expand_lessAPRI WIDGET

Quale relazione intercorre tra DOC e Psicosi: una rassegna sistematica delle linee di pensiero ad oggi esistenti (2020)

Ad oggi non vi è ancora un pensiero unanime in merito alla demarcazione tra il Disturbo ossessivo compulsivo e i disturbi dello Spettro Schizofrenico

Di Martina Calvi, Gemma Colao, Angela Rossi

Pubblicato il 20 Mag. 2021

La relazione che intercorre tra Disturbo Ossessivo Compulsivo e Psicosi è un argomento di dibattito psicopatologico e nosografico che risale al XIX secolo (Berrios, 1989). 

 

Le prime ipotesi di tale relazione risalgono alle osservazioni effettuate da Westphal (1878), il quale descrisse l’irrazionalità dei sintomi ossessivi, che talvolta sembravano veri e propri sintomi psicotici. Successivamente Bleuler (1911), affermò che la sintomatologia ossessiva poteva essere un fattore prodromico per l’insorgenza della Schizofrenia.

Da un punto di vista storico, secondo la prospettiva Psicoanalitica, i sintomi ossessivi compulsivi dei pazienti DOC, rappresenterebbero una barriera, una difesa, nei confronti dei sintomi psicotici, a fine di impedire una “disintegrazione psicotica” (Stengel, 1945; Dowling, 1995).

Karl Jasper (1913), uno psichiatra del 900, riportò che quando venivano a manifestarsi dei forti stati emotivi della Personalità Anancastica (Personalità Ossessiva), essi potevano trasformarsi in veri deliri per brevi periodi.

Sebbene l’emergere di tali ipotesi sia stato un notevole passo avanti nell’approfondimento di tale disturbo, per diverso tempo la Psichiatria e la Psicologia hanno utilizzato un approccio puramente categoriale per fornire una distinzione netta tra i vari disturbi; ad oggi, però, al fine di approfondire le complesse dinamiche che intercorrono tra i sintomi ossessivi e i sintomi psicotici, sta emergendo un approccio più dimensionale e dinamico (Giannelli, 1998), portando la letteratura odierna in contrasto. Di fatto, ai giorni odierni, non vi è ancora un pensiero unanime in merito alla demarcazione tra il Disturbo ossessivo compulsivo e i disturbi dello Spettro Schizofrenico, che include schizofrenia, altre tipologie di psicosi e Disturbo Schizotipico di Personalità (SPD) (Rasmussen, Nordgaard & Parnas, 2019).

Vi sono di certo determinate differenze che emergono tra i DOC con manifestazioni psicotiche e DOC puri, senza manifestazioni psicotiche. È emerso che i DOC con manifestazioni psicotiche, hanno un’età d’esordio della patologia DOC più precoce, sono caratterizzati da una maggiore sintomatologia depressiva, presentano un funzionamento nelle aree più importanti maggiormente più compromesso, all’interno del contesto familiare del paziente vi è una storia di DOC, la risposta al trattamento farmacologico scarsa e soprattutto un decorso generalmente cronico, inoltre, è stato notato che di norma sono specifiche tipologie DOC che manifestano psicosi, quali i DOC di accumulo, somatici e di controllo (Eisen & Rasmussen, 1993; Kishore et al., 2004; Bellino et al. 2005; Alonso et al., 2008). Inoltre, un altro fattore che caratterizza tale tipologia di pazienti, sarebbe la presenza di uno scarso insight (Marazziti et al., 2002; Turksoy et al., 2002). Con il termine insight, viene definita la capacità del paziente di giudicare e riconoscere come irrazionali i pensieri ossessivi e i comportamenti compulsivi, facendo sì che esso li riconosca come ego-distonici portandolo così a lottare contro di essi (Marazziti et al., 2002; Turksoy et al., 2002). Vi sarebbe inoltre un’alta comorbilità con il Disturbo di Personalità Schizotipico (DPS), che sembrerebbe essere presente all’interno della popolazione DOC con manifestazioni psicotiche (Jenike, 1986; Bear & Jenike, 1990). Oltretutto, a livello cognitivo, il DOC con manifestazioni psicotiche si differenzia anche per una maggiore presenza di disturbi cognitivi del pensiero e della percezione, in particolare in riferimento alla strutturazione logica del pensiero e all’elaborazione sensoriale (Ganesan, Kumar, & Khanna, 2001; Pelizza & Pupo, 2015).

Come riportato nel libro “La mente ossessiva” di Mancini (2016), vi sono attualmente tre linee di pensiero per quanto concerne la relazione che intercorre tra DOC e psicosi.

La prima linea suggerisce che il DOC psicotico possa rappresentare un sottotipo di schizofrenia. Pertanto il DOC con manifestazioni psicotiche, rientrerebbe nello spettro schizofrenico e non in quello DOC (Sevincok, L., Akoglu, A., & Arslantas, 2006). La seconda linea di pensiero sostiene che il DOC psicotico sia un sottotipo di DOC, ponendolo al limite del continuum tra forme lievi e forme gravi (Insel & Akiskal, 1989). La terza linea di pensiero è quella della comorbilità. Essa fa riferimento ai sistemi nosografici tradizionali, pertanto quando il disturbo ossessivo-compulsivo manifesta sintomi psicotici, prevalentemente deliri, è più opportuno porre una diagnosi di Disturbo Delirante o Disturbo Psicotico non altrimenti specificato in comorbilità con il DOC. Per riassumere, tale posizione implicherebbe che vi fosse la presenza contemporanea del Disturbo ossessivo-compulsivo e di una Psicosi, o tratti psicotici (Nelson, 2014). Attualmente, sembrerebbe che la linea di pensiero che maggiormente viene seguita è quella della comorbilità. Infatti una comorbilità tra il Disturbo ossessivo-compulsivo e Disturbi Psicotici o tratti di quest’ultimi, farebbero in modo che il DOC venisse a manifestare tratti accentuati della patologia psicotica, quali uno scarso insight, una maggiore bizzarria e credenze ossessive “anormali” (Mancini, 2016).

Uno studio svolto da Pelizza e Pupo, nel 2013, ha fornito la possibilità di indagare maggiormente le linee di pensiero sopra esposte e le differenze che emergevano tra i DOC con manifestazioni psicotiche e DOC puri. Di fatto, esso indagava i rapporti che vi erano tra ossessioni, sintomi psicotici, ansia, depressione e tratti di personalità, in un campione di DOC, a fine di verificare quali variabili differenziavano un DOC “tipico” (senza manifestazioni psicotiche), da un DOC “atipico” (ossia con manifestazioni psicotiche”). Inoltre, tale studio, indagava se la sotto-popolazione ossessiva che presentava manifestazioni psicotiche, fosse un sottotipo specifico di DOC. Il fine era quello di discutere la collocazione nosografica del Disturbo ossessivo-compulsivo con manifestazioni psicotiche, confrontando le due posizioni contrastanti di Insel e Akiskal (1986), i quali lo ponevano all’estremità clinicamente più grave dello spettro del DOC, con la posizione di Bogetto e colleghi (1999), i quali, al contrario, lo consideravano come una particolare condizione clinica appartenente all’area schizofrenica, posizione affine alla prima linea di pensiero esposta precedentemente.

Per quanto concerne la sintomatologia ansiosa, depressiva e i tratti della Personalità, è emerso quanto segue. Il gruppo di pazienti DOC atipici presentavano un sintomatologia depressiva maggiore. Vi sono due spiegazioni che vengono esposte per tale aspetto. La prima è che la sintomatologia depressiva sarebbe un fattore che favorirebbe l’insorgenza di deliri, di fatto a livello cognitivo, il pensiero malinconico, la bassa autostima, insieme al senso di colpa, che sarebbero alla base dei timori paranoidei di tali pazienti, aumenterebbero la probabilità di tale manifestazione (Insel & Akiskal, 1986; Cazzullo, 1993). Al contrario, la seconda spiegazione implicherebbe che la sintomatologia depressiva si manifesterebbe come conseguenza all’insorgenza di deliri, quindi vi sarebbe un’associazione maggiore tra l’insorgenza dei fenomeni psicotici e un aumento dei pensieri malinconici che vengono amplificati in seguito (Eisen & Rasmussen, 1993). Per quanto concerne la sintomatologia ansiosa, al contrario, i DOC atipici, presentavano minori livelli d’ansia (Pelizza e Pupo, 2013).

Questo aspetto viene spiegato da O’Dwyer e Marks (1999), in quanto i pazienti DOC atipici, vivrebbero in maniera distaccata i pensieri intrusivi che presentano, e per tale motivo, a causa dell’assenza di consapevolezza del controllo, tali pensieri vengono vissuti con poca ansia, non ponendo nessun tipo di resistenza o mettendo in atto comportamenti compulsivi. Per quanto concerne la Personalità, è emerso che tali pazienti presenterebbero principalmente una Personalità Schizotipica e anche Schizoide, pertanto riferibile allo Spettro Schizofrenico (Pelizza & Pupo, 2013). È importante riportare che, di fatto, le caratteristiche del Disturbo Schizotipico di Personalità, quali pensiero magico, idee di riferimento, sospettosità, ideazione paranoide ed esperienze percettive insolite, sono caratteristiche che aumentano la probabilità di sviluppare una sintomatologia psicotica, quali ad esempio deliri (Chapman & Chapman, 1988). Per concludere, l’obiettivo di ricerca di andare a indagare a livello nosografico la collocazione del DOC con manifestazioni psicotiche, ha portato i ricercatori a non supportare l’idea di Insel e Akiskal (1986) in quanto il Disturbo di Personalità Schizotipico viene riconosciuto all’interno dello Spettro Schizofrenico. Per tale motivo, è stata supportata maggiormente l’idea di Bogetto e colleghi (1999), collocando il DOC atipico come sottogruppo di Schizofrenia, considerando l’alta comorbilità con il DSP e la collocazione di quest’ultimo all’interno dello Spettro Schizofrenico. Per questo motivo la manifestazione ossessiva potrebbe essere considerata un fattore prodromico, antecedente all’insorgenza dei sintomi psicotici (Hoch & Polatin, 1949; Pelizza & Pupo, 2013).

Per quanto tale linea di pensiero potesse dimostrarsi veritiera, vi sono delle distinzioni tra il DOC e la Schizofrenia che non possono essere ignorate, marcando maggiormente la distinzione tra questi due disturbi. Determinate considerazioni pubblicate nell’Asian Journal of Psychiatry (2019) sostengono la presenza di una sovrapposizione tra DOC e Schizofrenia (Poyurovsky et al., 2012) evidenziando come, da un punto di vista fenomenologico, le ossessioni possano essere facilmente scambiate per deliri (e viceversa) e come determinati sintomi schizofrenici possano essere scambiati per compulsioni. Per questo motivo vengono proposti alcuni suggerimenti utili al fine di distinguere maggiormente le ossessioni, caratteristiche del DOC, e i deliri, presenti nelle psicosi. Essi si differenziano per: (1) Contenuto: un esempio possono essere le ossessioni di contaminazione vs. i deliri persecutori; (2) Insight: che è presente nel DOC e assente nella schizofrenia; (3) Convinzione: correlata all’ansia vs. convinzione paranoidea associata al delirio; (4) Percezione: intatta vs. delirante; (5) Comportamenti: rituali vs. deliri.

In egual modo l’articolo propone un’ulteriore differenziazione tra le compulsioni, tipiche del paziente con DOC, e le tipiche espressioni motorie presenti nel Disturbo Schizofrenico. Esse si distinguono in quanto le compulsioni sono caratterizzate da un controllo messo in atto dalla persona con una precisa funzione volta alla soppressione dell’ansia, al contrario, le azioni motorie tipiche del Disturbo Schizofrenico sono caratterizzate, invece, da una stereotipia priva di fondamento (Tonna et al., 2016; Bener et al., 2018). Per tale motivo, includere il DOC con manifestazioni psicotiche come sottotipo all’interno del Disturbo Schizofrenico sembrerebbe azzardato, in quanto come esposto in precedenza questi disturbi sarebbero caratterizzati da alcune peculiarità specifiche. Infatti, emerge con altrettanta veridicità, dallo studio di Pelizza e Pupo (2013), che i pazienti DOC con manifestazioni psicotiche, verrebbero inclusi come sotto-tipo di DOC, ma essi presenterebbero specifiche caratteristiche, come quelle elencate precedentemente, che possono portare l’individuo a manifestare una sintomatologia psicotica.

Come sopra esposto, l’ultima linea di pensiero è quella della comorbilità. È stato dimostrato che il 32-92% di pazienti che presentano una diagnosi DOC, presentano un disturbo in comorbilità, che generalmente è un Disturbo d’ansia, un Disturbo depressivo, Schizofrenia, o un Disturbo della Personalità (Lochner et al., 2014; Brakoulias et al., 2017). In merito a quest’ultimo aspetto, il Disturbo della Personalità Schizotipico, per quanto non sia il più frequente tra i vari DP, di certo presenta una notevole incidenza di percentuale con il DOC, che varia tra il 5-50% (Sobin, 2000; Mataix-Cols, 2018). Per tale motivo, e per quelli elencati in precedenza, tale comorbilità tra il DOC e DSP, merita una notevole attenzione.

Nel manoscritto ad opera di Attademo e Bernardini (2020) l’obiettivo è quello di analizzare i risultati presenti in letteratura riguardo al rapporto tra il Disturbo Schizotipico di Personalità (SPD) o tratti di esso (SPT) e il DOC. Questa revisione ha trovato differenze significative nelle caratteristiche cliniche e psicopatologiche dei pazienti con e senza SPD / SPT, supportando così la validità clinica di un “DOC Schizotipico”. In particolare, i pazienti DOC con SPD / SPT hanno mostrato tassi più elevati di ossessioni autogene, sessuali, religiose e di ordine o simmetria (Çeşmeci et al., 2017; Brakoulias et al., 2014; Rasmussen et a., 2013; Lee et al., 2010) e livelli più alti di ordinamento / organizzazione, conteggio e controllo (Brakoulias et al., 2014; Sobin et al., 2000). Hanno anche mostrato una maggiore gravità delle ossessioni (Dadashzadeh et al., 2013; Yamamoto et al., 2012) e una maggiore compulsività comportamentale in generale (Melca et al., 2015). Inoltre, la comorbidità con altri disturbi psichiatrici è risultata comune nel DOC Schizotipico con caratteristiche psicotiche o esperienze simil-psicotiche (Pelizza et al., 2013; Poyurovsky et al., 2008; Stanley et al., 1990), ridotto livello di funzionamento generale (Rasmussen et al., 2019; Poyurovsky et al., 2008) e psicopatologia generale più ampia (Brakoulias et al., 2014).

La maggior parte degli studi di questa revisione ha riportato che SPD / SPT ha avuto un impatto significativamente negativo sul decorso del DOC e ha predetto una scarsa risposta ai trattamenti psicofarmacologici e comportamentali standard nei pazienti con DOC.Quasi sempre SPD / SPT nei pazienti con Disturbo ossessivo compulsivo erano forti predittori clinici di decorso cronico, resistenza al trattamento, tasso di recupero inferiore o prognosi sfavorevole in generale (Perris et al., 2019; Çeşmeci et al., 2017; Dinne t al., 2014; Huang et al., 2011; Steketee et al., 2011; Poyurovsky et al., 2008; Capatano et al., 2006; Fricke et al., 2006; Pantusa et al., 2006; Moritz et al., 2004; Matsunaga et al., 2002; Dreessen et al., 1997; Ravizza et al.m 1995; Orloff et al., 1994; Eisen et al., 1993; Fals-Stewart et al., 1993; Maina et al.m 1993; Baer et al., 1992; Mavissakalian et al., 1990; Baer et al., 1990; Minichiello et al., 1987; Jenike et al., 1986). Uno studio condotto da Lee, Cougle e Telch (2005) ha dimostrato che una caratteristica principale del DOC è la credenza fusione pensiero-azione, e che tale credenza viene maggiormente irrigidita quando vi sono tratti schizotipici in comorbilità.

In uno studio condotto da Tulaci e collaboratori (2018) si è voluto analizzare il rapporto tra le abilità di Mentalizzazione (ToM) e il DOC caratterizzato da scarso insight, i risultati mostrano che: a) i punteggi ToM confrontati tra i gruppi di pazienti DOC e sani hanno mostrato che tutti i punteggi erano significativamente inferiori nei gruppi di pazienti DOC (p <.05); b) i punteggi del test ToM tra il gruppo con buon insight e i controlli sani non mostrano differenze significative per quanto riguarda la falsa credenza di primo e secondo ordine o i punteggi del test di lettura della mente negli occhi (p>. 05); c) in generale, tutte le prove ToM riportano risultati significativamente più bassi in soggetti con DOC rispetto al gruppo di controllo. Sayin e collaboratori (2010) hanno riportato che la performance dei pazienti con DOC è peggiore in tutti gli esercizi ToM rispetto al gruppo sano, arrivando ad essere significativamente peggiore negli esercizi avanzati (es “double-bluff test”), mentre nello studio attuale erano significativamente peggiori anche gli esercizi basici e non solo quelli avanzati. Si arriva dunque alla conclusione che se l’insight è compromesso, le capacità di mentalizzazione lo sono di conseguenza (Tulaci et al., 2018). Dalla prospettiva dei risultati di diversi studi annessi (Matsunaga et al., 2002; Catapano et al., 2010; Bellino et al., 2005; Catapano et al., 2001; Aigner et al., 2005; Poyurovsky et al., 2008) emerge che per i pazienti DOC con scarso insight, le carenze nelle abilità di ToM possono essere un endofenotipo caratteristico, proprio come lo sono per lo Spettro della Schizofrenia. Infatti, il tasso di Disturbi dello Spettro della Schizofrenia nelle famiglie del gruppo DOC con scarso insight, era nettamente superiore a quello del gruppo avente un buon insight, rispettivamente 29,2% confronto a 3,6% (differenza statisticamente significativa p = 0,002).

Uno studio del 2020 (Thamby, et al., 2020) riporta che fino alla metà dei pazienti con Disturbo ossessivo-compulsivo dimostrano alcuni tratti schizotipici. Lo stesso studio evidenzia inoltre, anche una certa sovrapposizione nei criteri diagnostici di DOC e SPD – Disturbo Schizotipico di Personalità. I due disturbi risultano avere i seguenti criteri diagnostici in comune: (1) Pensiero magico; (2) Ossessioni aggressive e/o sessuali; (3) Distorsioni dell’immagine corporea.

Uno studio di F. Perris (Perris et al., 2019) si propone di analizzare le caratteristiche cliniche e socio-demografiche dei pazienti con Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) in comorbidità con il Disturbo Schizotipico di Personalità (SPD), nonché il tasso di risposta ai trattamenti farmacologici. Risulta che i pazienti con DOC, in comorbidità con il SPD, abbiano un’età più giovane all’esordio, una maggiore probabilità di avere sintomi ossessivo-compulsivi più gravi, un più alto tasso di disturbi appartenenti Spettro della Schizofrenia nei loro parenti di primo grado, e una risposta più scarsa al trattamento rispetto ai pazienti con sola diagnosi di Disturbo ossessivo compulsivo. Durante il periodo di follow-up di 3 anni, questi pazienti hanno mostrato un tasso di recupero inferiore, richiedendo quindi un aumento della dose di diversi farmaci psicotropi, compresi gli antipsicotici. I risultati dello studio suggeriscono che la comorbidità di DOC e SPD provoca una scarsa risposta al trattamento e una ridotta probabilità di recupero utilizzando le strategie di trattamento farmacologico standard.

Per concludere, la letteratura odierna si trova ad oggi ancora in contrasto in merito alla relazione che intercorre tra DOC e Psicosi. Pertanto, sebbene l’ultima linea di pensiero, ossia quella della comorbilità, sembra essere attualmente quella maggiormente riconosciuta, si ipotizza che in futuro la relazione tra questi due disturbi verrà approfondita maggiormente.

 

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Aigner M, Zitterl W, Prayer D, et al. Magnetic resonance imaging in patients with obsessive–compulsive disorder with good versus poor insight. Psychiatry Res Neuroimaging. 2005;140:173–179.
  • Alonso P, Menchón JM, Segalàs C, et al. Clinical implications of insight assessment in obsessive-compulsive disorder. Compr Psychiatry. 2008;49(3):305-312. doi: 10.1016/j.comppsych.2007.09.005
  • Attademo, L., & Bernardini, F. (2020). Schizotypal personality disorder in clinical obsessive–compulsive disorder samples: a brief overview. CNS spectrums, 1-13.
  • Aycicegi A, Dinn WM, Harris CL. Patterns of Axis-II comorbidity in a Turkish OCDsample. Int J Psychiatry Clin Pract. 2004;8(2):85-89. doi: 10.1080/13651500410006413.
  • Baer L, Jenike MA, Ricciardi JN 2nd, et al. Standardized assessment of personality disorders in obsessive-compulsive disorder. Arch Gen Psychiatry. 1990;47(9):826-830. doi: 10.1001/archpsyc.1990.01810210034005.
  • Baer L, Jenike MA, Black DW, et al. Effect of axis II diagnoses on treatment outcome with clomipramine in 55 patients with obsessive-compulsive disorder. Arch Gen Psychiatry. 1992;49(11):862-866. doi: 10.1001/archpsyc.1992.01820110026003.
  • Bellino S, Patria L, Ziero S, et al. Clinical picture of obsessive-compulsive disorder with poor insight: a regression model. Psychiatry Res. 2005;136:223–231.
  • Bellino S, Ziero S, Ceregato A, et al. [Obsessive-compulsive disorder with poor insight: Aclinical investigation of a group of outpatients]. Giorn Ital Psicopatol. 2001;7(1):76-83.
  • Bener, A., Dafeeah, E.E., Abou-Saleh, M.T., et al., (2018). Schizophrenia and co-morbid obsessive-compulsive disorder: clinical characteristics. Asian J. Psychiatr. 37, 80–84.
  • Berrios, G. E. (1989). Obsessive-compulsive disorder: its conceptual history in France during the 19th century. Comprehensive psychiatry, 30(4), 283-295.
  • Bleuler, E. (1911). Tratado de Psiquiatría. Lehrbuch der Psychiatrie.
  • Bogetto, P., Bellino, S., & Ravizza, L. (1999). Disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo schizotipico di personalità: uno studio con la scala di Bonn per i sintomi di base. Giorn Ital Pscicopat, 5, 249-57.
  • Brakoulias V, Starcevic V, Berle D, et al. The clinical characteristics of obsessive compulsive disorder associated with high levels of schizotypy. Aust N Z J Psychiatry. 2014;48(9):852-860. doi: 10.1177/0004867414531831
  • Brakoulias, V., Starcevic, V., Belloch, A., Brown, C., Ferrao, Y. A., Fontenelle, L. F., ... & Reddy, Y. C. J. (2017). Comorbidity, age of onset and suicidality in obsessive–compulsive disorder (OCD): an international collaboration. Comprehensive psychiatry, 76, 79-86.
  • Catapano F, Sperandeo R, Perris F, et al. Insight and resistance in patients with obsessive-compulsive disorder. Psychopathology. 2001;34:62–68.
  • Catapano F, Perris F, Fabrazzo M, et al. Obsessive compulsive disorder with poor insight: a three-year prospective study. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry. 2010;34:323–330.
  • Catapano F, Perris F, Fabrazzo M, et al. Obsessive-compulsive disorder with poor insight: a three-year prospective study. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry. 2010;34(2):323- 330. doi: 10.1016/j.pnpbp.2009.12.007.
  • Catapano F, Perris F, Masella M, et al. Obsessive-compulsive disorder: a 3-year prospective follow-up study of patients treated with serotonin reuptake inhibitors OCD follow-up study. J Psychiatr Res. 2006;40(6):502-510. doi: 10.1016/j.jpsychires.2005.04.010.
  • Cazzullo, C. L., & Masserini, C. (1993). Psiconeuroimmunologia.
  • Çeşmeci U, Yüksel RN, Kaya H, et al. Schizotypality and neurological soft signs in patients with obsessive-compulsive disorder. Psychiatr Clin Psychopharmacol. 2017;27(3):234-240. doi: 10.1080/24750573.2017.1342752.
  • Chapman, L. J., & Chapman, J. P. (1988). The genesis of delusions.
  • Dadashzadeh H, Alizadeh A, Arfaie A, et al. An investigation of comorbidity of schizotypal and borderline personality disorders with obsessive-compulsive disorder and the relationship between their personality characteristics and the severity of obsessive-compulsive disorder. Life Sci J. 2013;10(s7):1-7. doi: 10.7537/marslsj1007s13.01
  • Dinn WM, Aycicegi-Dinn A, Göral F, et al. Treatment-Resistant Obsessive-Compulsive Disorder: Clinical and Personality Correlates. Procedia Soc Behav Sci. 2014;159:239-242. doi: 10.1016/j.sbspro.2014.12.365.
  • Dowling, F. G., Pato, M. T., & Pato, C. N. (1995). Comorbidity of obsessive-compulsive and psychotic symptoms: a review. Harvard Review of Psychiatry, 3(2), 75-83.
  • Dreessen L, Hoekstra R, Arntz A. Personality disorders do not influence the results of cognitive and behavior therapy for obsessive compulsive disorder. J Anxiety Disord. 1997;11(5):503-521. doi: 10.1016/s0887-6185(97)00027-3
  • Eisen JL, Rasmussen SA. Obsessive compulsive disorder with psychotic features. J ClinPsychiatry. 1993;54(10):373-379.
  • Fals-Stewart W, Lucente S. An MCMI cluster typology of obsessive-compulsives: a measureof personality characteristics and its relationship to treatment participation, compliance and outcome in behavior therapy. J Psychiatr Res. 1993;27(2):139-154. doi: 10.1016/0022- 3956(93)90002-j.
  • Fricke S, Moritz S, Andresen B, et al. Do personality disorders predict negative treatment outcome in obsessive-compulsive disorders? A prospective 6-month follow-up study. Eur Psychiatry. 2006;21(5):319-324. doi: 10.1016/j.eurpsy.2005.03.010.
  • Frost RO, Steketee G, Williams LF, et al. Mood, personality disorder symptoms and disability in obsessive compulsive hoarders: a comparison with clinical and nonclinical controls. Behav Res Ther. 2000;38(11):1071-1081. doi: 10.1016/s0005-7967(99)00137-0.
  • Ganesan, V., Kumar, T. R., & Khanna, S. (2001). Obsessive—Compulsive Disorder and Psychosis. The Canadian Journal of Psychiatry, 46(8), 750-754.
  • Hoch, P., & Polatin, P. (1949). Pseudoneurotic forms of schizophrenia. Psychiatric Quarterly,23(2), 248-276.
  • Huang LC, Hwang TJ, Huang GH, et al. Outcome of severe obsessive-compulsive disorder with schizotypal features: a pilot study. J Formos Med Assoc. 2011;110(2):85-92. doi: 10.1016/S0929-6646(11)60014-4.
  • Insel, T. R., & Akiskal, H. S. (1986). Obsessive-compulsive disorder with psychotic features: A phenomenologic analysis. The American journal of psychiatry.
  • Jaspers, K. (1997). Allgemeine Psychopathologie. Berlin: Springer, 1913. English translation of the 7th edition: General psychopathology.
  • Jenike, M. A., Baer, L., Minichiello, W. E., Schwartz, C. E., & Carey, R. J. (1986). Coexistent obsessive-compulsive disorder and schizotypal personality disorder: A poor prognostic indicator. Archives of General Psychiatry, 43(3), 296-296.
  • Jenike MA, Baer L, Minichiello WE, et al. Concomitant obsessive-compulsive disorder and schizotypal personality disorder. Am J Psychiatry. 1986;143(4):530-532. doi:10.1176/ajp.143.4.530.
  • Jin Lee K, Wook Shin Y, Wee H, et al. Gray matter volume reduction in obsessive compulsive disorder with schizotypal personality trait. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry. 2006;30(6):1146-1149. doi: 10.1016/j.pnpbp.2006.03.022.
  • Kishore, V. R., Samar, R., Reddy, Y. J., Chandrasekhar, C. R., & Thennarasu, K. (2004). Clinical characteristics and treatment response in poor and good insight obsessive–compulsive disorder. European Psychiatry, 19(4), 202-208.
  • Lee, H. J., Cougle, J. R., & Telch, M. J. (2005). Thought–action fusion and its relationship to schizotypy and OCD symptoms. Behaviour Research and Therapy, 43(1), 29-41.
  • Lee HJ, Telch MJ. Differences in latent inhibition as a function of the autogenous-reactive OCD subtype. Behav Res Ther. 2010;48(7):571-579. doi: 10.1016/j.brat.2010.03.006.
  • Lochner, C., Fineberg, N. A., Zohar, J., Van Ameringen, M., Juven-Wetzler, A., Altamura, A. C., ... & Dell‘Osso, B. (2014). Comorbidity in obsessive–compulsive disorder (OCD): A report from the International College of Obsessive–Compulsive Spectrum Disorders (ICOCS).Comprehensive psychiatry, 55(7), 1513-1519.
  • Maina G, Albert U, Pessina E, et al. Bipolar obsessive-compulsive disorder and personality disorders. Bipolar Disord. 2007;9(7):722-729. doi: 10.1111/j.1399-5618.2007.00508.x.
  • Maina G, Bellino S, Bogetto F, et al. Personality Disorders in Obsessive Compulsive Patients: A Study Report. Eur J Psychiat. 1993;7:155-163.
  • Mancini, F. (2016). La mente ossessiva. Curare il disturbo ossessivo compulsivo. Raffaello Cortina Editore.
  • Marazziti, D., Dell’Osso, L., Di Nasso, E., Pfanner, C., Presta, S., Mungai, F., & Cassano, G. B. (2002). Insight in obsessive–compulsive disorder: a study of an Italian sample. European Psychiatry, 17(7), 407-410.
  • Mataix‐Cols, D., & de la Cruz, L. F. (2018). Hoarding disorder has finally arrived, but many challenges lie ahead. World Psychiatry, 17(2), 224.
  • Matsunaga H, Kiriike N, Matsui T, et al. Obsessive-compulsive disorder with poor insight. Compr Psychiatry. 2002;43:150–157.
  • Matsunaga H, Hayashida K, Kiriike N, et al. Clinical features and treatment characteristics of compulsive hoarding in Japanese patients with obsessive-compulsive disorder. CNS Spectr. 2010;15(4):258-265. doi: 10.1017/s1092852900000092.
  • Matsunaga H, Kiriike N, Matsui T, et al. Obsessive-compulsive disorder with poor insight.Compr Psychiatry. 2002;43(2):150-157. doi: 10.1053/comp.2002.30798.
  • Mavissakalian M, Hamann MS, Jones B. DSM-III personality disorders in obsessive compulsive disorder: changes with treatment. Compr Psychiatry. 1990;31(5):432-437. doi: 10.1016/0010-440x(90)90028-q.
  • Melca IA, Yücel M, Mendlowicz MV, et al. The correlates of obsessive-compulsive, schizotypal, and borderline personality disorders in obsessive-compulsive disorder. J Anxiety Disord. 2015;33:15-24. doi: 10.1016/j.janxdis.2015.04.004.
  • Minichiello WE, Baer L, Jenike MA. Schizotypal personality disorder: A poor prognostic indicator for behavior therapy in the treatment of obsessive-compulsive disorder. J Anxiety Disord. 1987;1(3):273-276. doi: 10.1016/0887-6185(87)90032-6.
  • Mısır E, Bora E, Akdede BB. Relationship between social-cognitive and social-perceptual aspects of theory of mind and neurocognitive deficits, insight level and schizotypal traits in obsessive-compulsive disorder. Compr Psychiatry. 2018;83:1-6. doi:10.1016/j.comppsych.2018.02.008.
  • Moritz S, Fricke S, Jacobsen D, et al. Positive schizotypal symptoms predict treatmentoutcome in obsessive-compulsive disorder. Behav Res Ther. 2004;42(2):217-227. doi:10.1016/S0005-7967(03)00120-7.
  • Naguy, A. (2019, December 1). Schizo-obsessive disorder: A clinical quagmire! Asian Journal of Psychiatry, Vol. 46, pp. 9–10. https://doi.org/10.1016/j.ajp.2019.09.013
  • Nelson, B. (2014). Attenuated psychosis syndrome: don't jump the gun. Psychopathology,47(5), 292-296.
  • Orloff LM, Battle MA, Baer L, et al. Long-term follow-up of 85 patients with obsessive compulsive disorder. Am J Psychiatry. 1994;151(3):441-442. doi: 10.1176/ajp.151.3.441
  • Pantusa MF, Paparo S. [Quetiapine augmentation in treatment resistant obsessive compulsive disorder: Axis II comorbidity and treatment outcome]. Ricerche in Psichiatria. 2006;3(1):29-34.
  • Pelizza, L., & Pupo, S. (2013). Disturbo ossessivo-compulsivo con fenomenica psicotica: aspetti psicopatologici e di personalità. Rivista di Psichiatria, 48(3), 224-233.
  • Perris F, Fabrazzo M, De Santis V, et al. Comorbidity of Obsessive-Compulsive Disorder and Schizotypal Personality Disorder: Clinical Response and Treatment Resistance to Pharmacotherapy in a 3-Year Follow-Up Naturalistic Study. Front Psychiatry. 2019;10:386. doi: 10.3389/fpsyt.2019.00386.
  • Poyurovsky, M., Zohar, J., Glick, I., et al., 2012. Obsessive-compulsive symptoms in schizophrenia: implications for future psychiatric classifications. Compr. Psychiatry 53 (5), 480–483.
  • Poyurovsky M, Faragian S, Pashinian A, et al. Clinical characteristics of schizotypal-related obsessive-compulsive disorder. Psychiatry Res. 2008;159:254–258.
  • Rasmussen, A. R., Nordgaard, J., & Parnas, J. (2019). Schizophrenia-spectrum psychopathology in obsessive–compulsive disorder: an empirical study. European Archives of Psychiatry and Clinical Neuroscience, 1-10.
  • Rasmussen J, Steketee G, Silverman M, et al. The Relationship of Hoarding Symptoms to Schizotypal Personality and Cognitive Schemas in an OCD Sample. J Cogn Psychother. 2013;27(4):384-396. doi: 10.1891/0889-8391.27.4.384.
  • Ravizza L, Barzega G, Bellino S, et al. Predictors of drug treatment response in obsessive compulsive disorder. J Clin Psychiatry. 1995;56(8):368-373.
  • Rıza Gökçer Tulacı, Eylem Şahin Cankurtaran, Kadir Özdel, Nefise Öztürk, Erkan Kuru & İlker Özdemir (2018): The relationship between theory of mind and insight in obsessive-compulsive disorder, Nordic Journal of Psychiatry.
  • Rossi A, Daneluzzo E. Schizotypal dimensions in normals and schizophrenic patients: acomparison with other clinical samples. Schizophr Res. 2002;54(1-2):67-75. doi: 10.1016/s0920-9964(01)00353-x.
  • Samuels J, Shugart YY, Wang Y, et al. Clinical correlates and genetic linkage of social and communication difficulties in families with obsessive-compulsive disorder: Results from the OCD Collaborative Genetics Study. Am J Med Genet B Neuropsychiatr Genet. 2014;165B(4):326-336. doi: 10.1002/ajmg.b.32235.
  • Samuels JF, Bienvenu OJ, Pinto A, et al. Sex-specific clinical correlates of hoarding in obsessive-compulsive disorder. Behav Res Ther. 2008;46(9):1040-1046. doi: 10.1016/j.brat.2008.06.005
  • Sayin A, Oral N, Utku C, et al. Theory of mind in obsessive-compulsive disorder: comparison with healthy controls. Eur Psychiatry. 2010;25:116–122
  • Sevincok, L., Akoglu, A., & Arslantas, H. (2006). Schizo-obsessive and obsessive-compulsive disorder: comparison of clinical characteristics and neurological soft signs. Psychiatry Research, 145(2-3), 241-248.
  • Sevincok D, Kutlu A, Memis CO, et al. The autistic-like and schizotypal traits in adolescent patients with obsessive-compulsive disorder. Asian J Psychiatr. 2020;48:101547. doi:10.1016/j.ajp.2018.10.011.
  • Shin NY, Lee AR, Park HY, et al. Impact of coexistent schizotypal personality traits on frontal lobe function in obsessive-compulsive disorder. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry. 2008;32(2):472-478. doi: 10.1016/j.pnpbp.2007.09.020.
  • Sobin, C., Blundell, M. L., Weiller, F., Gavigan, C., Haiman, C., & Karayiorgou, M. (2000). Evidence of a schizotypy subtype in OCD. Journal of Psychiatric Research, 34(1), 15-24.
  • Simeon D, Hollander E, Stein DJ, et al. Body dysmorphic disorder in the DSM-IV field trial for obsessive-compulsive disorder. Am J Psychiatry. 1995;152(8):1207-1209. doi:10.1176/ajp.152.8.1207.
  • Sobin C, Blundell ML, Weiller F, et al. Evidence of a schizotypy subtype in OCD. J Psychiatr Res. 2000;34(1):15-24. doi: 10.1016/s0022-3956(99)00023-0.
  • Stanley MA, Turner SM, Borden JW. Schizotypal features in obsessive-compulsive disorder. Compr Psychiatry. 1990;31(6):511-518. doi: 10.1016/0010-440x(90)90065-z.
  • Steketee G, Siev J, Fama JM, et al. Predictors of treatment outcome in modular cognitive therapy for obsessive-compulsive disorder. Depress Anxiety. 2011;28(4):333-341. doi: 10.1002/da.20785.
  • Stengel, E. (1945). A study on some clinical aspects of the relationship between obsessional neurosis and psychotic reaction types. Journal of Mental Science, 91(383), 166-187.
  • Thamby A, Khanna S. The role of personality disorders in obsessive-compulsive disorder. Indian J Psychiatry 2019;61:S114-8.
  • Tonna, M., Ottoni, R., Paglia, F., et al., 2016. Obsessive-compulsive symptoms in schizophrenia and in obsessive-compulsive disorder: differences and similarities. J. Psychiatr. Pract. 22 (2), 111–116.
  • Turksoy N, Turkel R, Ozdemir O, Karali A. Comparison of clin- ical characteristics in good and poor insight obsessive-compul- sive disorder. J Anxiety Dis 2002; 16: 413-23.
  • Westphal, C. (1878). Zwangsvorstellungen. Arch. Psychiat. Nervenk, 8, 734-750.
  • Yamamoto H, Tsuchida H, Nakamae T, et al. Relationship between severity of obsessive compulsive symptoms and schizotypy in obsessive-compulsive disorder. Neuropsychiatr Dis Treat. 2012;8:579-583. doi: 10.2147/NDT.S38450.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Disturbo ossessivo-compulsivo: utilizzo della ACT per il trattamento
Acceptance and commitment therapy per il Disturbo Ossessivo Compulsivo

L'ACT ha ottenuto una considerevole attenzione da parte dei professionisti della salute mentale per gestione e trattamento del Disturbo ossessivo-compulsivo

ARTICOLI CORRELATI
Onicofagia, tricotillomania e altri comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo (BFRB)

I comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo includono la tricotillomania, la dermatillomania e l’onicofagia

La Terapia Cognitivo-Comportamentale del Disturbo Ossessivo-Compulsivo – Recensione

Il volume costituisce una guida per i clinici al trattamento cognitivo comportamentale per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC)

WordPress Ads
cancel