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La mente in musica – Presentazione del libro

"La mente in musica" nasce come un viaggio che si vuole compiere per scoprire qualcosa di più sul legame che esiste tra mente e musica.

Di Annalisa Balestrieri

Pubblicato il 16 Dic. 2020

Quante volte abbiamo ascoltato canzoni che ci hanno dato un senso di felicità? O ci hanno emozionato perché ci hanno riportato alla mente eventi o persone per noi importanti? E quante volte in un momento difficile ci siamo rifugiati nell’ascolto di una canzone che sembrava essere stata scritta apposta per noi?

 

Come reagisce il cervello all’ascolto della musica

La musica fa parte della nostra vita, accompagna le nostre giornate e sottolinea in modo solenne molti dei nostri momenti più importanti. Ci aiuta a rilassarci, ci fa divertire in compagnia, ci dà occasioni per fermarci a riflettere.

Eppure gli effetti che la musica produce su di noi sono ancora poco conosciuti, lo studio del rapporto che si crea tra l’ascolto di una melodia e la nostra mente è stato affrontato solo negli ultimi anni e molta strada rimane da fare per capire come e quanto una canzone o un brano musicale siano in grado di influenzare il nostro umore e addirittura incidere sul nostro benessere, oltre che raccontare molto di noi a chi ci circondai.

I contenuti del libro

Il mio libro La mente in musica nasce come un viaggio che si vuole compiere per scoprire qualcosa di più sul legame che esiste tra mente e musica. Vuole essere uno sguardo generale sull’effetto prodotto da una melodia, mettendo in luce le potenzialità dell’ascolto e le infinite possibilità che si aprono a chi utilizza la musica per veicolare un messaggio nonché a chi, da semplice ascoltatore, in essa trova uno specchio per scoprire qualcosa di sé, la possibilità di dare voce alle sue emozioni e un mezzo per esprimere i suoi stessi sentimenti.

Interessante notare come la musica assolva ad una funzione regolatoria degli stati d’animo nell’adolescenza, e dei benefici emozionali e fisici che l’ascolto porta con sé nella terza età.

Non solo si è cercato di dare delle risposte ad alcune domande ma anche, perché no, di farne nascere di nuove che magari faranno sentire l’esigenza di approfondire individualmente un determinato aspetto per iniziare un nuovo cammino che si deciderà di intraprendere.

Come si diceva, l’argomento è ancora poco studiato; motivo per cui, più che attraverso lavori già pubblicati, gli spunti per questo libro sono arrivati da ricerche universitarie, da pareri di esperti e di studiosi della materia.

Un viaggio che parte da lontano

La curiosità ci ha spinto a partire dall’inizio: ci siamo mai chiesti perché è nata la musica? Per quale motivo il nostro antenato della preistoria, impegnato come doveva essere tra battute di caccia, un ambiente naturale spesso ostile, lotte quotidiane per la sopravvivenza, avrà provato interesse per la musica? In quale modo gli sarà sembrata funzionale alle sue quotidiane necessità?

E noi, oggi, come reagiamo all’ascolto della musica? Proviamo a pensare alle centinaia di melodie o canzoni che ascoltiamo quotidianamente: com’è possibile che il nostro cervello sia in grado di memorizzarle e di riconoscerle in un attimo quando ci capita di riascoltarne anche solo alcune note? E che addirittura riusciamo a recuperare informazioni come titolo, testo o autore, in qualche secondo? A tutto c’è una risposta e come vedremo il nostro cervello utilizza dei trucchi. Una volta che li avremo scoperti ci apparirà tutto sotto una nuova luce!

Ma quello che ci attira di più verso la musica è la sua capacità di suscitare in noi delle emozioni. Di influenzare il nostro umore e la nostra autostima. Quante volte abbiamo ascoltato canzoni che ci hanno dato un senso di felicità? O ci hanno emozionato perché ci hanno riportato alla mente eventi o persone per noi importanti? E quante volte in un momento difficile ci siamo rifugiati nell’ascolto di una canzone che sembrava essere stata scritta apposta per noi da qualcuno che conosceva perfettamente il nostro stato d’animo?

Si vedrà come alcune caratteristiche presenti nella costruzione di una melodia abbiano un carattere universale e siano percepite in modo molto simile da tutti, indipendentemente dalle differenze individuali di tipo sociale e culturale. Contemporaneamente però, sul nostro modo di ricevere quello che la musica trasmette, intervengono fattori di tipo personale e sociale che rimescolano un po’ le carte. Infatti, per esempio, perché una canzone diventi la nostra preferita non basta che sia una bella canzone, che ci emozioni o che ci faccia sentire bene, in questa scelta entrano in gioco fattori personali quali esperienze precedenti e personalità.

La musica per veicolare un messaggio

La musica si è rivelata essere un potente mezzo di comunicazione non solo per chi la produce, compositori, musicisti e cantanti, ma anche per gli ascoltatori. L’avreste detto che i nostri gusti musicali sono in grado di dire molto anche sulla nostra personalità e su chi ci circonda? E che c’è uno stretto legame tra quello che ascoltiamo, i nostri idoli musicali e la nostra autostima? Anche in questo caso verrà analizzato uno studio che aiuterà a capire molte cose.

Il libro guiderà il lettore in un percorso alla scoperta degli elementi che caratterizzano un processo di comunicazione, in modo particolare quando questo si svolge in campo musicale. Come l’idea iniziale di un compositore si traduca in un messaggio e come questo venga condiviso, attraversando contesti che possono mantenerlo integro, modificarlo o distorcerlo una volta che noi, gli ascoltatori, avremo più o meno consapevolmente deciso come utilizzarlo.

L’utilizzo che decidiamo di farne dipende anche dallo scopo che ci prefiggiamo nel momento in cui decidiamo di ascoltare musica. A volte non è nemmeno una decisione nostra, ascoltiamo in modo passivo mentre beviamo un caffè al bar o mentre aspettiamo il nostro turno dal parrucchiere, mentre facciamo la spesa o ceniamo al ristorante. E’ a questo punto che entra in gioco il marketing sensoriale, capace di influenzare il nostro pensiero.

Altre volte siamo noi a sentire il bisogno di ascoltare musica, per rilassarci dopo una giornata di lavoro, per caricarci prima di una gara sportiva, per concentrarci in vista di un esame, per isolarci dal mondo esterno in un momento di riflessione.

Ci sono anche utilizzi della musica del tutto inaspettati, come vedremo da un recente studio che in tempo di Covid-19 ha portato la musica in campo scientifico con intenzioni assolutamente sorprendenti.

Un grazie a tutte le persone che parteciperanno a questo viaggio e a chi in questo viaggio ci ha accompagnato a svelare segreti e curiosità, ci ha aperto le porte sul suo lavoro, sui risultati ottenuti dalle sue ricerche e ci aiuterà a scoprire tanti aspetti ancora inesplorati del meraviglioso mondo della musica e della nostra mente.

La mente in musica sarà pubblicato ad inizio 2021, per tutti i lettori di State of Mind interessati all’argomento, il libro sarà disponibile in un’anteprima in versione pdf omaggio che può essere richiesta entro fine dicembre a: [email protected]

 

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