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Il Covid-19 e i suoi effetti sul nostro processo decisionale

È possibile che il Covid-19 e le sue inevitabili conseguenze abbiano influito sulla capacità di prendere decisioni accurate?

Di Dominique De Filippis

Pubblicato il 01 Set. 2021

Attualmente, un numero limitato di studi ha esplorato il potenziale legame tra l’impatto psicologico subito dopo aver vissuto eventi traumatici e il processo decisionale. Come ha influito la pandemia da Covid-19 sull’accuratezza delle decisioni prese?

 

 Il Covid-19 rappresenta una grave minaccia per la salute; la sua gravità e le politiche di lockdown messe in atto comportano conseguenze psicologiche rilevanti come, tra gli altri, alti livelli di confusione e rabbia e lo sviluppo di sintomi da stress post-traumatico (Brooks et al., 2020). Ma è possibile che quanto stiamo vivendo abbia influito a sua volta sulla nostra capacità di prendere decisioni accurate? La risposta a tale interrogativo rappresenta una questione rilevante, poiché il contesto in cui stiamo vivendo richiede che molte decisioni vengano prese in condizioni stressanti e la comprensione di determinati meccanismi potrebbe essere utile per impostare strategie di azione globale.

Attualmente, un numero limitato di studi ha esplorato il potenziale legame tra l’impatto psicologico subito dopo aver vissuto eventi traumatici e il processo decisionale. Per esempio, è stato osservato che quando viene chiesto ai partecipanti di scegliere tra guadagni/perdite potenzialmente sicure e possibilità rischiose di guadagnare/perdere quantità variabili, i partecipanti con una diagnosi di disturbo da stress post-traumatico (Post-Traumatic Stress Disorder; PTSD) mostrano ambiguità decisionale e avversione alle perdite (May&Wisco, 2020). 

D’altra parte, una grande quantità di studi ha analizzato l’effetto che anche altri tipi di stress esercitano sul processo decisionale ma, in questi casi, i risultati sono estremamente eterogenei. Per esempio, in uno studio sperimentale i ricercatori, dopo aver indotto una condizione stressante nei partecipanti, li hanno sottoposti al “gioco del dittatore”, in cui i soggetti ricevevano una somma di denaro e dovevano decidere se condividere o meno una parte di questo con un estraneo (Forsythe et al., 1994). I partecipanti sotto stress hanno donato più soldi allo sconosciuto (Hasegawa et al., 2007). Nei dilemmi personali, tuttavia, che chiedono ai soggetti di scegliere tra alternative egoistiche o altruistiche, i partecipanti, in condizioni di stress, hanno preso più decisioni egoistiche rispetto ai partecipanti non stressati (Starcke et al., 2011). 

Anche l’effetto di framing, ovvero la tendenza ad elaborare un’informazione sulla base del modo in cui viene presentata, è stato utilizzato al fine di comprendere come lo stress possa indurre cambiamenti nei processi decisionali. La ricerca ha dimostrato che i partecipanti, in questi casi, presentano maggiori bias nelle risposte, prendendo decisioni più sicure quando i problemi sono inquadrati in termini di guadagni, ma decisioni più rischiose quando vengono presentati in termini di perdite (Porcelli &Delgado, 2009). Queste osservazioni possono essere interpretate alla luce dell’approccio a doppio processo (Kahneman, 2003), secondo il quale esistono due sistemi: il primo promuove processi rapidi e automatici e, il secondo, ragionamenti più riflessivi (Evans &Stanovich, 2013). Dunque, seguendo questo approccio, lo stress facilita le risposte rapide e automatiche del sistema 1, ostacolando le risposte più controllate del sistema 2.

Inoltre, si è visto che lo stress altera il processo decisionale anche nei classici dilemmi morali utilitaristici/deontologici (Youssef et al., 2012). In questi dilemmi, ai partecipanti viene illustrata una particolare situazione: un treno in arrivo rischia di uccidere cinque persone e l’unico modo per fermarlo è uccidere uno spettatore innocente. Dunque, ai partecipanti viene chiesto di scegliere se uccidere quell’unica persona oppure sacrificarne cinque. In questi dilemmi, le alternative utilitaristiche permettono ai partecipanti di sacrificare una persona per salvare più vite. Youssef e colleghi (2012) hanno dimostrato che i partecipanti sotto stress hanno dato meno risposte utilitaristiche rispetto ai partecipanti non stressati.

 Pertanto, lo stress sembra alterare i meccanismi alla base del processo decisionale. Tuttavia, non è ancora noto se questi modelli di risposta siano replicabili in situazioni reali. In uno studio, alcuni ricercatori hanno analizzato se i processi decisionali dei partecipanti fossero stati influenzati dall’impatto psicologico generato dalla pandemia. Ai soggetti (n=641) sono stati presentati quattro compiti decisionali: il gioco del dittatore, problemi di framing, dilemmi morali utilitaristici/deontologici e dilemmi morali altruistici/egoistici. 

Sulla base della letteratura precedente, gli autori si aspettavamo che i partecipanti con livelli più alti di impatto psicologico presentassero maggiori bias nei problemi di framing (Porcelli & Delgado, 2009) e, più concretamente, che evitassero perdite (May&Wisco, 2020). Inoltre, hanno ipotizzato che i partecipanti avrebbero effettuato meno scelte utilitaristiche nei dilemmi morali utilitaristici/deontologici. Per quanto riguarda il gioco del dittatore e i dilemmi morali altruistici/egoistici, le previsioni erano più difficili da stabilire, poiché alcuni studi suggeriscono che lo stress promuove risposte altruistiche (Hasegawa et al., 2007), mentre altri propongono il contrario (Starcke et al., 2012).

Principalmente, dai risultati è emerso che l’impatto psicologico ha predetto le risposte dei partecipanti nei problemi di framing, nei dilemmi morali utilitaristici/deontologici e nei dilemmi altruistici/egoistici, ma non nel gioco del dittatore. 

I risultati suggeriscono che, nel contesto della pandemia, i bias nelle risposte comportavano la propensione verso un processo decisionale sicuro.

Inoltre, l’impatto psicologico determinato dal Covid-19 ha predetto le risposte utilitaristiche. Difatti, i partecipanti che non avevano riportato considerevoli ripercussioni hanno scelto l’alternativa utilitaristica più frequentemente. Questo risultato è coerente con l’osservazione che i soggetti con diagnosi di PTSD evitino di essere coinvolti in decisioni i cui esiti potrebbero essere più o meno negativi, forse perché prevedono che verrebbero influenzati negativamente dalle perdite (May&Wisco, 2020). Inoltre, il risultato amplia le evidenze precedenti che sottolineano come, quando si affrontano dilemmi morali, lo stress induce dei bias nelle risposte (Youssef et al., 2012). Infine, si è evinto che gli alti livelli di stress in questo contesto portano ad effettuare scelte più altruistiche. Pertanto, la tendenza a prendere in considerazione l’altro quando vengono prese delle decisioni, potrebbe essere stata innescata dal contesto sociale causato dalla pandemia, come i ripetuti messaggi che imponevano di restare a casa o di indossare la mascherina per evitare di infettare gli altri. Questa spiegazione sarebbe coerente con gli studi che mostrano che alti livelli di impatto psicologico correlano con i processi automatici durante il processo decisionale (Yu, 2016), che potrebbero facilitare questo modello di risposte altruistiche.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Brooks, S. K., Webster, R. K., Smith, L. E., Woodland, L., Wessely, S., Greenberg, N., & Rubin, G. J. (2020). The psychological impact of quarantine and how to reduce it: Rapid review of the evidence. The Lancet, 395, 912–920. 
  • Evans, J. St. B. T., & Stanovich, K. E. (2013). Dual-process theories of higher cognition: Advancing the debate. Perspectives on Psychological Science, 8, 223–241. 
  • Forsythe, R., Horowitz, J. L., Savin, N. E., & Sefton, M. (1994). Fairness in simple bargaining experiments. Games and Economic Behavior, 6(3), 347–369. 
  • Hasegawa, T., Ikeda, K., & Takahashi, T. (2007). Social evaluation-induced amylase elevation and economic decision-making in the dictator game in humans. Neuroendocrinology Letters, 28(5), 662–665. 
  • Kahneman, D. (2003). A perspective on judgment and choice: Mapping bounded rationality. American Psychologist, 58(9), 697–720. 
  • May, C. L., &Wisco, B. E. (2020). Reward processing and decision-making in Posttraumatic stress disorder. Behavior Therapy, 51(5), 814–828.
  • Porcelli, A. J., &Delgado, M. R. (2009). Acute stress modulates risk taking in financial decision making. Psychological Science, 20(3), 278–283. 
  • Romero-Rivas, C., & Rodriguez-Cuadrado, S. (2021). The Psychological Impact of the COVID-19 Pandemic Affected Decision-Making ProcessesThe Spanish journal of psychology24.
  • Starcke, K., Polzer, C., Wolf, O. T., & Brand, M. (2011). Does stress alter everyday moral decision-making? Psychoneuroendocrinology, 36(2), 210–219. 
  • Youssef, F. F., Dookeeram, K., Basdeo, V., Francis, E., Doman, M., Mamed, D., Maloo, S., Degannes, J., Dobo, L., Disthotlo, P., &Legall, G. (2012). Stress alters personal moral decision making. Psychoneuroendocrinology, 37(4), 491–498.
  • Yu, R. (2016). Stress potentiates decision biases: A stress induced deliberation-to-intuition (SIDI) model. Neurobiology of Stress, 3, 83–95. 
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