Lessico psicologico e teoria della mente: cosa sono
Per descrivere quelli che sono i vantaggi e gli svantaggi del lessico psicologico è opportuno definire i termini di lessico psicologico e di teoria della mente alla quale esso si correla.
Il lessico psicologico è una forma particolare di linguaggio caratterizzata da nomi e verbi per attribuire a sé o agli altri stati fisiologici, percettivi, volitivi, emotivi, cognitivi, morali e socio-relazionali. L’uso adeguato di tali termini riflette non solo abilità linguistiche, ma anche meta-rappresentazionali.
Il linguaggio psicologico infatti è un correlato della teoria della mente: ovvero l’abilità che permette di riconoscere e attribuire a sé e agli altri stati interni, nonché di comprendere i legami che esistono tra tali stati mentali (intese come cause psicologiche e motivazionali del comportamento) e il comportamento.
La teoria della mente ha un ruolo cruciale per lo sviluppo del bambino per la competenza sociale e i risultati accademici.
Il legame tra lessico psicologico e teoria della mente
Diversi studi sottolineano il legame tra sviluppo della teoria della mente e uso del lessico psicologico. In questi rileva come l’essere esposti a discussioni relative agli stati mentali durante le interazioni sociali faciliti la comprensione della mente. Non è un caso che migliori risultati nelle prestazioni di lessico psicologico correlino con migliori risultati in compiti che indagano lo sviluppo della teoria della mente.
Nel bambino le capacità mentali sono messe in luce anche da comportamenti non necessariamente verbali, ma l’uso del lessico psicologico ha il vantaggio di esprimere riferimenti più complessi alla vita mentale.
Il lessico psicologico possiede il vantaggio di riuscire a rilevare precocemente capacità di teoria della mente rispetto al paradigma sperimentale classico della la “falsa credenza”. Infatti, quest’ultimo individuava possesso di teoria della mente a partire dai 4 anni, ma ciò non era in linea con la rilevazione di abilità meta-rappresentazionale nei bambini di 3 anni in situazioni di vita quotidiana. Da qui nasce l’esigenza di integrare le prove di falsa credenza con una metodologia più ecologica.
Il linguaggio psicologico è ecologico in quanto può essere identificato nella produzione orale e scritta spontanea dei bambini. Permette inoltre di verificare la validità esterna dei compiti di laboratorio.
Il lessico psicologico è uno strumento che consente di seguire l’andamento evolutivo della capacità di riferirsi agli stati mentali, non essendo soggetto al rischio di un effetto tetto, come accadrebbe rispetto alla prova di falsa credenza. Lo sviluppo della teoria della mente prosegue infatti anche durante l’età scolare, adolescenziale e adulta.
Vari studi hanno rilevato dunque come il lessico psicologico abbia il vantaggio di poter essere impiegato come misura ecologica e fattore di potenziamento non solo in età prescolare.
Alcuni studi hanno rilevato come l’uso di lessico psicologico sia correlato con i compiti di narrazione che è un terreno ideale per studiare la produzione spontanea del lessico psicologico. In questi studi infatti lo sviluppo della teoria della mente è migliorato in seguito ad un intervento scolastico sulle narrazioni che sono state suddivise tra “centrate sull’azione” e “centrate sull’emozione”. Lo studio dell’uso del lessico psicologico, dunque, allarga la gamma degli stati mentali che possono essere identificati e analizzati, comprendendo anche aspetti emotivi della teoria della mente oltre a quelli cognitivi. Mette inoltre in luce una diversa interpretazione delle motivazioni che guidano il comportamento, una più superficiale guidata dalla percezione e una più profonda guidata dalle emozioni. A porre l’attenzione sulla componente emotiva concorre anche il TLE (Test del Lessico Emotivo) che, a differenza di altri strumenti più classici come il TVM (Test di Vocabolario Metacognitivo) che si occupa di un profilo cognitivo, è uno strumento per valutare la comprensione del lessico emotivo in bambini trai 3 e gli 11 anni. Il TLE indagando questo aspetto del lessico psicologico cerca di ovviare a quello che può essere considerato come svantaggio dello studio di quest’ultimo, ovvero il rischio di sovrastimare le competenze del bambino rispetto alla reale comprensione degli stati interni. Infatti, è possibile che i bambini pur utilizzando termini psicologici in modo contestualmente corretto non ne posseggano realmente il significato.
Vari sono stati gli studi che indagano l’uso del lessico psicologico, questi ci aiutano a riflettere sui limiti, le implicazioni teoriche e pratiche della ricerca in questo campo. Mettono in luce per esempio quanto sia importante indagare la causalità tra variabili controllando per quelle che potrebbero intervenire indirettamente falsando i risultati come per esempio il livello socioculturale familiare, la comprensione testuale e le funzioni esecutive del soggetto. Da un punto di vista teorico è interessante notare come la metodologia del linguaggio psicologico consenta di unificare due tradizioni di ricerca distinte ovvero la psicologia cognitiva e quella delle relazioni interpersonali. È innegabile infatti l’importanza del fattore contestuale nello sviluppo dell’uso di lessico psicologico. Maggiore è l’esposizione a tale lessico in ambito familiare o sociale e maggiore è lo sviluppo della teoria della mente.
Potenziare la teoria della mente attraverso il linguaggio psicologico
Per quanto riguarda gli interventi che la famiglia e la scuola potrebbero mettere in atto per potenziare la teoria della mente c’è sicuramente quello coinvolgere sempre più il bambino in conversazioni ricche (quantitativamente e qualitativamente) di linguaggio psicologico, specialmente figli unici che hanno meno occasioni di essere esposti a lessico mentale da piccoli e con riguardo particolare al linguaggio emotivo per i maschi.
Infine, è interessante osservare anche come la resa degli stati emotivi provati dal bambino da parte della madre in termini di quantità e qualità sia valorizzata in diverse discipline, alcuni autori la valorizzano rispetto all’integrazione della personalità e lo sviluppo cognitivo ed altri rilevano la sua importanza rispetto allo sviluppo della teoria della mente.