expand_lessAPRI WIDGET

Terapia EMDR auto-somministrata: rischio o opportunità?

Diversi forum testimoniano l'utilizzo dell'EMDR in termini di terapia autosomministrata, ma quali le opportunità e quali invece i potenziali rischi?

Di Sara Magliocca

Pubblicato il 03 Giu. 2021

Waterman & Cooper (2020) hanno revisionato la letteratura esistente, valutando i potenziali rischi e benefici della terapia EMDR auto-somministrata.

 

La terapia di desensibilizzazione basata su movimenti oculari (EMDR) è raccomandata da molti organismi nazionali e internazionali per il trattamento del disturbo da stress post-traumatico (PTSD), tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità (World Health Organisation, 2013) e l’American Psychiatric Association (American Psychiatric Association., 2004).

Sebbene non si è concordi sul meccanismo alla base che spieghi la sua azione sulla sintomatologia (Bisson et al., 2013), la ricerca individua l’EMDR come più efficace del trattamento farmacologico e della maggior parte delle altre psicoterapie per il trattamento del PTSD. In particolare, è superiore ad altre terapie rivolte al trauma, nella riduzione dei pensieri intrusivi ed abbassamento dell’attivazione (Khan et al., 2018).

Il PTSD è una patologia con prevalenza particolarmente elevata in occidente tra le popolazioni di rifugiati e richiedenti asilo, che spesso hanno sperimentato un trauma ad esempio nelle forme di reclusione, tortura o violenza sessuale (Firenze et al., 2016). Queste popolazioni non accedono alla terapia psicologica non solo perché molto costosa, bensì per una mancanza di consapevolezza del diritto, barriere dettate dal linguaggio, ricollocazioni ripetute all’interno del paese e soprattutto mancanza di fiducia negli operatori sanitari.

Anche nei paesi a medio e basso reddito, il rischio di trauma per conflitti e tortura subita aumenta (Kessler et al., 2017) ed, essendo contesti con poche risorse o distribuite iniquamente, non è garantito l’accesso a cure efficaci (Kohn et al., 2004; Saxena et al., 2007).

Barriere rilevanti all’accesso alla terapia psicologica, generalizzabili all’intera popolazione sono lo stigma percepito associato alla terapia stessa (Lannin et al., 2013), vincoli fisici (come vivere in territori isolati), agorafobia, scarsa mobilità fisica o mancanza di accesso ai mezzi di trasporto (Simblett et al., 2017). Anche il razionamento dei servizi secondo gravità sintomatologica o grado dell’impatto funzionale, insieme alle lunghe liste di attesa per la psicoterapia all’interno dei servizi sanitari nazionali, possono impattare notevolmente.

Date queste difficoltà, unite alla concomitante crescita di internet come fonte di informazioni mediche, si è reso urgente lo sviluppo, la valutazione e la regolamentazione, di tecnologie che aumentino l’accesso ad informazioni sanitarie di qualità, oltre che alle terapie psicologiche (Ruzek & Yeager, 2017). Infatti, molti individui potrebbero non capire come valutare l’affidabilità di un sito web o di un applicazione (Eysenbach & Köhler, 2002). Inoltre, nonostante alcuni siti vengano gestiti da agenzie sanitarie specializzate o si conformino a determinati standard di qualità, molti altri non sono regolamentati.

Per quanto concerne l’EMDR, diversi forum testimoniano il suo utilizzo in termini di terapia autosomministrata.

Mentre esistono 11 applicazioni Apple e 8 Android che offrono la possibilità di autosomministrarsi l’EMDR, diversi siti web non regolamentati pubblicizzano strumenti di auto-aiuto per questa terapia.

A partire dalle correnti evidenze, Waterman & Cooper (2020), hanno revisionato la letteratura esistente, valutando i potenziali rischi e benefici della terapia EMDR auto-somministrata, presentando evidenze di efficacia relative ad altre psicoterapie di auto-aiuto.

L’unica indagine sulla ricerca di efficacia, tollerabilità, fattibilità e sicurezza della terapia EMDR autosomministrata (Spence et al., 2013), includeva un trattamento fornito interamente online di sei lezioni, con elementi di EMDR e CBT affiancati ad un contatto settimanale con uno psicologo. Il 55% dei partecipanti, che soffrivano di PTSD, hanno riportato una regressione completa della sintomatologia post trattamento ed al follow up di tre mesi.

Tuttavia, il campione ridotto, l’elevato tasso di abbandono, l’assenza di un gruppo di controllo ed il contatto con lo psicologo, hanno impedito di trarre conclusioni definitive.

Nella valutazione post trattamento era emersa una moderata tolleranza della terapia tra i soggetti, suggerendo la possibilità di apportare modifiche al protocollo. Al fine di migliorare l’accettabilità dell’intervento, sarebbe utile includere elementi di interazione sociale, come un avatar umano virtuale di accompagnamento (Rehm et al., 2016).

Una problematica insorta riguardava la valutazione dell’idoneità dei pazienti alla terapia EMDR, nella capacità di utilizzare con successo tecniche di autocontrollo e rilassamento (Tien, 1997). Nonostante questo, insieme all’attuazione di una procedura standardizzata, non sia possibile, i rischi evidenziati puramente a livello teorico non trovano fondamento nella letteratura sulla terapia EMDR computerizzata di auto-aiuto.

Per quanto concerne le prove di efficacia relative ad altre psicoterapie di auto aiuto erogate su internet, evidenze in letteratura sostengono che oltre ad essere maggiormente accessibili, sono economiche e sicure nel trattamento dei disturbi dell’umore, d’ansia e del consumo di sostanze (Kumar et al., 2017).

Trattamenti interamente online, sia di esposizione a stimoli per la riduzione dell’ansia nelle fobie e nel panico, che nella riduzione del disagio psicologico legato a traumi in popolazioni di rifugiati, si sono dimostrati efficaci (Schneider et al., 2005); andando incontro ad un target che con poca probabilità avrebbe ricevuto un intervento psicologico diretto (Tol et al., 2020).

Ulteriori indagini hanno supportato l’efficacia delle applicazioni su smartphone nel trattamento del PTSD. In particolare, “PTSD Coach” scaricata da oltre 100000 utenti in 74 paesi del mondo, che comprende tecniche di auto-aiuto incluso il rilassamento (US Department of Veterans Affairs., 2013).

Nonostante siano promettenti nel poter raggiungere ad un basso costo un’ampia fetta della popolazione, nei trattamenti di auto-aiuto è complesso mantenere il coinvolgimento del paziente, come testimoniato dal completamento della CBT online solo dal 20% dei soggetti (Christensen et al., 2006).

Considerando le evidenze attuali, la terapia online non scoraggia né influisce sull’efficacia della terapia personalizzata diretta (McDonald et al., 2020), ma rende il supporto maggiormente accessibile nei paesi a medio e basso reddito, dato l’incremento in tutto il mondo dell’utilizzo della tecnologia (Hall et al., 2014; Ruzek & Yeager, 2017)

In conclusione, sia l’EMDR, che in generale gli interventi psicologici online per diverse forme di psicopatologia, possono aggirare alcune delle barriere all’accesso alla terapia. Ciò nonostante, si rendono necessarie ulteriori ricerche in questo ambito, ancora poco esplorato, per vedere se realmente i vantaggi superano gli svantaggi.

 

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • American Psychiatric Association. (2004). Practice Guideline for the Treatment of Patients with Acute Stress Disorder and Post-traumatic Stress Disorder. American Psychiatric Association Practice Guidelines.
  • Bisson, J. I., Roberts, N. P., Andrew, M., Cooper, R., & Lewis, C. (2013). Psychological therapies for chronic post-traumatic stress disorder (PTSD) in adults. In Cochrane Database of Systematic Reviews (Vol. 2013, Issue 12). https://doi.org/10.1002/14651858.CD003388.pub4
  • Christensen, H., Griffiths, K. M., Mackinnon, A. J., & Brittliffe, K. (2006). Online randomized controlled trial of brief and full cognitive behaviour therapy for depression. Psychological Medicine, 36(12). https://doi.org/10.1017/S0033291706008695
  • Eysenbach, G., & Köhler, C. (2002). How do consumers search for and appraise health information on the world wide web? Qualitative study using focus groups, usability tests, and in-depth interviews. British Medical Journal, 324(7337). https://doi.org/10.1136/bmj.324.7337.573
  • Firenze, A., Aleo, N., Ferrara, C., Maranto, M., La Cascia, C., & Restivo, V. (2016). The Occurrence of Diseases and Related Factors in A Center for Asylum Seekers in Italy. Zdravstveno Varstvo, 55(1). https://doi.org/10.1515/sjph-2016-0003
  • Hall, C. S., Fottrell, E., Wilkinson, S., & Byass, P. (2014). Assessing the impact of mHealth interventions in low- and middle-income countries - what has been shown to work? In Global Health Action (Vol. 7, Issue 1). https://doi.org/10.3402/gha.v7.25606
  • Kessler, R. C., Aguilar-Gaxiola, S., Alonso, J., Benjet, C., Bromet, E. J., Cardoso, G., Degenhardt, L., de Girolamo, G., Dinolova, R. V., Ferry, F., Florescu, S., Gureje, O., Haro, J. M., Huang, Y., Karam, E. G., Kawakami, N., Lee, S., Lepine, J. P., Levinson, D., … Koenen, K. C. (2017). Trauma and PTSD in the WHO World Mental Health Surveys. In European Journal of Psychotraumatology (Vol. 8). https://doi.org/10.1080/20008198.2017.1353383
  • Khan, A. M., Dar, S., Ahmed, R., Bachu, R., Adnan, M., & Kotapati, V. P. (2018). Cognitive Behavioral Therapy versus Eye Movement Desensitization and Reprocessing in Patients with Post-traumatic Stress Disorder: Systematic Review and Meta-analysis of Randomized Clinical Trials. Cureus. https://doi.org/10.7759/cureus.3250
  • Kohn, R., Saxena, S., Levav, I., & Saraceno, B. (2004). The treatment gap in mental health care. Bulletin of the World Health Organization, 82(11). https://doi.org//S0042-96862004001100011
  • Kumar, V., Sattar, Y., Bseiso, A., Khan, S., & Rutkofsky, I. H. (2017). The Effectiveness of Internet-Based Cognitive Behavioral Therapy in Treatment of Psychiatric Disorders. Cureus. https://doi.org/10.7759/cureus.1626
  • Lannin, D. G., Guyll, M., Vogel, D. L., & Madon, S. (2013). Reducing the stigma associated with seeking psychotherapy through self-affirmation. Journal of Counseling Psychology, 60(4). https://doi.org/10.1037/a0033789
  • McDonald A, Eccles J, Fallahkhair S, C. H. (2020). Online psychotherapy: trail- blazing digital healthcare. BJPsych Bull., 44(2), 60–6.
  • Rehm, I. C., Foenander, E., Wallace, K., Abbott, J. A. M., Kyrios, M., & Thomas, N. (2016). What role can avatars play in e-mental health interventions? Exploring new models of client-therapist interaction. In Frontiers in Psychiatry (Vol. 7, Issue NOV). https://doi.org/10.3389/fpsyt.2016.00186
  • Ruzek, J. I., & Yeager, C. M. (2017). Internet and mobile technologies: addressing the mental health of trauma survivors in less resourced communities. Global Mental Health, 4. https://doi.org/10.1017/gmh.2017.11
  • Saxena, S., Thornicroft, G., Knapp, M., & Whiteford, H. (2007). Resources for mental health: scarcity, inequity, and inefficiency. In Lancet (Vol. 370, Issue 9590). https://doi.org/10.1016/S0140-6736(07)61239-2
  • Schneider, A. J., Mataix-Cols, D., Marks, I. M., & Bachofen, M. (2005). Internet-guided self-help with or without exposure therapy for phobic and panic disorders: A randomised controlled trial. Psychotherapy and Psychosomatics, 74(3). https://doi.org/10.1159/000084000
  • Shapiro, F. (1989). Eye movement desensitization: A new treatment for post-traumatic stress disorder. Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, 20(3). https://doi.org/10.1016/0005-7916(89)90025-6
  • Simblett, S., Birch, J., Matcham, F., Yaguez, L., & Morris, R. (2017). A Systematic Review and Meta-Analysis of e-Mental Health Interventions to Treat Symptoms of Posttraumatic Stress. JMIR Mental Health, 4(2). https://doi.org/10.2196/mental.5558
  • Spence, J., Titov, N., Johnston, L., Dear, B. F., Wootton, B., Terides, M., & Zou, J. (2013). Internet-delivered eye movement desensitization and reprocessing (iEMDR): An open trial. F1000Research, 2. https://doi.org/10.12688/f1000research.2-79.v2
  • Tien, A. Y. (1997). Eye Movement Desensitization and Reprocessing: Basic Principles, Protocols, and Procedures. The Journal of Nervous &amp Mental Disease, 185(3). https://doi.org/10.1097/00005053-199703000-00012
  • Tol, W. A., Leku, M. R., Lakin, D. P., Carswell, K., Augustinavicius, J., Adaku, A., Au, T. M., Brown, F. L., Bryant, R. A., Garcia-Moreno, C., Musci, R. J., Ventevogel, P., White, R. G., & van Ommeren, M. (2020). Guided self-help to reduce psychological distress in South Sudanese female refugees in Uganda: a cluster randomised trial. The Lancet Global Health, 8(2). https://doi.org/10.1016/S2214-109X(19)30504-2
  • US Department of Veterans Affairs. (2013). Mobile App: PTSD Coach. US Department of Veterans Affairs.
  • Waterman, L. Z., & Cooper, M. (2020). Self-administered EMDR therapy: potential solution for expanding the availability of psychotherapy for PTSD or unregulated recipe for disaster? BJPsych Open, 6(6). https://doi.org/10.1192/bjo.2020.92
  • World Health Organisation. (2013). Guidelines for the Management of Conditions Specifically Related to Stress. Assessment and Management of Conditions Specifically Related to Stress: MhGAP Intervention Guide Module (Version 1.0).
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
EMDR e psicosomatica: il dialogo tra mente e corpo (2020) Elisa Faretta – Recensione del libro

Il libro integra EMDR ed altri strumenti e presenta con modalità chiare e precise le linee guida per l'intervento psicologico con i disturbi psicosomatici

ARTICOLI CORRELATI
Psicologia delle Emergenze: comprendere e affrontare le sfide psicologiche in situazioni di emergenza

La Psicologia delle Emergenze è un campo di studio e pratica dedicato all'analisi e all'intervento in casi di emergenza ed eventi traumatici

La psicologia dell’emergenza: il primo soccorso psicologico

Le evidenze empiriche supportano i risultati positivi del Primo Soccorso Psicologico in supporto a individui colpiti da traumi e crisi

WordPress Ads
cancel