L’autore sviluppa un ragionamento solido su come costruire una nuova cultura sportiva partendo dalla situazione attuale e definendo la trasversalità della questione.
La cultura sportiva del nostro Paese è un tema indubbiamente complesso, che nel tempo siamo riusciti a complicare.
Lo sport di domani è un libro scritto da Flavio Tranquillo, in maniera accurata, edito da add editore e proposto in un momento storico cruciale per il progresso al quale lo sport deve tendere.
Le tematiche sono ben congegnate all’interno di una tripartizione calibrata che consente di distinguere in maniera netta: “sport-cultura”, “sport-dilettantistico” e “sport-professionistico”.
La meticolosità dell’Autore nel ricorrere ai dati e ai fatti per espandere i ragionamenti e dribblare qualsiasi formula preconfezionata caratterizza i contenuti in maniera convincente.
Oltre a definire e affermare la dimensione economica dello sport nelle sue varie declinazioni, il testo offre con estrema puntualità il quadro generale delle criticità presenti e gli elementi necessari per creare un valore sostenibile.
Le immagini e i grafici utilizzati soprattutto nella prima parte facilitano la comprensione delle riflessioni di partenza, e permettono di assimilare riferimenti, definizioni e terminologie specifiche, volte a coniugare i diversi piani considerati: culturale, giuridico, economico e politico, con accenni ad aspetti psicologici e pedagogici.
La capacità di Flavio Tranquillo di analizzare le organizzazioni sportive, prescindendo dalle nazioni di appartenenza e alternando nozioni storiche e sociologiche, arricchisce la prospettiva ed esclude una visione miope delle difficoltà da superare.
I dati utilizzati sono estremamente aggiornati, il testo è scorrevole e completo e questo consente una valutazione critica dei fatti esposti e la possibilità di stimolare un ragionamento collettivo volto a una rinascita culturale.
La forza de Lo sport di domani risiede nella competenza, nella precisione e nell’apertura mentale di un Autore che è riuscito a tradurre il suo amore per lo sport in un’indagine lucida e neutrale sullo stato dell’arte.