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Uso dei social media e sofferenza emotiva

Un recente studio indaga l’influenza dei social media su depressione, ansia e stress negli adolescenti attraverso una revisione degli studi sull’argomento

Di Ilaria De Mola

Pubblicato il 20 Ott. 2020

Il termine social media si riferisce a tutte quelle piattaforme online che permettono agli individui di interagire, scambiarsi contenuti e comunicare con gli altri (Carr & Hayes, 2015).

 

Si stima che circa il 92% degli adolescenti ne faccia uso e che nello specifico il range di età tra i 13 e i 17 anni sia quello che comprende i più assidui utenti (Lenhart et al., 2015) ed infatti sono soprattutto i teenagers a trascorrere un tempo considerevole sui social network, venendo assorbiti per ore dai social, pubblicando foto, commentando i post, e guardando i contenuti messi online dagli amici (Sampasa-Kanyinga & Lewis, 2015).

L’utilizzo marcato di queste piattaforme in un periodo così delicato per la formazione dell’identità individuale va tuttavia ad incidere su vari aspetti della loro personalità, influenzando il comportamento oltre che la loro autostima (McCrae, 2018), in quanto i social media diventano un mezzo per sentirsi in contatto con gli altri, ma anche per essere apprezzati e validati dai pari, e quando non si riceve il feedback sperato, possono emergere una serie di problemi di salute mentale, come l’aumento della depressione e dell’ansia (Kim, 2017). Vari studi hanno infatti approfondito i problemi psicologici conseguenti all’utilizzo dei social network e, tra i tanti, una revisione sistematica di 11 studi ha rilevato nei bambini e negli adolescenti una relazione positiva significativa tra l’uso dei social media e i sintomi depressivi (McCrae, Gettings, & Purssell, 2017), mentre una meta-analisi di 23 studi ha mostrato un’associazione tra l’uso problematico di Facebook e lo stress psicologico in adolescenti e giovani adulti (Marino, Gini, Vieno, & Spada, 2018).

A partire da queste premesse, il presente studio (Keles, McCrae & Graelish, 2020) intende indagare l’influenza dei social media sulla depressione, l’ansia e lo stress psicologico negli adolescenti attraverso una revisione sistematica degli studi disponibili sull’argomento. Nello specifico, sono state selezionate le ricerche di PsycINFO, Medline, Embase, CINAHL e SSCI sugli esiti dell’uso dei social media sul benessere psicofisico degli adolescenti di età compresa tra i 13 e i 18 anni e, dopo aver individuato 4 domini (tempo speso, attività, investimento e dipendenza), sono state valutate le relazioni presenti con la depressione, l’ansia e lo stress psicologico.

I dati mostrano la presenza di una relazione positiva significativa tra il tempo speso sui social e l’aumento di problemi psicologici (Sampasa-Kanyinga & Lewis, 2015), rilevando soprattutto un aumento di sintomi depressivi; Hanprathet et al. (2015) hanno infatti trovato un incremento sostanziale dei sintomi depressivi in soggetti dipendenti da Facebook. Inoltre, Li e colleghi (2017) hanno visto come l’insonnia e la ruminazione possano essere considerati dei mediatori tra l’uso dei social media e la depressione, mentre un’alta autostima può limitare l’impatto della dipendenza dai social e delle conseguenti disfunzioni psicologiche associate. Ancora, si è visto che sia un uso attivo che un uso passivo di Facebook è associato ad un aumento della depressione (Frison & Eggermont, 2016), e che maggiore è l’investimento sui social media e maggiore è la probabilità di riscontrare depressione negli adolescenti (Dumitrache et al., 2012).

In conclusione, possiamo dire che gli studi mostrano un’associazione positiva significativa tra l’uso dei social media e l’aumento di problemi psicologici nei teenagers, per cui una serie di interventi sono necessari per rendere questi individui consapevoli dei rischi dell’esposizione prolungata ai social media, in modo da ridurre gli effetti negativi sulla salute dell’individuo.

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