 2015) ma anche all’impiego di strategie di regolazione basate sulla soppressione emotiva (Ehring et al., 2010). Questo suggerisce che l’impiego delle strategie di regolazione disadattive, sono caratteristiche del narcisismo vulnerabile e più in generale della psicopatologia.

L’attuale studio ha fornito un contributo rilevante nella comprensione dei processi di regolazione delle emozioni nel narcisismo vulnerabile e grandioso, sottolineando l’importanza di esaminare entrambi i fenotipi per comprenderne le differenti strategie di regolazione emotiva impiegate e i problemi di salute mentale associati.

Sebbene il narcisismo vulnerabile e grandioso possano rappresentare due poli di un’unica dimensione, considerare entrambi i fenotipi sia in contesti di ricerca che nell’assistenza sanitaria, consente di ridurre la probabilità che il narcisismo vulnerabile venga sotto-diagnosticato, ma anche il rischio di una diagnosi distorta e, nel peggiore dei casi, un trattamento non ottimale.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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