Secondo un recente studio, condotto da ricercatori dell’Università di Turku in Finlandia, soffrire di un disturbo dello spettro schizofrenico aumenta le possibilità di sviluppare, nel corso della vita, la malattia di Parkinson. Il ruolo del sistema dopaminergico e gli effetti dei farmaci antipsicotici sono fondamentali per comprendere l’associazione tra queste due patologie.
I disturbi dello spettro della schizofrenia sono caratterizzati da anomalie psicopatologiche che si esprimono a livello sintomatologico con deliri, allucinazioni, pensiero disorganizzato, comportamento motorio anormale e sintomi negativi come ad esempio la diminuzione dell’espressione delle emozioni o la diminuzione della capacità di provare piacere. La compromissione che queste patologie determinano si manifesta in ambito sociale, interpersonale, relazionale, cognitivo e percettivo. I sintomi differiscono per durata e modalità di espressione, a seconda degli ambiti maggiormente intaccati dalla malattia (De Jong MH, Zemel D, Van Gool AR. 2014; McCutcheon RA, Reis Marques T, Howes OD 2020). I disturbi dello spettro schizofrenico hanno un’eziologia multifattoriale, tra le varie ipotesi che cercano di spiegarne la causa vi è quella dopaminergica che teorizza, in questi disturbi, un’iperattività del sistema dopaminergico specie nelle vie mesolimbocorticali (Brisch R, Saniotis A, Wolf R et al. 2014; Howes OD, Kapur S. 2009).
Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenertiva che fa parte di un gruppo di patologie denominate ‘’Disordini del Movimento’’. I principali sintomi motori che lo caratterizzano sono il tremore a riposo, la rigidità, la bradicinesia e, in fase avanzata, l’instabilità posturale con disturbi dell’equilibrio. Le strutture cerebrali colpite da neurodegenerazione, nel Parkinson, sono i gangli della base che partecipano alla corretta esecuzione dei movimenti. In questo morbo si verifica una perdita progressiva di dopamina nelle vie mesostriatali (Kalia LV , Lang AE . 2015).
I disturbi dello spettro schizofrenico e la malattia di Parkinson sono accomunati dal coinvolgimento di un’alterazione, anche se in senso opposto, del sistema dopaminergico. Dal punto di vista farmacologico i sintomi del Parkinson possono essere alleviati con gli agonisti del recettore per la dopamina mentre i disturbi schizofrenici sono comunemente trattati con antagonisti del recettore per la dopamina (De Jong MH , Zemel D , Van Gool AR. 2014; Lan CC , Su TP , Chen YS , Bai YM. 2011). Proprio perché le due patologie si associano ad alterazioni opposte del sistema dopaminergico, la comorbidità del Parkinson con i disturbi dello spettro schizofrenico è considerata un fatto raro. (DSM-5 2013)
Un recente studio ha indagato quale sia il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson dopo una diagnosi di disturbo dello spettro schizofrenico (Kuusimaki T, Haidar Al,Andulrasul MD et al. 2021). Si tratta di uno studio caso-controllo basato su record retrospettivo. I ricercatori hanno esaminato una coorte che comprendeva 3045 pazienti, della Finlandia sud-occidentale, con malattia di Parkinson. Sono stati inclusi nella ricerca anche pazienti con disturbi dello spettro schizofrenico diagnosticati precedentemente alla comparsa del Parkinson.
In base all’analisi dei dati, gli autori dello studio sono giunti alla conclusione che i disturbi di tipo schizofrenico aumentano il rischio di sviluppare nel corso della vita la malattia di Parkinson. Questa associazione è stata osservata nonostante l’aspettativa di vita nei pazienti, con disturbi di tipo schizofrenico grave, è diminuita di 15-25 anni rispetto alla popolazione generale e ciò diminuisce la possibilità di sviluppare nel tempo il Parkinson (Saha S , canto D , McGrath J 2007).
L’aumento del rischio per il morbo di Parkinson, nei pazienti con disturbi dello spettro schizofrenico, potrebbe essere correlato alla maggiore vulnerabilità del sistema dopaminergico indotta dalla disregolazione della dopamina presente in questi disturbi o agli effetti degli antagonisti del recettore della dopamina (Grace AA . 1991, Howes OD , Kapur S . 2009). I ricercatori hanno preso in considerazione il ruolo dei farmaci antipsicotici, questi inducono il parkinsonismo bloccando i recettori dopaminergici post-sinaptici (Erro R , Bhatia KP , Tinazzi M . 2015). I neurolettici potrebbero predisporre i pazienti con disturbi schizofrenici alla malattia di Parkinson per gli effetti neurotossici che queste sostanze hanno sui neuroni dopaminergici (Leucht S , Cipriani A , Spineli L , et al. 2013).